Vi racconto la mia pace con Mancini
Non avevo immaginato, fino a qualche settimana fa, di incontrare così da vicino, quasi un faccia afaccia, il sindaco di Cosenza Giacomo Mancini. Tra me e lui cè una distanza epocale: ho meno della metà degli anni dellex ministro, lui ha unesperienza politica che io certo non posso avere e,forse,non avrò mai,io lho combattuto con forza fin da quando ero segretario provinciale del Ppi,quindi esattamente da un anno, lui mi ha visto per questo con occhi severi e giudizio negativo.Eppure lincontro, deciso in poche ore, si fa in un clima di insolita cordialità .Io,Palma e Migliori lo attendiamo per pochi minuti mentre saluta i Mormoni che cantano e pregano nel salone consiliare del Comune. Il vecchio leader entra e ci accoglie con un sorriso. Si dice subito contento di quella visita e di poter conoscere il cattivo Laratta! Aggiunge però che la mia espressione non conferma quella fama di cattivo. Quella mattina non ho saputo essere cattivo, non ho voluto esserlo, non ne ho avuto loccasione e lopportunità Luscente (e quasi certamente prossimo) sindaco di Cosenza capisce subito che lincontro è di quelli destinati a cambiare un rapporto che entrambe le parti hanno gestito con spigolosità, senza esclusione di colpi. Ci dividevano (posso parlare al passato?) una competizione elettorale che ci ha visti su fronti contrapposti, e una storia politica che non ha mai consentito più di tanto di accorciare le distanze culturali e di cambiare la diversa concezione della gestione del potere. Mancini apre, invece, sulla vicinanza tra lui e i cattolici. Parla del primo storico del centrosinistra, della collaborazione con la Dc, degli uomini che hanno fatto lItalia, di Aldo Moro. Capiamo subito che la voglia di dialogo e di intesa. Poniamo alcune questioni. La necessità di stare insieme con tutto il centrosinistra, i punti programmatici che intendiamo sottoporgli come coalizione, il ruolo storico e fondamentale dei partiti,le liste civiche, il futuro della città. Ascolta a lungo con attenzione, segue Palma e Migliori che sottolineano il ruolo di alleanza di centrosinistra. Il vecchio leader dà, stranamente per me cenni di consenso e apprezzamento per molte cose che diciamo. Poi parla del tempo: dice di averne poco e mi guarda (mi sento quasi in colpa per avere oltre 40 anni in meno!), dice di avermi sentito a lungo come un
nemico. Io lo correggo subito: (ero un avversario)! E scherziamo persino sulla mia provenienza: (Guarda che conosco San Giovanni In Fiore più di te), mi dice con un occhio severo. Parliamo di Cosenza: cosa fare di questa città, della necessità di aprire una fase nuova, dei suoi problemi e della certezza che ci aspettano scelte importante da fare insieme. Per la prima volta diciamo (insieme). Quasi una bestemmia fino a qualche settimana fa. Ma la politica e evoluzione continua: un luogo in cui amici e nemici si affrontano e ritrovano. La politica è sfida: senza coraggio non si può fare politica. Occorre, però , avere la consapevolezza che ogni battaglia ha vinti e vincitori e che entrambi lottano per una giusta causa. Penso a questo mentre Mancini si alza e ci accompagna fino al portone centrale del palazzo. Anche in questo vedo il segno di Qualcosa che cambia: la sua arcinota arroganza lascia il posto ad un uomo cordiale. Tornassi in dietro rifarei tutto quello che ho fatto: lo cambierei e lo attaccherei di nuovo. Guardano avanti penso, invece, che è possibile fare un tratto di strada insieme. So che questo a creato in mezzo a noi, ma vedo anche in altri partiti, lacerazioni e contrapposizioni. Le capisco. Faccio però fatica a capire il perseverare di certi giudizi e la voglia di qualcuno di continuare la contrapposizione frontale. Mancini, si sa, non è un uomo facile: a una lunga storia personale e ha rappresentato la storia del nostro Paese e la storia degli ultimi 50 anni di Cosenza. Lo sforzo che dobbiamo fare, pur rimanendo ognuno con le proprie idee, e di chiudere una fase per aprirne unaltra. Finita la guerra vorrei essere, con tutto il mio partito, il protagonista di buna pace che porti frutti e costruisca un futuro. Insieme!