Tolleranza zero pe chi guida dopo aver bevuto
“Oltre alla certezza della pena, bisognerebbe prima ancora affermare la certezza di andare in galera se si commette un duplice omicidio, perché nel caso dell’incidente di Roma si tratta di un duplice omicidio, a prescindere dalle definizioni giuridiche, dai rilievi meramente tecnici, dallo stato di ebbrezza e dal tasso alcolometrico rilevato sul soggetto A sostenerlo è il deputato del Partito democratico, Franco Laratta, dopo il tragico incidente causato da un giovane ubriaco che ha travolto e ucciso due turiste irlandesi. Il parlamentare, che alla vigilia del varo del decreto “Bianchi” aveva proposto “l’arresto immediato” per chi, anche in modo lieve, fa uso di alcolici oggi ripropone “tolleranza zero” verso quei soggetti che assumono prima di mettersi alla guida alcolici e sostanze o stupefacenti. Laratta intende portare allo “zero virgola zero” la soglia consentita per mettersi alla guida di un veicolo. La gente – spiega – si mette alla guida con molta facilità dopo aver bevuto nei pub, nelle discoteche e nei ristoranti, mentre in alcuni Paesi europei questo non è consentito neanche ai bevitori più accaniti. Penso ad esempio ai paesi dell’Est, che hanno norme rigidissime su questo piano, ma anche altri paesi più “occidentali”. Ho sempre sostenuto che le sole sanzioni di per sé non siano un deterrente efficace. E’ diffuso nel Paese, soprattutto tra i giovani, un certo senso di impunità che deriva da regole permissive. Dovremmo adeguare la nostra normativa, cambiando poche cose, a quella di molti paesi europei. Per prima cosa portando a zero la soglia alcolica consentita e soprattutto prevedendo l’arresto anche, e sottolineo anche, per chi solo è sorpreso alla guida con lo 0,1. Appare scontato poi garantire la certezza della misura cautelare in carcere per chi provoca la morte altrui per cause legate all’alcool o stupefacenti, cause che spesso non sono considerate un aggravante, come dovrebbe essere, ma una scappatoia per ottenere l’incapacità di intendere e di volere”, ha concluso