Puntiamo sulla Calabria e sui suoi tesori
Incontro a Pizzo su dieta mediterranea e salute ma anche di sviluppo e spopolamento. «Rischiamo di perdere la nostra regione»
Nella bella cornice del castello di Gioacchino Murat, a Pizzo Calabro, si è parlato di dieta mediterranea, di salute, di sviluppo del Mezzogiorno, di spopolamento della Calabria.
Con il professor Ludovico Abenavoli, associato di Gastroenterologia all’università Magna Grecia di Catanzaro, Franco Laratta, già parlamentare e attuale consigliere di amministrazione di Ismea, Gabriele Bafaro, giovane archeologo calabrese, studioso del vino, che ha recuperato una tradizione antichissima, quella della vinificazione. Tornando indietro nel tempo, Bafaro ha ripreso la conservazione del vino in contenitori di terracotta, come l’anfora. Tradizione ormai persa da secoli se non da millenni.
Un incontro, quello di Pizzo che fa dire al professor Abenavoli nella sua relazione, alcune cose molto interessanti. «La Calabria è “grassa”. Ci sono troppi bambini obesi, abbiamo le migliori produzioni agroalimentari d’Italia eppure spesso mangiamo troppo e male», ha detto invocato maggiore attenzione alla prevenzione, al mangiare bene, nelle giuste dosi e di fare una giusta attività fisica.
L’occasione è stata anche quella per far dire a Franco Laratta che la Calabria ha un tesoro di immenso valore ma che utilizza male: la sua gastronomia, le sue produzioni di eccellenza nel settore agroalimentare, le sue bellezze storiche e paesaggistiche non rendono quanto dovrebbero. «Noi siamo la regione più ricca d’Italia, eppure per molti aspetti siamo i più deboli, i più poveri».
Quello che poi è emerso nel dibattito tra i diversi ospiti, è di puntare molto sulla qualità della vita in Calabria, sulle bellezze naturali, sul clima straordinariamente bello, sulle capacità di coniugare la tradizione con l’innovazione.
E non sono mancate le critiche da parte degli intervenuti alle scelte che si fanno in Calabria con troppo ritardo rispetto al resto d’Italia. Poi è scattato l’allarme spopolamento: «Rischiamo veramente di perdere la Calabria».
Un rischio che molti segnalano come una assoluta priorità da affrontare e risolvere a livello nazionale e a livello europeo.