Politica irresponsabile mentre la Calabria scompare
Una stagione politica squallida, mentre la Calabria si svuota. Ci sentiamo veramente in pena per questa nostra terra. Almeno 25/30 anni di gravi ritardi, di assenza totale di una visione e di una strategia, di classi dirigenti inadeguate (salvo qualche rara eccezione), hanno prodotto guasti enormi.Giro molto in Calabria, per lavoro e perché mi piace, e vedo sempre più i nostri piccoli e struggenti comuni trasformarsi in villaggi fantasma.
Stanno andando via tutti. E ti piange il cuore sapere che lo spopolamento così massiccio è stato previsto già 15 anni fa, ma l’indifferenza vince sempre su tutto e su tutti in Calabria. Si è preferito soprassedere, far nta di non capire, di non sapere. Oggi tutto questo è diventato complicità e diretta responsabilità di quanti potrebbero fare e non fanno. Se non agiscono i governi centrali e la stessa Europa, la Calabria rischia un tragico destino. E non si tratta (solo) di risorse nanziarie: quelle ci sono, sono tante, troppo spesso non spese o spese molto male. E non si tratta nemmeno di qualità e capacità dei calabresi (in “Vantativinne!” raccontiamo le storie vere e particolarmente interessanti dei giovani calabresi che lottano e vincono).
È molto molto di più e di peggio. Ad esempio c’è un clima di depressione mentale e psicologica che affonda ogni speranza.
C’è una totale mancanza di speranza e di futuro. È l’assenza di una prospettiva e di un’idea di Calabria, terra ricca di ogni bene, ma povera di coraggio per costruire un’alternativa all’odierna idea di sviluppo e di crescita. Inne: c’è la fase che precede le prossime elezioni regionali che è di uno squallore senza precedenti. Non c’è senso di responsabilità, c’è solo una caccia spietata al potere, ad un seggio, al controllo dei posti di comando. Non è possibile escludere nessuno da questa situazione vergognosa che sta infangando la Calabria.
Tutto questo ci porterà ancora di più verso la depressione. Verso la più profonda emarginazione.