Le patate della Sila e il sogno di Lorenzo
Si realizza il sogno di Lorenzo.
Tornato a fine 2016 da Londra, dove si era trasferito dopo la laurea all’Unical, Lorenzo Pupo ha subito ripreso la proprietà agricola della famiglia, in località Aceretto, a 1300 metri slm, nei pressi del Lago Cecita. Siamo nel cuore del Parco Nazionale della Sila.Sono stati quattro anni durissimi: riprendere l’ampia proprietà che da anni non veniva lavorata; rinnovare un po’ tutto, affrontare i rigori dell’inverno, scoprire sulla propria pelle il delirio della burocrazia, i gravi ritardi della regione, le difficoltà nel far fronte ai costi della ripartenza. Lo scoramento però non ha vinto. Così alla fine del primo anno ecco le spettacolari patate della Sila: 4 ettari di felicità! Poi il grano saraceno che torna in vita su quelle montagne. Ora le le prime mucche charolaise per realizzare un piccolo allevamento.
La charolaise è una razza bovina francese, di carne pregiata, originaria del cantone di Charolles. Il mantello è color bianco o crema con il musello roseo ed ha una statura media di circa 1 metro e mezzo.
Ora Lorenzo vuole realizzare un altro progetto: coltivare e trasformare i frutti di bosco.
Torniamo alle patate della Sila. Proprio ieri Lorenzo ha fatto con Franco Laratta, Amministratore ISMEA, un primo saggio della nuova produzione di patate: sono tutte belle e di buona grandezza. Le varietà Agria, Nicola e Marabel hanno buccia e polpa gialle. E sono gustosissime.
Un saggio della raccolta vera e propria che inizierà a breve. Quest’anno i cinghiali non l’hanno avuta vinta, ma i rischi del troppo caldo fuori stagione e della siccità conseguente, preoccupano Lorenzo. Ma lui sa che un agricoltore combatte da secoli una dura battaglia contro le avversità meteorologiche, il fuoco, le acque. Contro tutto. Ma il contadino non ha mai perso, anche quando in qualche battaglia è stato sconfitto.
Lorenzo è più sorridente ora. Passati i timori e le paure dei primi due anni, ha imparato a convivere con la natura, con i suoi capricci, con i rischi che ogni giorno lo aspettano ad ogni angolo.
E il futuro appare più roseo.
Addio Londra!