Che cosa rimane della Calabria dopo 10 anni dallavvento del Centro-Destra? Una Regione ancora più debole, con una classe dirigente non adeguata, con una struttura economico-produttiva sempre più marginale.
Che cosa propone di fare della Calabria il centro-sinistra che si candida a governare la Regione? Non lo sappiamo ancora. O meglio, potremmo saperlo se la smettessimo con questa stucchevole corsa allindicazione del candidato presidente. Come se una volta scelto luomo giusto tutti i problemi sarebbero risolti come dincanto.
Il problema che abbiamo in Calabria, ormai da decenni, è soprattutto quello di non sapere cosa fare di questa Regione. Cosa fare del futuro dei calabresi: salvare lagricoltura in ginocchio o puntare tutto sul turismo? Recuperare il sogno industriale o avviare una stagione di grandi opere? Puntare ad una nuova stagione di lotta alla mafia e alla criminalità organizzata o lasciar correre e convivere con questi terribili fenomeni? E con quali mezzi, quali uomini e quale idee governare una Regione difficile e storicamente divisa e piena di paradossi?
Il fatto che gli industriali, il mondo dellUniversità, la Chiesa, gli amministratori locali si preoccupino molto di come salvare la Calabria, di come governarla, con quali idee e quali uomini è un fatto di per sé molto positivo, per certi aspetti inedito. Si tratta ora di capire come non sciupare questa voglia di costruire, di partecipare che è venuta fuori in questi mesi. Ma non è partendo dal nome del presidente che si costruisce la Calabria, è soprattutto nella capacità della classe politica regionale di costruire insieme e attorno al nome del presidente unidea e un progetto per la Calabria.
Qual è il progetto?, ci chiediamo da alcuni mesi. Qual è la proposta per far uscire la Regione da questa profonda crisi, da uno stato di arretratezza che avanza, di povertà che incombe mentre la devolution rappresenta una minaccia grave per tutto il Sud dItalia.
Allora diciamo pure qual è il Progetto per la Calabria. Se i diversi candidati che in questi mesi si sono fatti avanti hanno unidea, una proposta, un programma li espongano, li rendano pubblici, ne facciano tema di confronto e di valutazione. Si chiamino a raccolta le associazioni, gli imprenditori, i sindacati e quanti vogliono partecipare alla costruzione della nuova Calabria, e con loro si discuta. MA il progetto ed il programma non possono essere secondari, non possono venire dopo.
Il solo partito che ha presentato un uomo quale candidato presidente della Regione è stata LA Margherita. Ormai da tempo si sa che Agazio Loiero è proposto agli altri partiti della coalizione per guidare il centro-sinistra alle elezioni regionali. Non sembrava ci fossero problemi, anche perché le qualità e il prestigio di Loiero non sono in discussione. Negli ultimi mesi, però, oltre a Loiero sono stati ufficializzati altre nomi, dai ds, dallo sdi, dai verdi. Lerrore che ha fatto e continua a fare il centro-sinistra è quello che accanto al nome non indica la proposta, il programma. Qual è il progetto, appunto. Errore grave che commette La Margherita che non accompagna Loiero con unidea della Calabria da sottoporre agli alleati, così da costringerli a discutere e a decidere subito, senza altri pericolosi tentennamenti.
Il centro-destra ha scelto Chiaravalloti. Pare. LUdc non ci sta e così lancia il suo ministro calabrese Tassone. Altri si dividono allinterno dei partiti della Casa delle Libertà che appare in forte crisi e priva di idee dopo 10 anni di fallimenti.
Ai lati delle coalizioni, attraversandole al suo interno, avanzano altri nomi. Prima di tutto il Rettore dellUniversità della Calabria, prof Giovanni La Torre il cui prestigio e la cui autorevolezza sono di grande rispetto. Attorno a lui cè un movimento che potrebbe offrire il magnifico Rettore ai partiti quale uomo nuovo per governare la Calabria. E con lui un progetto. Nel centro-sinistra la proposta La Torre sarà certamente oggetto di discussione.
Alternativa sembra essere anche la proposta degli industriali che con Filippo Callipo potrebbero tentare di scendere in campo direttamente o, comunque, di condizionare fortemente le coalizioni nella scelta del candidato e nella stesura di un programma che punti a mettere in primo piano una serie di progetti per far uscire la Calabria dallo stato di forte degrado in cui versa da anni.
Davanti a tutto questo non si può più attendere. Un progetto, un programma, un nome. Chi ha tutto questo si faccia avanti, si proponga e chieda subito una risposta. Cosa sta aspettando il centro-sinistra? Cosa sta aspettando la Margherita che per prima ha offerto un candidato?
Qual è il progetto?
Franco Laratta
Vicesegretario regionale
La Margherita