C’era Mina l’altro giorno a Milano, ma non ve lo ha raccontato nessuno!
L’atmosfera nella sala Puccini del Conservatorio Giuseppe Verdi, era di quelle che lasciano il segno. Massimiliano Pani e Ivano Fossati hanno presentato un progetto musicale importante, in grado di scavare un solco profondo, dal punto di vista culturale e musicale, un solco nell’anima di chi ascolta. L’album “Mina Fossati” va ben oltre il banale delle canzonette. I due giganti della musica italiana per mettersi insieme ci hanno messo anni e per realizzare questo progetto hanno lavorato sodo, insieme, per tantissimi mesi. E al Conservatorio di Milano, l’altro ieri sera hanno presentato uno per uno, gli undici gioielli di rara intensità, tutti inediti, belli e coinvolgenti come raramente se ne sentono in giro. Ebbene si, c’era anche lei, l’altra sera al Verdi di Milano! C’era ma nessuno ha potuto scriverlo o raccontarlo. Ora io intendo raccontarvi com’è andata. Eravamo sul finire della serata, quando dopo oltre un’ora e mezza spesa nell’ascoltare i brani di “Mina Fossati”, sale sul palco Fossati per rispondere alle domande dei giornalisti e per raccontare quella “donna straordinaria che oltre ad essere la più grande cantante di sempre, è una grande musicista, una donna che nei pezzi c’entra dentro”. Fossati termina fra gli applausi lunghi e sentiti. Si fa buio in sala, nessuno immagina cosa stia per accadere: dentro un’intensa penombra entra sul palco una donna alta, magra e affascinante in un lunghissimo abito nero che la rende solenne, di un’ eleganza fuori da ogni moda. Brillano incredibilmente i lunghi capelli rosso-rame, bellissimi, tantissimi. Ma… è lei? O forse una delle sue brave imitatrici? E se fosse un ologramma? Ma probabilmente è solo uno scherzo. Il silenzio si carica di mistero, Fossati è l’unico che rimane impassibile sul palco, va lentamente al pianoforte, parte con le note di Luna Diamante, il pezzo più bello del nuovo CD. Qualche nota ancora, mentre in sala resiste un’atmosfera di dubbio, lei si avvicina al pianoforte, accarezza Fossati come con una piuma, e comincia a cantare: “Non voglio ballare c’è solo mezza luna stanotte niente può accadere perfino lontano da niente succede qualcosa. C’è una luna turchese diamante stanotte”. La voce è senza paragoni, intensa, emozionante. Scoppia una tempesta di brividi, un uragano di emozioni, in tanti sono in piedi, come storditi. Il silenzio diventa sempre più intenso, impenetrabile, trafitto solo da respiri di incredulità. In sala tanti esperti, giornalisti, il mondo dello spettacolo, della stampa e della TV, i ragazzi del Conservatorio di Milano nelle prime fila, anche loro increduli. Nessuno, per la verità, sa cosa stia veramente accadendo. Io sono senza fiato, di marmo.Una cosa è certa a tutti: quella voce non può che essere la sua! Irraggiungibile e inimitabile, da sessant’anni una delle voci più belle e potenti al mondo.La sua presenza sul palco è storica, mancava da 40 anni. Quattro lunghi e interminabili decenni. Finisce il brano… silenzio! Un boato! C’è chi urla, chi salta…. e in tanti si commuovono abbracciandosi con i vicini.Lei agita le mani, sorride, la penombra sul palco lascia intravedere questa donna che si è negata a tutti per una vita, ma sempre presente con la sua immensa voce. Fa cenni vistosi per invitare tutti a fermarsi, riprende il microfono e con una voce da ragazza dice: “Siete tutta la mia vita”! Si gira e se ne va. Si accendono le luci. Ora io mi trovo seduto sulla mia poltroncina n. 54, attorno vedo un’enorme e palpabile atmosfera di euforia. Fossati ha appena finito di raccontare Mina. Passano molti minuti. Non capisco perché nessuno dica nulla di lei, perché nessuno sembra ricordare che pochi minuti prima lei era su quel palco, per la prima volta dopo 40 anni. Non so perché, ma è come se nessuno l’avesse vista. Come se nessuno l’avesse sentita.Volevo prendere il microfono e gridare: ve lo giuro, io l’ho vista, io l’ho vista qui, veramente, l’ho sentita cantare. Ma tutti stavano andando via. La serata è stata bellissima. Fossati e Pani hanno presentato un progetto musicale straordinario. Tutti soddisfatti, contenti, vanno via. Ma io l’ho vista, in quella sala del Conservatorio di Milano l’ho vista, era sul palco e l’ho sentita cantare. Peccato però che a vederla e sentirla fossi solo e soltanto io!