Droga in Parlamento, Governo riferisce in aula
Domani il governo risponderà allinterpellanza urgente presentata dal parlamentare del Pd, Franco Laratta, sottoscritta da una cinquantina di deputati tra Pd e Udc, in seguito alle dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sen. Carlo Giovanardi, che nel corso della presentazione delle statistiche sulla tossicodipendenza in italia, affermò che anche Parlamento circola cocaina. Unaffermazione, come si ricorderà, che ha suscitato un vespaio di polemiche. Il parlamentare Laratta e altri hanno chiesto al governo di riferire in aula per chiarire i termini di quelle dichiarazioni rese senza alcun supporto documentale. Se Giovanardi sa qualcosa afferma oggi il deputato – faccia i nomi e ci mostri dati che confermano la sua asserzione. Secondo i parlamentari sottoscrittori, Giovanardi avrebbe leso limmagine del Parlamento e offeso la dignità dei singoli membri del Parlamento. Scrive Laratta nellinterpellanza urgente: Le considerazioni dell’esponente di Governo, oltretutto, contrastano fortemente con la recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione che il 10 giugno 2008 ha confermato la condanna per violazione della privacy dei parlamentari nei confronti dei due giornalisti delle Iene ritenuti colpevoli di avere prelevato, «con un comportamento ingannevole e fraudolento», tamponi di sudore di 50 deputati e 16 senatori per accertare la positività all’uso di stupefacenti; i giornalisti, dal canto loro, sostenevano di non aver leso la privacy dei deputati dal momento che «i loro accertamenti non permettevano di associare l’esito del test a persone note»;
ad avviso della Suprema Corte di Cassazione, però, il fatto che nel servizio televisivo, andato in onda su Italia 1, le Iene avessero diffuso la notizia che alcuni onorevoli, pur rimasti anonimi, erano positivi al test antidroga ha fatto sì che «tutti i parlamentari potessero essere indiscriminatamente sospettati di assumere stupefacenti con la conseguenza che ogni membro del Senato o della Camera dei deputati, nonché l’istituzione parlamentare, ha subito un nocumento alla sua immagine pubblica ed alla sua onorabilità»; seppure di fronte a due fatti diversi – entrambi in danno dei parlamentari – è del tutto evidente che i due episodi riconducono alla medesima conclusione: la violazione della privacy e la lesa onorabilità del Parlamento e dei suoi membri. Laratta chiede anche di sapere dal Governo se le dichiarazioni del Sottosegretario siano state concordate con il Presidente del Consiglio, che concorda con i Ministri interessati (e dunque a maggior ragione con i Sottosegretari alla Presidenza del Consiglio) le pubbliche dichiarazioni che essi intendano rendere ogni qualvolta possano impegnare la politica generale del Governo, e, in caso contrario, se non intenda censurare il comportamento del Sottosegretario, per le gravi e gratuite insinuazioni che violano palesemente la privacy di tutti i parlamentari, anche in considerazione dell’ultima sentenza della Suprema Corte di Cassazione emessa in seguito all’ormai famoso «test tossicologico ai deputati» effettuato dai giornalisti de Le Iene.