Calderoli in Calabria: attenti al lupo!
Il presidente Loiero è persona navigata e astuta e sa bene quali siano i rischi della visita del padre del federalismo fiscale, il ministro Calderoli, in Calabria. Il ministro leghista si appresta a far visita al presidente di una Regione che i nordisti vedono come assistita, corrotta e arretrata soprattutto perché vuole far vedere al resto del sud e del Paese che sta nascendo un federalismo solidale e condiviso.
Agazio Loiero è stato il primo a lanciare lallarme sui rischi gravissimi del federalismo per il Mezzogiorno. E ad esso si è opposto con studi, analisi, posizioni politiche e battaglie molto dure. Loiero, agli occhi della Lega che vuole incassare il federalismo fiscale presto e bene (per la Lega si intende), è un ostacolo sul cammino del federalismo, da eliminare subito. Forse lultimo ostacolo alla realizzazione del loro progetto. Infatti, la Sicilia di Lombardo ha un peso politico fortissimo e una condizione, quella di regione a statuto speciale, che la garantisce e la tutela. La Campania, nelle condizioni in cui lha ridotto Bassolino, può fare ben poco, ed è ostaggio di Berlusconi che può scioglierla quando meglio crede. Bassolino tace sul federalismo, perché non ha la forza per pretendere alcunchè. La Puglia di Vendola, presidente uscito fortemente indebolito dal congresso del suo partito, ha una situazione economica e produttiva che la rende molto forte. E cè un ministro pugliese, Fitto, che la tutela e la protegge.
Rimane la Calabria, regione piccola e con molti problemi, con una immagine pubblica molto screditata a livello nazionale. La Calabria che potrebbe dare fastidio alloperazione leghista. Molto fastidio. Ad esempio reagendo duramente e mettendo sul chi va là i partiti e gli elettori di centro-sinistra della diverse regioni meridionali. Potrebbe dare molto fastidio se dovesse ricorrere alla Consulta, che un federalismo imposto, lacerante, confuso non lo accetterebbe mai.
Il presidente Loiero sa benissimo che il federalismo sarà approvato. La Lega è determinante nella maggioranza di governo ed ha quindi la forza per imporlo, nonostante i dubbi di parte di Forza Italia e la contrarietà di A.N. (che per ora tacciano, ma se il sud si ribellasse non potrebbe far finta di nulla). Non arriveranno particolari ostacoli dagli altri 14 presidenti di regione di centro-sinistra, per diverse ragioni, non ultimo il timore del rafforzarsi ulteriore della Lega in quelle regioni del centro nord che non dovessero approvare il federalismo fiscale. Una buona dose di egoismo, un nuovo vento antimeridionale, e la convinzione di avere più risorse a disposizione e quindi migliori servizi, rende le popolazioni delle regioni del centro-nord Italia favorevoli al nuovo sistema fiscale che porta maggiori entrate fiscali. A discapito del sud, ma questo a loro importa poco.
Agazio Loiero, proprio perché conosce bene la materia, sa perfettamente che la Calabria rischia moltissimo con il federalismo fiscale, conosce, inoltre, bene il Ministro Calderoli e la Lega di Bossi. Non si fida di loro, ma sa anche che non si può sottrarre al confronto. Che ovviamente giova soprattutto al ministro leghista. Ma non può nemmeno dire di sì al federalismo fiscale accontentandosi di qualche generica garanzia e di qualche promessa. La partita è troppo grossa per accontentarsi di impegni fumosi.
Prima di tutto la Calabria, prima di iniziare a discutere di federalismo, dovrebbe sapere dal governo Berlusconi cosa intende fare per il Mezzogiorno. Qual è il destino del Sud nei progetti dellasse Berlusconi-Bossi-Tremonti.
Quello che abbiamo visto in soli 100 giorni di governo Berlusconi-Bossi-Tremonti ci fa molto preoccupare. Vogliamo ricordare qualcosa? Parliamo dell Ici ad esempio e dei fondi per le infrastrutture calabresi che il governo ha scippato alla nostra regione per coprire in buona parte il buco causato dalleliminazione totale dellIci. Così addio allammodernamento della 106 jonica e delle altre strade statali e provinciali calabresi che il governo Prodi aveva finanziato e il Cipe aveva già deliberato.
Parliamo , per fare un altro esempio, del Dl 112 approvato a colpi di fiducia ai primi di agosto. E la manovra fiscale triennale di Tremonti che ha inflitto un duro colpo alle scuole del sud con centinaia di cattedre che si perderanno e di istituti che saranno soppressi. La stessa manovra che rischia di mettere in crisi lUniversità di Arcavacata (che ci sappiamo essere una delle migliori dItalia) e gli altri Atenei calabresi che non potranno più mantenere gli attuali standard qualitativi. Il dl 112 riduce il numero degli operatori delle Forze dellOrdine che in Calabria sono già ben al di sotto delle necessità operative, riduce notevolmente le risorse per la stabilizzazione dei precari, ridurrà alla fame i già provati comuni, soprattutto quelli calabresi. Ci fermiamo qui, ma vi assicuro che limpronta antimeridionale di questo governo è ancora più forte, e molti altri esempi potremmo fare per provarlo. Penso soltanto alla sanità che con i provvedimenti governativi sarà drasticamente ridotta in Calabria in termini di quantità (avremo molti ospedali in meno) e di qualità del servizio (le risorse non basteranno più). Impronta antimeridionale che troviamo nelle colorite espressioni di Bossi e nelle affermazioni del ministro dellIstruzioni Gelmini: entrambi hanno indicato negli ignoranti docenti calabresi, in loco o in servizio al nord, il male della scuola italiana. Nel nord ci manca poco che i presidi di origine meridionali non vengano espulsi e riampatriati nelle terre di provenienza!
Ecco, questa è la Lega, questo è quanto ha fatto finora il Governo Berlusconi-Bossi-Tremonti, che non ha un ministro e nemmeno un sottosegretario calabresi (ma uno strapuntino prima o poi lo troveranno per qualche collega parlamentare). UN governo che ha perfino pensato di far pagare il pedaggio sullA3.
Il presidente Loiero conosce benissimo tutte queste cose. Ma fa benissimo a parlare con il padre del federalismo fiscale. Sa benissimo che il federalismo fiscale ci porterà verso unItalia a due velocità (ancora più ricca e forte quella del nord, molto più debole ed emarginata quella del sud), fino alla lenta e inesorabile disgregazione del Paese, che ci porterà ad una fase di disunità nazionale, con il concreto rischio che lItalia lentamente si spezzi ed ognuno vada per conto proprio.
Il federalismo fiscale, può essere accettato e condiviso, se non mette a rischio lunità sostanziale della Repubblica. Senza la quale il Paese è finito e il sud è destinato ad affondare. Si può discutere di federalismo fiscale se si tratta di un federalismo solidale e compatibile, se garantisce i servizi essenziali (sanità , salute, servizi sociali, istruzione, trasporti, sicurezza, ecc ecc) uguali per tutti, in qualsiasi regione dItalia. Per cui, prima di parlare di federalismo, il Governo nazionale deve portare i servizi essenziali del sud (scuola, ospedali, infrastrutture, servizi ecc) allo stesso livello di quelli del Nord, colmando così un divario troppo grande che cè fra nord e sud del Paese. E mi fermo qui.
LItalia è, in questo momento, come un gigantesco specchio. Tutti ci specchiamo e appariamo un insieme di volti , diversi uno dallaltro, ma tutti insieme, uniti. Qualcuno sta spingendo per farlo cadere questo specchio, riducendolo così in mille pezzi. Così ognuno si specchierà nel proprio pezzettino, e linsieme non ci sarà mai più.
Il presidente Loiero sa anche che non è vero che con il federalismo fiscale i cittadini pagheranno di meno, che lItalia sarà più efficiente e meno sprecona, che il Paese sarà più moderno e che i servizi saranno migliori per tutti. Sono tutte menzogne. Il federalismo avrà costi altissimi, ci vorranno anni per farlo funzionare, ridurrà il Paese a pezzi.
Calderoli viene in Calabria con la faccia buona, quella che sta mettendo in bella vista in questi mesi. Sa che deve fare il buono e dimostrare a tutti che ora è uno statista saggio e prudente se vuole portare a casa il federalismo fiscale, una grande vittoria per la Lega, una sconfitta per tutte le altre forze politiche , e nel centro destra soprattutto per A.N. .
Dietro al Calderoli vestito da agnello si nasconde un lupo. Un lupo affamato e quindi cattivo.
Noi siamo convinti che il Paese deve cambiare, che la Calabria ha bisogno di rompere con il proprio passato fatto di corruzione, clientelismo sfacciato, sprechi ed eccessi E che ha bisogno di una classe dirigente moderna e credìbile.
Siamo pronti ad impegnarci perché questa Calabria cambi veramente. Ma accettare da parte nostra il federalismo di Bossi e Calderoli senza alcuna reale garanzia, sarebbe un suicidio. Ma a morire non sarà solo la Calabria, ma anche lItalia!
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Noi faremo una dura battaglia nelle Aule parlamentari. Tutto il Pd sosterrà le richieste della Calabria. Parleremo delle necessità di investire in Calabria senza regalare più niente a nessuno. Ci sono settori come lenergia, la sicurezza, le infrastrutture, il turismo, lambiente che hanno bisogno di veri investimenti, che potrebbero portare ricchezza e lavoro alla Calabria e al resto del Sud. Parleremo anche di una zona no tax che potrebbe rilanciare limpresa in Calabria. Parleremo del futuro, della porta del mediterraneo, della conoscenza, delle nostre Università che potrebbero diventare le Università di tutti i Paesi del Mediterraneo e di quelli del nord africa che vogliono uscire dallarretratezza.
La Calabria ha quindi un grande futuro. Non la possiamo ammazzare ora con il federalismo di Bossi che vuole impedirci ogni possibilità di crescita.
Dallincontro di Loiero con Calderoli dovrà uscire una regione orgogliosa e decisa che non si piega davanti alle minacce e ai ricatti. Una regione che crede ancora nelle proprie potenzialità. E che non ha paura di niente e di nessuno.