Al carcere di Paola una positivo esperienza di formazione scolastica superiore. Ma i detenuti sono al doppio della capienza! occorrono più risorse ed incentivi
Venti visite in carcere nel corso degli ultimi anni. Piena adesione al progetto nazionale Natale in carcereQ e Ferragosto in carcere promosso da deputati Pd e radicali. Una costante attenzione verso il pianeta carcere che presenta aspetti drammatici che ci ha portato alla dura condanna dal parte dell’ Europa. Questi sono i numeri del deputato del Pd Franco Laratta resi noti prima di entrare stamane nel carcere di Paola (CS) di primo mattino. Una visita durata alcune ore.
“In un oceano di gravissime violazione dei diritti umani e degli più elementari diritti dei carcerati, ho potuto constatare come nell’Istituto di pena di Paola sia in corso un positivo e interessante progetto di formazione scolastica che coinvolge gran parte dei 270 detenuti (quasi il doppio del consentito). In un clima buono, nonostante tutto, si registra il successo di questa esperienza di formazione scolastica primaria e superiore. Ma il dato ancora più interessante sono i laboratori di cucina e ristorazione messi in atto. Al carcere di Paola si formano chef e camerieri, professioni ancora molto richieste sul mercato, che già si rendono utili gestendo la grande cucina dell’Istituto che sforna pranzo e cena i pasti per i detenuti, differenziando i menu per i musulmani, i diabetici e a altri con particolari patologie. Parlare con i detenuti è un piacere, perché li trovi impegnati, soddisfatti e convinti di poter un giorno, una volta fuori da carcere, trovare anche un’occupazione che consenta loro il pieno reinserimento nel mondo del lavoro.
L’istituto penale di Paola, ben gestito da molti punti di vista, ha però bisogno di risorse finanziarie per sostenere l’impiego dei carcerati, ha bisogno di rafforzare l’assistenza sanitaria (funziona 24 ore su 24, ma ad esempio manca di un ecografo per il quale mi sono subito rivolto all’Asp di Cosenza), ha bisogno di personale (la polizia penitenziaria è ormai ridotta ai minimi termini, ha bisogno di un fotocopiatore per la sezione scolastica che ne è priva. Il carcere ha bisogno di molto, ma quello di Paola tenta di uscire dalle condizioni devastanti di quasi tutte le carceri italiane, provando a rispettare i diritti umani e i diritti fondamentali delle persone, soprattutto in carcere”!
Dal carcere di Paola usciranno detenuti con la qualifica di chef, baristi e camerieri, ma il Parlamento in questi anni è rimasto sordo rispetto ai continui suicidi in carcere e ad una situazione esplosiva fatta di sovraffollamento e rischi gravi per la salute e l’incolumità di chi vive e chi lavora negli istituti di pena.
“E’ grave che il parlamento, bloccato dai veti di Pdl e Lega, non sia riuscito ad approvare, prima dello scioglimento, il piano del ministro Severino, che puntava a rafforza le pene alternative al carcere. Una sconfitta per tutti noi che ci è costata la dura condanna dell’Europa”!