Un’assemblea Costituente per salvare il Paese!
Una sola Camera, metà parlamentari; pieni poteri ai comuni; regioni solo con potestà legislativa. Le ‘grandi riforme’ peruna nuova Italia
il Politico.it ha aperto un bel dibattito sulla necessità di una nuova stagione politica, fatta di scelte coraggiose, di una vera austerità, di profondi cambiamenti. Vorrei dare un contributo. Forse si tratta di idee difficile da realizzare. Magari utili asviluppare un ragionamento.
Riforme costituzionali. Se ne parla da circa trentanni. Ma non ci sono mai state le condizioni politiche e i giusti equilibri parlamentari. Allora cè da fare una scelta coraggiosa: occorre una nuova Assemblea costituente. Cento padri della futura costituzione, eletti a suffraggio universale, che in un anno diano al Paese la nuova Carta e moderne istituzioni. Ecco un paio di esempi: il Parlamento così comè non ha più ragione di esistere, è lento, enorme, costosissimo. Dunque: una sola Camera, 500 deputati, una struttura snella, nuovi regolamenti. Indennità nella media europea, fine a tutte le attuali forme di privilegi. Forma di Governo parlamentare, presidente del Consiglio eletto direttamente, ma come tutti i deputati può essere eletto solo due volte. Dieci anni in tutto, in tutte le istituzioni. Il Capo dello Stato è eletto dalla Camera e dalle Regioni, ha nuovi e più forti poteri di controllo, dura 7 anni e non può ricandidarsi.
Enti locali. Via le province, tutto il potere locale concentrato sui comuni; le Regioni avranno solo la potestà legislativa, senza piû alcuna forma di gestione. In una cornice di Stato federale, i comuni avranno tutti i poteri relativi alla gestione del territorio, saranno guidati da un sindaco che dura in carica 7 anni consecutivi, e non può più ricandidarsi. Rimane il consiglio comunale, ma con metà dei componenti. Ridotti a metà anche in consigli regionali. Dimezzati indennità e privilegi.
I partiti. La vita interna dei partiti e il loro funzionamento sono regolati per legge. Tutelate le minoranze interne. Disciplinato laccesso alle candidature: nessuno che ha procedimenti penali in corso si può candidare sia nelle istituzioni locali che nazionali, e non può far parte degli organi di partito.
Mi fermo a queste prime righe. Sono idee volutamente sommarie, giusto per aprire un dibattito. Una sola, la più importante, la ritengo irrinunciabile: lelezione di unAssemblea costituente per varare una grande riforma dello Stato. Tutto il resto verrà da sè. Ma occorre fare presto. Il Paese rischia di affondare sotto il peso di istituzioni ormai vecchie, politica inesistente, governo liquefatto, situazione economica e sociale gravissima. Anche qui un solo esempio: può ancora sopravvivere un Paese sotto il peso di un debito pubblico spaventoso? Sotto il macigno di unevasione fiscale da paura? Sia il debito che levasione vanno dimezzati, al più presto, a qualsiasi costo. E su questo bisogna dire la verità agli italiani.
Ma solo un nuovo Paese, nuove istituzioni, un governo strutturalmente più forte, partiti autorevoli possono adottare decisioni così forti e coraggiose. Ma occorre fare presto. Il tempo per lItalia sta per scadere.
FRANCO LARATTA*
*Deputato del Partito Democratico