Stop al partito delle tessere
Continuo a pensare che la migliore forma di partito sia quella libera dal tesseramento, dai pacchetti di tessere organizzati, da ogni forma di rinchiusura. Fuori c’è un altro mondo, un’altra società, ed è morta quella forma di partito che risale al Novecento. Immagino un partito senza tessere, senza inutili e vuoti organismi, serve un partito che si apra il più possibile alla partecipazione diretta sui grandi temi. Immagino confronti e discussioni su temi specifici che possano attirare le tante forze positive e soprattutto i giovani.
In Calabria sta crescendo una nuova classe dirigente nei consigli comunali, nelle associazioni universitarie, nel volontariato, in rete. Il Pd può ripartire da un profondo e radicale cambiamento, tornando a discutere senza filtri, a porte aperte a tutti, intercettando le esigenze e i bisogni delle nuove generazioni. Oggi sta tornando la voglia di buona politica, di una classe dirigente moderna, capace e competente. Ma gli strumenti che stiamo utilizzando sono vecchi, superati dai tempi, non più rispondenti alla complessità dei tempi. Superata questa fase, c’è bisogno di avviare un radicale cambiamento della forma partito, dei suoi organismi, del modo in cui selezionare la classe dirigente.
Il web può aiutare molto, allargando i temi e i confini; ma la sfida vera sarà il recupero di credibilità, l’affermazione di un nuovo primato della politica all’insegna della trasparenza e della qualità della proposta. E c’è bisogno di cambiare il modo di governare e gestire: abbiamo bisogno di mettere in campo le competenze migliori che oggi sono quasi tutte fuori dalla politica. In tutto questo, la corsa al tesseramento, in atto in alcune realtà del Mezzogiorno e quindi della Calabria, appare illogica e quasi ai limiti del ridicolo! C’è un Pd sano, ci sono milioni di elettori, ci sono tantissimi giovani che meritano molto di più di quanto si sta facendo.