Rinnovamento o si muore
La ricetta del deputato Laratta in vista delle scadenze elettorali
Per lesponente del PD troppi hanno trovato conveniente la sconfitta elettorale. Articolo pubblicato su “il Quotidiano della Calabria” di venerdì 3 settembre 2010.
Per lon. Franco Laratta il gruppo dirigente del PD, che occupa la scena politica ormai da decenni, deve andare a casa e vivere da pensionato politico. Ha fatto la sua parte, ha avuto le sue glorie ed ha collezionato le sue colpe. L’ultimo disastro, quello elettorale del marzo scorso che ha visto trionfare Scopelliti e il centro-destra, ha i suoi responsabili e se non si chiude con chi firmò i patti scellerati che portarono alla disfatta, non c’è futuro per il PD.
Questo in sintesi il giudizio che Laratta dà sullo stato del partito. Il commissariamento era inevitabile ha affermato e chi insiste per i congressi non ha capito che il partito non è in condizioni di darsi una nuova dirigenza se non si mette da parte la vecchia.
Sulla sconfitta elettorale Laratta rivendica di aver detto a chiare lettere, un anno prima della scadenza della legislatura, che la giunta Loiero aveva fallito e che era meglio andare allo scioglimento anticipato del consiglio. Non fui ascoltato ha detto Laratta come non fui ascoltato quando consigliai a Loiero di dare un segnale di cambiamento, per quanto tardivo, nelle scelte e nelle nomine.
Il partito della sanità, semplificazione giornalistica dellapparato di potere sanitario di emanazione regionale, non era sufficiente, al di la delle considerazioni di merito, per vincere le elezioni. Alla domanda perché Loiero è riuscito ad imporre anche a Roma la sua candidatura, lon. Laratta ha preferito glissare rivelando unaffermazione di Loiero secondo il quale era in grado di vincere anche da solo. Alla domanda perché mai nessuno, da Catanzaro a Roma, sapendo da sondaggi riservati che Loiero era sotto di 30 punti rispetto a Scopelliti, si è attivato per impedire il suicidio elettorale. Laratta ha fatto intendere che ognuno aveva le sue convenienze a subire quella situazione.
Imbarazzo cè stato da parte di Laratta quando gli si è fatto osservare che il voto della Calabria e quindi di Loiero, per Bersani segretario del PD aveva sfiorato l80% dei consensi, per cui anche Bersani aveva trovato la sua convenienza.
Lon Laratta ha avuto apprezzamenti per Marco Minniti, considerato una delle più lucide intelligenze del partito in Calabria e questo lo assolverebbe degli errori commessi e dalla fuga delle sue responsabilità di segretario regionale quando, insieme a Loiero, doveva rovesciare la Calabria come un calzino. Anche per Principe capogruppo in consiglio regionale Laratta ha dato un giudizio positivo, considerando Principe dotato di sufficiente autonomia e personalità per svolgere questo ruolo in un partito squassato dalle lotte interne. Ma il chiodo che lon. Laratta ha battuto per tutta la durata dellincontro è la necessità di rinnovare, di aprire il partito ai giovani sindaci ed alle figure che per cultura e sensibilità hanno una percezione realistica dei problemi nel Paese e in Calabria. Alla domanda finale se condivide il famoso grido di Nanni Moretti oggi ripreso dal sindaco di Firenze, Renzi, e cioè che con questi dirigenti non si vincerà mai, ha risposto: io sul rinnovamento insisto da quando ero bambino.