Ragazzi, non abbandonate la nostra terra
Il 90enne Ferruccio Palermo di Roggiano: “Ragazzi, non abbandonate la nostra terra. Lottate per cambiarla la Calabria, impegnatevi, siate protagonisti”
Ha compiuto novant’anni Ferruccio Palermo di Roggiano Gravina.
Novant’anni di una vita lunga, ricca di storie e vicende drammatiche, ma anche di resistenza, di rinascita e di riscatto.
Dialogare con Ferruccio diventa particolarmente interessante, ma soprattutto ascoltarlo, attento osservatore qual è , lucido e puntuale nelle analisi, capace come un ragazzino di utilizzare le armi dei social per affrontare i temi della nostra epoca. E lo fa con garbo e rispetto per tutti.
Ma questa volta, uscendo da Facebook, l’incontro diventa reale, insieme ad un gruppo di amici, ad alcuni ragazzi. E l’occasione è anche quella giusta per consigliargli ‘Vantativinne’ di Franco Laratta. Storie di giovani che si sono affermati in Calabria, nonostante tutto.
Lui ama molto i giovani, ci si confronta spesso, sui social e nel bar di Roggiano.
Sono occasioni in cui lui si racconta, spesso nascondendo una certa emozione: “abbiamo vissuto un’epoca di grande miseria, ma avevamo grandi speranze, ricordo benissimo le tragedie del fascismo, l’entrata in guerra dell’Italia, il duce, noi bambini, la povertà e la miseria in ogni angolo di paese, la disperazione che però non portava alla rinuncia, semmai portava la voglia combattere di più e con maggiore forza. C’era una grande miseria, ma c’era soprattutto grande speranza”.
Forse quello che manca oggi alla nostra società, ai giovani e che hanno perso il senso della speranza e la voglia di costruire il futuro, e così la nostra società rischia di morire. È questo il pensiero di Ferruccio Palermo e lo afferma più volte, con una certa forza.
Come fa altrettanto bene quotidianamente su Facebook, intervenendo con precisione e puntualità, dimostrando di essere un attento osservatore della nostra società. Ferruccio Palermo è un pezzo di storia, ascoltarlo di persona, oltre i social, è un particolare piacere.
È preoccupato per l’Italia, soprattutto per la Calabria, per la grande fuga dei giovani, per la mancanza di futuro.
“Ma io sono fiducioso, perché come i personaggi di “Vantativinne”, i nostri ragazzi alla fine realizzeranno i loro sogni, i loro progetti, le loro idee”. Ferruccio parla, sorride spesso, ricorda i tempi del fascismo, la miseria, la disperazione di un’epoca drammatica.
Si muove su una sedia a rotelle, per strada viene salutato e ossequiato da tutti. È un pezzo di storia.
Ai giovani calabresi rivolge un appello: “Ragazzi, non abbandonate la nostra terra, non scappate, qui è il vostro futuro. Lottate per cambiarla la Calabria, impegnatevi, siate protagonisti. Dovete essere forti, perché questa è una terra bellissima, maltrattata, ma pur sempre la vostra terra”.