Non si può fingere di trattare allo stesso modo letterine, polverine, borotalco, bombe e attentati!
di Franco Laratta*
Demetrio Naccari Carlizzi**
Lidea del Quotidiano di una grande manifestazione a Reggio è fondamentale perché segnala una funzione civile sinora rallentata o affidata ad interventi individuali da parte dei media che invece hanno un ruolo fondamentale nel progetto di una Calabria diversa e libera dalla cultura criminale.La politica però non può fare a meno di interrogarsi e di assumere posizioni responsabili sui gravi eventi di questi mesi perché i cittadini attendono proprio assunzioni di responsabilità.Leggendo i giornali dellindomani dellinaudito attentato al procuratore Di Landro noi ci sentiamo a disagio. Immaginiamo che il Ministro di Grazia e Giustizia, il Presidente Berlusconi e i parlamentari, almeno quelli che in questi anni hanno votato in silenzio provvedimenti via via sempre più permissivi e che di fatto hanno contribuito a rendere più difficile lopera della magistratura e delle forze dellordine, abbiano provato vergogna ed imbarazzo. Ancora in questi giorni il Presidente del Consiglio è impegnato a verificare la propria maggioranza non su un piano straordinario per rispondere allaggressione mafiosa né per arrestare il declino economico del Paese o la morsa della crisi. Berlusconi chiede una sorta di fiducia su un progetto che da più parti è definito come unamnistia mascherata.Quanto è accaduto al procuratore generale presso la Corte dAppello di Reggio Calabria è davvero emblematico e la dice lunga sul tipo di impegno che lo Stato e il Governo garantiscono nellofferta di beni pubblici essenziali come la Giustizia nel Mezzogiorno. Si va avanti con soluzioni immaginifiche e colpi di teatro (come il Consiglio dei Ministri a Reggio) ma la dura realtà è quella di un Governo che non riesce a garantire un minimo di sicurezza ad un procuratore esposto nella procura più a rischio dItalia. Che lo Stato debba chiedere ad un commerciante le riprese perché la casa del procuratore, già bersaglio della criminalità, non è né sorvegliata h24 nè video sorvegliata è imbarazzante e lascia sgomenti. Con quale autorevolezza sarà possibile chiedere ad un operatore economico di indicare i nomi di chi gli chiede il pizzo se persino lo Stato non è in grado di proteggere adeguatamente il procuratore generale dopo due attentati ? Se la magistratura reggina afferma che deve farsi dare credito per la benzina delle auto, non riceve gli uomini necessari e deve mendicarli, che cosa si prometterà ad una città attonita, unaltra fiction strumentale nella bella location di Reggio? Che il governo mandi i mezzi, che la risposta non sia blanda, che si lavori con fermezza senza abbassare la guardia come è stato sinora. A Reggio, dopo le affermazioni di autorevoli magistrati e importanti giornalisti, è necessario che si faccia chiarezza sul ruolo dei servizi segreti dal tritolo a Palazzo San Giorgio, al ruolo nelle elezioni per finire nelle vicende di questi giorni. E necessario un fronte ampio di deputati e senatori che sostenga uninversione di tendenza legislativa e una vera agenda di revisione delle leggi che in questi anni hanno prodotto impunità, hanno ridotto la capacità investigativa e hanno di fatto indebolito lo Stato di fronte alla sua funzione di assicuratore di giustizia e sicurezza. Ed infine sia fatta chiarezza sui rapporti tra politica e criminalità su cui abbiamo letto di recente troppe pagine negative ed oscure. Come è stato autorevolmente detto non si può fingere di trattare allo stesso modo letterine, polverine, zucchero, borotalco, bombe e minacce vere. Compito dello Stato è anche non far cristallizzare costumi e comportamenti antigiuridici.I tifosi del calcio hanno beneficiato dalle possibili elezioni anticipate di colpi a sorpresa. I tifosi della giustizia possono sperare in qualche regalo o è un interesse troppo generale e troppo poco monetizzabile elettoralmente per essere preso in considerazione dal Governo?
* Deputato
**Dirigente naz. Pd