Mafia, Laratta: “Alle vedove vittime del crimine organizzato è giusto che lo Stato garantisca un reddito alla stregua dei pentiti”
PAOLA (CS) 29 DIC 2006 – Se è giusto garantire un sostentamento economico ai collaboratori di giustizia, è ancora più giusto garantirlo alle vedove delle vittime della mafia. Il parlamentare dellUlivo, Franco Laratta, interviene così sullincresciosa vicenda delle vedove Gravina e Maiorano di Paola, osservando che la sussistenza economica di chi ha subito una grave privazione per mano mafiosa non può in alcun modo essere demandata alla pietà popolare, né tantomeno agli enti locali che, pur volendo, non hanno risorse sufficienti per garantire posti di lavoro. Credo ha aggiunto Laratta -, debba essere obbligo morale da parte dello Stato assicurare un reddito alle famiglie vittime della mafia. Le vedove di Luigi Gravina e Antonio Maiorano, uccisi dalla mafia, erano entrambe occupate presso il comune di Paola con un contratto a tempo in scadenza il prossimo 31 dicembre. La crisi amministrativa del comune, culminata poi con il commissariamento dellente, ha determinato incertezza per la prosecuzione lavorativa delle due donne, anche se lamministrazione Perrotta si era assunta lonere di proseguire la collaborazione. Dopo il disperato appello delle due vedove, il caso ora è passato nelle mani dellattuale commissario prefettizio, Carlo Ponte, che dovrà trovare il modo per far fronte a questa emergenza. Lon. Laratta, che proprio allinizio del nuovo anno intende incontrare Ponte, vuole portare la questione a livello nazionale, perché, spiega, è inammissibile che le vedove di uomini uccisi dal crimine organizzato siano lasciate vivere senza un reddito, di stenti e in balia dellindigenza. Lo Stato ha concluso -, alla stregua dei pentiti di mafia, deve farsi carico di questo problema garantendo un reddito dignitoso a quelle persone già piegate dalloppressione mafiosa.