Il Pd calabrese vive in uno stato di Grande confuzione
Intervista di Raffaele Nisticò, pubblicata su “il Garantista” .
Giornalista, scrittore e, finanche, politico, Franco Laratta è responsabile regionale di Area Dem, la componente vicina al renzismo che proprio renzismo non è: infatti si richiama al ministro Franceschini.
Il Pd di Oliverio e con Oliverio governa la Calabria da ormai un anno. Secondo l’opposizione Il cambiamento promesso – e programmato – non è mai stato avviato. E anche dall’interno della maggioranza si sono levati distinguo e richieste di maggiore condivisione. La domanda è: Oliverio può contare sull’appoggio del partito? E in che misura?
La Calabria che ha ereditato Oliverio, e quindi il pd, è una Calabria fatta di macerie e profonda arretratezza. Il tessuto sociale ed economico della nostra regione, è di fatto distrutto. Viviamo in condizioni di grave recessione, che il recente rapporto Svimez conferma nella sua gravità.
Oliverio e il pd si sono trovati dentro tanto disastro. Il governo regionale sta tentando, con difficoltà, di aggredire il problema, ma non è facile. Pd e giunta regionale hanno l’obbligo di collaborare e governare insieme. Diversamente il fallimento è alle porte! E il tempo a nostra disposizione sta ormai per scadere.
Il Pd in Calabria non è sotto commissario, però ha sempre bisogno della tutela romana (vedi il ritorno di Minniti per l’Assemblea) per non arrivare alle estreme conseguenze di un conflitto che il segretario Magorno non riesce a dirimere, anzi, ne fa part integrante. La domanda è: Magorno è adeguato al ruolo?
Il Pd in Calabria soffre tantissimo. Come soffre in tutto il Sud. Il segretario Magorno sta facendo l’impossibile per gestire una fase delicatissima.
Ma un partito privo di organismi, senza un chiaro progetto politico, senza un vero e trasparente confronto interno, non va da nessuna parte. Il pd si deve aprire, non deve avere paura , deve affrontare con coraggio i problemi. Deve investire su un radicale cambiamento. Oggi è un partito spento. L’ansia renziana del cambiamento, in Calabria non l’abbiamo mai avvertita!
Nodo Sanità/Assemblea regionale. Il problema è: quanto l’azione del commissario Scura, nominato dal governo Renzi e suo diretto referente – come da dichiarazione autentica – fa ombra all’iniziativa politica del Partito democratico?
La rissa attorno alla gestione della sanità in Calabria è ai limiti dell’indecenza. Nessuno è esente da responsabilità. Se la si smettesse di scontrarsi quotidianamente e si cominciasse ad affrontare i gravissimi problemi del settore, faremmo un favore ai calabresi!
Ma non avevamo promesso “fuori la politica dalla sanità”?
Nodo Cosenza/Direzione regionale. Guglielmelli lamenta il commissariamento cittadino senza presupposti, ma sono lampanti le incompatibilità delle segreterie provinciali negli altri territori. Il problema è: si può invocare il rispetto del regolamento e dello statuto a secondo delle situazioni e delle latitudini?
Il nodo è sempre lo stesso: il pd calabrese vive uno stato di grave confusione, con atteggiamenti territoriali oltre i limiti del sopportabile . Nessuno può dirsi esente da colpe. Si facciano da parte tutti coloro che si trovano in condizioni di illegittimità statutaria. Si facciano da parte quei personaggetti di periferia, del tutto inadeguati. Stiamo dando uno spettacolo ridicolo, mentre la politica è morta e i nostri elettori ci guardano sconcertati. Come possiamo vincere, in queste condizioni, le amministrative a Cosenza, Crotone, poi a Catanzaro, mentre nel frattempo abbiamo perso a lamezia e Vibo? Ma c’è nessuno nel pd calabrese che si sia chiesto come mai accade tutto questo?