Mina nell’evoluzione del costume italiano
Canto per me, perché mi piace cantare
“Più che altro, io non so mai esattamente chi sono, che cosa faccio, che cosa vedo, come sono gli altri e le cose che mi sono intorno. Provo sempre molte cose insieme e dico ‘più che altro’ per essere sicura di non sbagliarmi. Detesto le manifestazioni che si basano sulla speculazione di un furore collettivo. Detesto le mode.
Detesto anche il divismo. Io non mi preoccupo se sono o non sono una diva.
Canto per me, perché mi piace cantare. Il giorno che non mi piacerà più, smetterò.”
Così Mina in una delle sue rare dichiarazioni pubbliche, quando ancora faceva concerti, televisione e si lasciava vedere in giro.
Gli anni 60 e 70
Lesordio di Mina. il boom economico. La Grande crisi.
Mina fa il suo esordio discografico, esattamente 50 anni fa, nel 1958, in un decennio di profonda trasformazione del Paese.
In quegli anni lItalia conosce un momento di forte espansione. Tra il 1950 e il 1960 il 30% degli italiani cambia residenza, la lira è la divisa più stabile al mondo, il 42% della popolazione ha un lavoro (il che equivale a piena occupazione). Sono mezzo milione le auto immatricolate nel 1962, con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente.
LItalia ha voglia di crescere e, soprattutto, di cambiare. Anche e soprattutto grazie alla musica: lurlo di Mina libera gli italiani, dà sfogo alle migliori energie nascoste nella società, manda in frantumi un Paese vecchio, rompe con la tradizione musicale e, forse inconsapevolmente, aiuta lItalia a liberarsi dal grigiore e dalla sua debolezza culturale.
Il suo apparire crescente alla radio, sulla stampa, in televisione e nella vita sociale del Paese, espone Mina a mille critiche, a giudizi feroci, ad atteggiamenti di notevole cattiveria da parte dei benpensanti che mal sopportano questa ragazzina libera, che negli anni 60 sconvolge un Paese borghese e bigotto. Le sue canzoni trionfano in hit parade e sembrano portare grande entusiasmo nel Paese: Tintarella di Luna. Le mille bolle blu. Nessuno. Renato. Un anno damore. E se domani. IL cielo in una stanza. La canzone di Marinella, sono i primi grandi successi della Tigre di Cremona.
Mina ha accelerato il processo di liberazione della donna quando nel 1963 è costretta a lasciare la televisione perché incinta e non sposata: la Rai la caccia, lei con orgoglio difende il diritto di essere mamma, divenendo così il simbolo delle donne che non vogliono più subire.
Nei primi anni 60 la televisione raggiunge quasi tutte le case degli italiani, la Vespa e la Seicento li motorizzano, esplode la minigonna. Le donne rifiutano una posizione subalterna nella società.
La voglia di cambiare arriva anche nella chiesa grazie all’avvento di un papa riformatore, Giovanni XXIII che scopre il desiderio di pace e serenità nel mondo.
Viene convocato un Concilio, il Vaticano II, che avrebbe cambiato volto alla Chiesa universale. Da lì a poco viene eletto un grande papa, un riformatore ancora più deciso, Paolo VI, dal volto sempre triste ma dal coraggio senza limiti, che porta avanti le riforme avviate da papa Roncalli.
Tornando a Mina, scrive Giorgio Bocca:
[…] Non sono un intenditore, ma la voce di Mina mi piace.
Calda, violenta, vera .nella sua voce cè qualcosa di simile a una droga innocente, capace di moltiplicare le forze, di ringiovanire lo spirito, di eccitare le energie vitali.
Scrive Oriana Fallaci (LEuropeo del 5 febbraio 1961)
Ma chi è dunque questa ragazza che in nemmeno due anni è diventata una specie di mito degli italiani giovani e vecchi, poveri e ricchi, babbei e intelligenti, comunisti e cattolici? E un tipo molto, molto singolare. Io la guardo. In questa Sanremo dove affoga tutto lo squallore di un Festival denso di urli, di vanità provinciali, di peccati mediocri che tuttavia non la toccano, e più la guardo meno capisco chi è. Cè in lei un inconfessato disprezzo per coloro che la stanno ad ascoltare e infatti, quando ha finito, volta sdegnosamente le spalle e se ne va: per andare a guardarsi alla televisione!.
Mina, in effetti, non ha fatto altro che anticipare gli eventi. Cera già nell’aria una grande voglia di cambiamento e di modernità dettata dal boom economico, dal riscatto dall’emancipazione della donna, dalla parità dei sessi, dall’industrializzazione.
Mentre la seconda metà degli anni 60 registra una forte impennata della violenza nel mondo e si fa consistente il rischio di una nuova guerra mondiale, in Italia esplode la contestazione studentesca e si fanno notare i primi bagliori di una violenza inaudita che avrebbe portato alle bombe nelle piazze, nelle banche e sui treni, quasi sempre ad opera del terrorismo nero.
Mina canta con sempre maggiore successo, fa tanta televisione e concerti, lancia De Andrè e Battisti, fonda una propria casa discografica a Lugano per liberarsi dai discografici senza scrupoli e per agire in piena libertà e senza condizionamenti.
Il suo successo attraversa il mondo intero: arriva perfino in Cina e Giappone, conquista il sud America, lEuropa la guarda con interesse, gli Stati Uniti la reclamano considerandola una delle tre voci più belle del mondo. Lei, però, non volle mai andare in America, rimandando sempre un incontro con Frank Sinatra che desiderava conoscerla e cantare con lei!
La grande artista Giovanna Marini scrive di Mina nel volume Una forza incantatrice EurisisEdizioni:
Che cosè stata per me Mina negli anni Sessanta? La ascoltavo cantare e pensavo: Dio, che talento! Dovrebbe fare la lirica, dovrebbe cantare i Lieder, dovrebbe cantare il Seicento, con questa duttilità vocale dove il vibrato appare e scompare, si fa largo e stretto a comando. Lei è stata la prima che mi ha fatto sentire fra le note della sua voce lesistenza meravigliosa del jazz; è stata Mina la prima cantante a farmi sentire il valore del colore unico della voce.
Dopo i favolosi Studio Uno e le tante altre trasmissioni del sabato sera degli anni 60, Mina nel 1972 brilla in tv con Teatro 10, insieme ad Alberto Lupo. Nel 1974 l’ultimo show
televisivo, Milleluci, di Antonello Falqui, con Raffaella Carrà, che rimane uno dei più riusciti show del sabato sera. Subito dopo Mina dà laddio alla Tv che cominciava a non piacerle e a non soddisfarla più. Da allora solo radio e una presenza fissa in settimanali e quotidiani nazionali come opinionista graffiante, colta e ironica.
Intanto l’Italia degli anni ’70 attraversa una crisi profonda: l’economia è debole, le piazze in rivolta, il Paese è in preda al terrorismo, si registrano molti assalti mortali delle brigate rosse, la politica è debole e sconvolta. Fra la gente regna un forte senso di paura.
Mina, nonostante tutto, domina le classifiche per tutti gli anni 7°: sforna un successo dopo laltro, canta lamore come solo lei sa fare, reinterpreta i cantautori, riprende i grandi successi internazionali, oscilla tra innovazione e romanticismo, si rivela sempre più una cantante matura, moderna, con un voce che diventa sempre più potente e inimitabile. E in testa alla hit parade con Io e te da soli, Insieme, Grande Grande. Parole Parole, Limportante è Finire, Non gioco più. E Poi. Escono album doppi di grande successo di vendita e di critica: Frutta e Verdura/Amanti di Valore, Baby Gate&Mina, Lamina/Minacantalucio, Singolare/Plurale, MinaquasiJannacci, Minalive78, Attila.
1978: un anno incredibile!
Nel 1978 l’Italia, sconvolta dal rapimento e dall’assassinio di Aldo Moro, sembra crollare sotto i colpi delle Brigate Rosse. Il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, prova a tenere unito il Paese mentre nasce il governo di Unità Nazionale con Dc e Pci nella maggioranza.
La Dc di Moro, Andreotti e Fanfani vacilla; il Psi di Craxi prova a rompere il fronte della fermezza; il Pci discute e si divide. Papa Paolo VI scrive agli ” uomini delle Brigate Rosse” una lettera memorabile che scuote le coscienze. Così pure la sua preghiera ai funerali dello statista Dc che rappresenta bene il simbolo di un pontificato carico di dolore e di angoscia. Dopo qualche settimana il Papa, stremato e stanco, muore. Gli succede a sorpresa il Patriarca di Venezia Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, che dopo 33 giorni muore improvvisamente. Subito dopo viene eletto al Soglio di Pietro il polacco Karol Woytila, Giovanni Paolo II. Un papa straniero, giovane e coraggiosissimo, che conduce la Chiesa con determinazione verso il terzo millennio e contribuisce alla caduta del comunismo.
Sul finire degli anni ’70 l’Italia soffre di una grave crisi di identità: il Paese si sta affacciando verso un’era nuova: quegli anni ’80 che avrebbero portato un’ondata inarrestabile di consumismo e rampantismo.
Nel 1978, dopo sei anni dal suo ultimo concerto, Mina torna a sorpresa a cantare dal vivo alla Bussoladomani di Viareggio. Ed è un trionfo, diventato leggenda perché subito dopo Mina abbandona le scene e non farà mai più concerti dal vivo.
Gli ultimi trentanni.
Mina è solo Voce. L’Italia cambia profondamente.
Incurante alle pressioni e alle offerte miliardarie, nel 78 Mina abbandona le scene e torna ad essere una donna libera. Libera di cantare quando e cosa voleva lei. Soprattutto libera di vivere! Dopo aver abbandonato la TV, lascia anche le scene: addio ai concerti dal vivo.
Il fatto è che io non mi sono mai abituata a cantare in pubblico, ho paura di tutto, di dimenticare le parole, di inciampare e cadere come un sacco, ho paura che mi sparino, come in Nashville come in Quinto potere. Ho sempre pensato a questa cosa, che mentre canto qualcuno mi ammazza, è una sensazione schifosa che mi occupa tutta, quando sono lì che annaspo nei riflettori, e non vedo niente ..
(Mina a Natalia Aspesi su Repubblica, 1978)
Pianta tutto nelletà di maggiore fulgore e nel pieno del suo successo artistico. E questo lascia tutti senza parole. E per anni la domanda è stata sempre la stessa: perché Mina ha lasciato le scene? Prima il cinema, poi la Tv, quindi i concerti, fino a nascondere perfino la sua immagine di donna, madre e poi adorabile nonna. Per spiegare il perché di una scelta, che è comune solo ad alcuni grandi miti del cinema e dello spettacolo (Greta Garbo, Battisti), bisogna ricordare che Mina ha iniziato la sua carriera perché cantare la divertiva e perché aveva intuito che sapeva farlo bene. Poi l’hanno costretta a fare tv, a trasformarsi in una diva, a fare quello che lei non avrebbe mai voluto fare.
Ad un certo punto ha voluto tornare una donna libera, riscoprendo il gusto e il piacere di vestire inelegante, di abbandonarsi ai piatti preferiti, di passeggiare per la strada senza essere fermata dalla folla. E alla fine decidere di essere Voce, pura voce. Una delle più belle e potenti voci del mondo. Ma solo voce! Rinunciando a tutto il resto.
La grande giornalista Natalia Aspesi scrive di Mina su Repubblica, assistendo al suo ultimo grande concerto dal vivo dell’estate del 1978: è così brava, viva, aggressiva. Piena di passione, si disfa a poco a poco, sul palcoscenico come dopo aver fatto lamore, con violenza e felicità: il sudore le scivola sulla gola mentre canta Limportante è finire, libera il collo bianco dai capelli rossi madidi, mentre grida Ricominciare, che senso ha . la gente si perde dentro un richiamo antico, carnale e teatrale. Il disagio di tanta furia amorosa, dimenticata nellabitudine della finzione sessuale, è come uno schiaffo.
Ed eccoci negli anni ’80. Nel pieno dell’era craxiana. Il Leader socialista, dopo due brevi governi guidati dal repubblicano Giovanni Spadolini, diventa Presidente del Consiglio. Presidente della Repubblica viene eletto Francesco Cossiga, e con lui si avvia la fase di drammatica conclusione della Prima Repubblica. Nel mondo sembra cambiare tutto. Reagan, Gorbaciov, la Tatcher danno una forte accelerazione ad una svolta che cambia gli equilibri geo-politici in molti continenti. Intanto il papa condottiero e politico attraversa il mondo da un capo allaltro e porta un sorriso di libertà ai popoli.
Dal punto di vista economico e sociale, gli anni ’80 sono particolarmente importanti per il nostro Paese. La società sembra correre verso uno sfrenato consumismo. Il Paese spende molto e si indebita sempre di più, la politica non è più quella dei grandi ideali e si lascia affascinare dagli affari. Intanto la corruzione impera ovunque e il sud del Paese è dominato da Mafia e criminalità organizzata. Un capitolo a parte riguarda lo sport: la Nazionale di calcio allenata da Bearzot vince il titolo mondiale: il Paese vive come in un sogno.
Nel corso degli anni 80, Mina fa perdere le proprie tracce. Rimane chiusa a Lugano, lavora ai suoi dischi, cerca e lancia giovani autori, ascolta miglia di proposte di brani che gli arrivano da tutta Europa. Lassenza si trasforma sempre più in leggenda, mito: nessuno la vede più, perfino nelle copertine dei suoi dischi appare con un volto truccatissimo, ma non reale! Continua con impegno a incidere album molto belli, a fare radio, a scrivere. Nessuno sa davvero come sia, come veste, cosa faccia: lei si concede sempre e soltanto con la sua immensa voce. Escono Album che continuano a raggiungere i vertici delle classifiche , pur essendo tutti Lp doppi e dai titoli particolarissimi: Kyrie. Salomè. Italiana. Caterpillar. Rane supreme. Sorelle Lumiere.
Intanto, finisce la prima Repubblica sotto i colpi di mani pulite! Inizia una lunga fase di transizione. L’Italia politica assiste alla rivoluzione dei P.M.: manette per i leader politici e i grandi imprenditori del Paese. Crolla il sistema politico e vengono cancellati i grandi partiti. Il Pci, che aveva cambiato simbolo e nome appena crollata l’Unione Sovietica, si salva dalla bufera giudiziaria. Il Psi viene cancellato e molti dirigenti finiscono in carcere. Craxi scappa all’estero per sfuggire ai mandati di cattura e alla folla inferocita. Crolla la DC, nasce il Partito Popolare Italiano, scompare un’intera classe dirigente che aveva dominato per oltre 40 anni. Il sistema economico è in forte crisi mentre l’imprenditore milanese, Silvio Berlusconi, padrone di un impero edilizio ed editoriale, nel 1994 scende in campo, fonda Forza Italia, e in tre mesi conquista il potere vincendo le elezioni politiche insieme alla Lega e al centro-destra. Ma durerà poco.
Per dieci anni il Paese assiste alla nascita e alla morte di nuovi partiti, vive in una crisi istituzionale profondissima mentre Capo dello Stato è un uomo di grande livello morale e politico: Oscar Luigi Scalfaro. Intanto Giovanni Paolo II conquista il mondo, in Italia Prodi fonda l’Ulivo e conquista il Governo nel 1996. Subito dopo, il grande Giubileo del 2000 richiama a Roma decine di milioni di pellegrini e turisti. Nel 2001 le elezioni politiche ridanno un grande successo a Berlusconi, Fini, Bossi, Casini, Buttiglione. Comincia l’era del Centro- Destra. Per 5 anni Berlusconi guida il Paese. Poi, dopo una breve pausa di governo del centro-sinistra di Prodi (2006-2008), tornerà nellaprile 2008 a governare trionfante ma in contesto politico molto cambiato dallarrivo di Veltroni e dalla nascita del Pd. Nulla sarà più come prima.
A metà anni 90 Mina segna una svolta clamorosa nella sua carriera :con lalbum Mina -Celentano si fa riprendere così comè, nello studio di incisione di Lugano insieme al Molleggiato: finalmente i suoi tantissimi fans possono vederla in foto, senza alcun trucco. Il disco con Celentano sfonda e domina per mesi le classifiche. Ma la vera svolta, destinata a fare epoca, si ha comunque nel 2001 quando Mina fa qualcosa di incredibile: registra un suo concerto dal vivo nello studio della PDU di Lugano e lo manda in onda in rete, su Internet! Mina e lorchestra, come ai vecchi tempi, ed è subito clamore. La rete scoppia, 15 milioni di persone da tutto il mondo si collegano la sera della messa in onda del concerto. Mina finalmente dal vivo!
Escono altri cd di grande successo: Canarino Mannaro. Cremona. Napoli. Dalla Terra. Sconcerto. Veleno. Bula Bula. Bau.
.E cè chi pensa a Mina quale Senatrice a vita per alti meriti artistici.
Ora, dopo la sua uscita in Rete dal vivo, rimane solo da capire se davvero farà adesso il grande passo, se deciderà di tornare dal suo pubblico dopo un pausa di 30 anni. E cosa farà Mina in un momento di grave crisi del mercato discografico. Lei prova a conquistare i mercati internazionali: nel 2007 esce un suo nuovo cd, Todavia, inciso in spagnolo, destinato ad un buon successo nel mercato sud americano dove lei è ancora molto popolare e amata. Il disco è veramente molto bello, ben suonato, e lei con una interpretazione straordinaria, nonostante i 50 anni di attività, duetta con i più grandi interpreti italiani e latino-americani.
Nel 2008, mentre nel Paese è sempre più bufera politica e nel mondo imperversa una brutta crisi dei mercati finanziari, tutti la celebrano per i suoi cinquant anni di carriera. Nessuno discute quando si tratta di Mina. Per tutti è sempre più un mito. E dopo che il presidente Ciampi laveva insignita del riconoscimento di Grande Ufficiale della Repubblica, ora cè chi pensa a lei quale Senatrice a vita per alti meriti artistici.
Mina, in tutto questo, è sempre fuori dalla scena. Presente con la sua grande voce, con i suoi colti e anticoformisti articoli del sabato su La Stampa, attenta a tutto quello che accade, ma distante. Voce, sempre più voce in un mondo che urla, grida, vive di spot e di apparenza. Un mondo che a lei non piace, anche se lei continua a piacere sempre di più al mondo. Tanti auguri Mina!
Franco Laratta