Chi ha cancellato il Pd calabrese?
Le prossime regionali passeranno alla storia per la totale scomparsa dei simboli dei partiti, di quelli tradizionali, dalla competizione elettorale. Siamo nel pieno dell’era del …civismo. Da non confondere con cinismo.
Sarà un modo per fondersi, confondersi, nascondersi.
Tutti civici, tutti confusi, tutti nuovi, tutto finto.
Ma veramente pensate che i cittadini elettori abboccheranno?
Diversi esponenti di primo piano del Pd calabrese hanno inteso spingere verso quel nuovo e confuso civismo, privo di basi culturali ed effettiva rappresentanza della società.
Ma il rischio che si corre è che si disintegri completamente il Pd, lo si svuoti del bacino di voti rimasto, si lanci il messaggio devastante ai dirigenti e iscritti: “Tana Liberi Tutti”.
Questo rischia di mettere fortemente a rischio le prossime elezioni europee e regionali, soprattutto al Sud, perché aumenterà notevolmente il tasso di populismo e si incoraggerà il dilettantismo.
Oggi c’è bisogno di reinventare i partiti, aprirli veramente, riempirli di contenuti, dare spazio a nuove e qualificate classi dirigenti, puntare su formazione, cultura, competenza e conoscenza per battere il qualunquismo imperante.
Mi chiedo: che fine ha fatto il Pd calabrese? Chi decide la linea del partito? Chi lo ha silenziato e di fatto cancellato?
C’è bisogno di più politica e di più partito, invece di inseguire la piazza, il civismo banale, il populismo devastante.
Stiamo attenti o tutto finirà in un suicidio di massa dei partiti e della politica.
P.S.: Chissà se si stava meglio quando si stava peggio?!
Non fateci tornare la nostalgia per i tempi di Bandiera Rossa e Biancofiore. Guardiamo avanti con coraggio.