Cassato o scassati
Partirà il 30 luglio il processo in Cassazione che confermerà o annullerà la condanna per frode fiscale inflitta a Silvio Berlusconi dalla Corte d’appello di Milano.
Linatteso sprint degli ermellini ha spiazzato i populisti della libertà, che attraversati nella testa, nelle braccia e forse altrove da nodose dita hanno cominciato ad agitarsi in maniera convulsa, parlando di prescrizione negata e disegno politico per far fuori l ipotricotico Mangiafuoco, a cui sono legati da una sindrome a metà strada tra Stoccolma e Arcore.
Falchi, colombe, amazzoni, vergini e martiri hanno approfittato dei tre giorni di lutto proclamati dal capogruppo Brunetta per ritirarsi nella Garbatella dei Cesaroni, preferita al demodé Aventino e al malaugurante Centocelle.
Agli ordini della pitonessa Santanchè pronta a schioccare alla minima distrazione la frusta di serpenti e code di volpe , i ribelli hanno elaborato una serie di iniziative eclatanti per riscattare il nome del loro leader, potendo far ben poco col cognome. Un think tank surreale che ha demolito lantica esortazione a liberare la fantasia.
Ad aprire i lavori è stata proprio la vicepresidente della Camera per un soffio, che ha obbligato il ciellino Lupi, beneficiario di una enne in più per loccasione, a trafugare per L.O.V.E. il dito medio di Cattelan e spostarlo dalla milanese Piazza degli Affari a Piazza Cavour, di fronte al Palazzaccio romano.
Non contenta, la pasionaria verticale ha precettato per la battaglia le amazzoni più dotate, chiedendo loro di mutilarsi la mammella destra per migliorare le performance. Un contrordine dallalto e le tante fatture di mastoplastica (le sole sgonfiate) giunte sul tavolo della presidenza hanno ridimensionato le pretese
e non le taglie.
Attiva tra i falchi berlusconiani è stata Michela Vittoria Brambilla, nota per tutelare il pediculus humanus più dellindividuo che lo ospita. Animalista coerente, ha incrociato le gambe dinanzi all ipotesi di occupare la Rai e nuocere al cavallo morente di Viale Mazzini. La sua protesta virerà su un evento mediatico come il Palio di Siena. Insieme a Michaela Biancofiore accompagnata dalla carlina depressa Puggy, appena sfrattata dal ministero , disturberà mossiere e fantini per aprire una via di fuga ai vessati quadrupedi. Le tre saliranno quindi su uno di essi per distribuire alla piazza un messaggio di ringraziamento per Silvio a nome di tutte le assunte, di cui si celebra proprio in quel giorno la ricorrenza.
Allacqua cheta Gelmini la maternità del piano più cruento: rapire Napolitano, nasconderlo nel tunnel che collega lAbruzzo a Ginevra e torturarlo con gli sfuggenti neutrini fino a grazia estorta. Faranno parte delloperazione Cicchitto, Schifani e Verdini, credibili nel ruolo come gli sgherri della banda di Ignazio il Torchio.
La quota azzurra del partito, con riflessi verdi dopo gli interventi delle colleghe, ha portato in dote allassemblea progetti altrettanto originali.
Se il gandhiano Bondi ha promesso una grande azione non violenta (si pensa a una maratona no stop delle sue poesie a reti unificate), i suoi sodali sono apparsi più sanguigni.
Un audace Brunetta s improvviserà streaker, gattonando su un campo di calciotto durante lamichevole giudici penali vs civili. Nei pochi metri prima della scontata cattura, strizzerà locchio alla telecamera intonando una rivisitata Non son degni di te, non ti meritan più
. Perplesso invece Gasparri, a cui il nostalgico retaggio sconsiglia di praticare il ciclonudismo con leggerezza.
Anche Scajola si è pronunciato, stavolta in modo consapevole: offrirà il suo aeroporto per inscenare blocchi, sit-in, balli di gruppo, utili a portare un po di vita nello scalo del Ponente ligure. Desolazione congeniale, invece, agli sconosciuti cacicchi calabri, avveduti nello scegliere per immolarsi i binari della ferrovia jonica e i tratti dellA3 chiusi al traffico.
Bocciate le nuove maglie da esibire in pubblico. Qualche stilista malizioso, amico magari di Capezzone, ha formattato lo slogan con risultati ambigui: il SIAMO TUTTI FRO stampato sul petto farebbe pensare al peggio se non si saldasse al DATI impresso sulle spalle.
Giovanardi resterà in canottiera, contrario comè noto alle larghe intese. Per far dispetto al nuovo papa troppo a sinistra, organizzerà gare clandestine in Vaticano con la papamobile che ora giace in unangusta rimessa. Ci saranno persino dimostrazioni di bungee jumping dalla cupola di San Pietro, con o senza elastico, con o senza Giuliano Ferrara ad attutire le cadute: scelto, questultimo, in qualità di gonfiato più che di materasso.
Al di qua del Tevere, nel cuore di Piazza di Spagna, è prevista lazione futurista del riesumato Emilio Fede che dalla scalinata, al posto delle già viste palline colorate, farà rotolare fiche
alla francese. Imprudente cambiare quelle tessere nei casinò dEuropa. Il corrispettivo, in sangue, non sarà versato dai croupier ma dall ingenuo cittadino che si presenterà per lincasso.
Serve un martire perché la mobilitazione abbia uneco internazionale e freni le toghe più scalpitanti. Tutti lo individuano in Angelino Alfano. Perché è il segretario, dicono alcuni. Perché non è indispensabile, convengono tutti. Daltronde, morto un kamikaze se ne fa un altro! Un paio di deputati hanno mostrato alla platea i tric trac, i raudi, le miccette di cui simbottirà il prescelto per deflagrare in un luogo simbolo ancora da definire (forse lo studio di Forum). Il senatore Quagliariello ha rivolto per tutto il tempo un ossessivo Tien’anmen, tienanmen allo spiaggiato delfino che, esausto, ha ricordato al collega partenopeo di possedere ancora unottima memoria. Lo sventurato è alloscuro che al fotofinish è prevalsa proprio la mozione antiviolenza di Quagliariello, che lo porterà, con un volo di sola andata Agrigento-Pechino, nella madrepatria dei togati, a sfidare la temibile colonna di carri armati cinesi. Andrà incontro ad essi sprezzante, a mani nude, esibendo la clip di Berlusconi che infiamma il Lingotto col sempreverde Chi non salta comunista è.
Da qui fino al verdetto della Suprema Corte nuove forme di resistenza saranno partorite. Ne passerà acqua sotto i ponti
oggetto in queste ore di accurati sopralluoghi da parte della Protezione civile. Potrebbero a breve riempirsi, se i giudici non accoglieranno il riscorso di Silvio.