Il clamoroso flop della social card!
Cera molta attesa per le misure anticrisi del Governo. Molte erano le proposte in campo, ma il ministro Tremonti (che sta vivendo questi mesi drammatici in perfetta solitudine,
senza accettare mai il confronto) si è innamorato -come fa sempre- della sua proposta: la social card! Una specie di tessera dei poveri, unelemosina di Stato che avrebbe dovuto raggiungere un milione e mezzo di persone. In tutto qualche decina di euro per i più deboli, i più colpiti da questa drammatica crisi.
Ma i caaf ci fanno sapere che fino al 17 dicembre sono state consegnate 300.000 card. Altre 200mila , secondo le previsioni, saranno distribuite entro il 31 dicembre. Tutto qui. Questo il grande contributo del Governo italiano a quei milioni di cittadini che ormai non hanno i soldi nemmeno per i beni di prima necessità. Dati ancora più gravi nel sud Italia dove lattesa era notevole e la delusione è adesso fortissima. In Calabria, ad esempio, sono alcune migliaia i fortunati che hanno beneficiato dellelemosina del Grande Stratega dell economia nazionale. Uomo saccente, follemente innamorato di sé stesso e delle sue idee. Che non cambia mai opinione, nemmeno quando i risultati parlano degli evidenti e devastanti fallimenti delle sue proposte.
Linsuccesso della social card, vorremmo dire a sua Eccellenza il Ministro dell Economia, è dovuto ai requisiti molto restrittivi per ottenerla. Un sindacalista del caaf della Cisl ha di recente affermato che con gli attuali requisiti, la social card spetta ai novantenni accompagnati dai genitori!
Tra le condizioni che si devono rispettare per aver diritto alla card, e che suscitano molti dubbi, ci sono:
a) -non si deve superare complessivamente l’importo di 15.000 euro di valori mobiliari (depositi, titoli ecc.). Non si tiene per niente conto che in alcune realtà come la nostra, le persone anziane mettono da parte un gruzzoletto per poter poi affrontare l’ultimo viaggio della loro vita. Fanno sacrifici e si privano di molto pur di mettere insieme qualche risparmio;
b)-non si deve essere proprietari, insieme al coniuge, di più di un immobile con quota maggiore al 25%. La quota di proprietà dei due coniugi deve essere sommata (es. marito 15%, moglie 15%, totale 30%: non si ha diritto alla card)
Ma la cosa più grave è che in questi immobili rientrano anche le pertinenze delle abitazioni principali (garage-box). Pertanto chi possiede l’abitazione principale e una pertinenza con una quota superiore al 25% non ha i requisiti necessari per accedere al beneficio;
c)- I soggetti interessati, quale prima condizione per avere diritto alla card, non devono avere un ISEE superiore ai 6.000 euro, (un valore realmente troppo basso) e non devono avere un reddito complessivo superiore a 6.000 o 8.000 euro (dipende se sono under o over 70). Ma la cosa assai grave è che nel computo di questi limiti rientrano tutti i trattamenti erogati dagli Enti previdenziali, che invece non rientrano nell’ISEE in quanto non sono imponibile fiscale come le maggiorazioni sociali, le indennità di accompagnamento ecc. Pertanto un pensionato integrato al minimo con un indennità di accompagnamento non possiede i requisiti.
E evidente che con questi requisiti la card è destinata al flop. Il Governo, a mio avviso, non solo deve modificare le condizioni per ottenere il beneficio, quanto deve rivedere lintera impostazione del progetto, prima di tutto la consistenza della card: l’importo della ricarica (40euro) è davvero ridicolo. Giusto una mancia per qualche chilogrammo di pane! E questa sarebbe lintervento dello Stato contro la crisi economica che stiamo attraversando?
Per quanto riguarda il bonus alle famiglie ci sono alcune considerazioni e domande da fare:
a)- perchè non si prende come riferimento l’Ise che indica la situazione economica delle famiglie?
b)- a differenza della card, i valori mobiliari qui non c’entrano, quindi anche chi ha depositi per centinaia e migliaia di euro può avere diritto al bonus;
c) -se i componenti del nucleo, richiedente compreso, non possiedono alcun reddito o possiedono redditi esenti da irpef (esempio solo pensione sociale oppure rendita Inail) non hanno diritto al bonus. Ma in realtà sono coloro che effettivamente sono i più svantaggiati:
d)- se all’interno del nucleo familiare c’è un componente fiscalmente a carico, che ha una partita iva aperta, il nucleo perde il beneficio. Anche se non fatto alcun movimento ed ha un reddito pari a zero!
Vorremmo dire a Sua Altezza reale l on.presidente del Consiglio, che Sua Eccellenza il ministro dellEconomia, in parlamento ha respinto qualsiasi proposta migliorativa della social card. A questo punto il governo deve cambiare completamente impostazione, passando dalla social card ad un assegno una tantum ai pensionati, lavoratori e disoccupati. Un assegno consistente, da inviare subito, direttamente a casa, senza umilianti adempimenti burocratici. Cè bisogno di un forte intervento del Governo perché ormai troppe famiglie sono alla disperazione.
Infine vorremo domandare a Sua Altezza se può dirci con quali soldi gli italiani, invitati continuamente a spendere spendere spendere per uscire dalla crisi dei consumi, vanno a fare la spesa. Vostra Grazia, almeno su questo, potrebbe evitare di provocare la povera gente con i suoi banali inviti a consumare e spendere di più?
Non vorremmo scomodare il grande Totò, ma la voglia di ripetere a sua Altezza una celebre frase del principe De Curtis è davvero troppo forte: Ma mi faccia il piacere, se ne vada. Altezza, faccia la persona seria, la gente comincia a sentire la fame che bussa alla porta di casa!