E le chiamano quote rosa
Ormai siamo alle quote rosse. Rosse color sangue! E non sono più tanto quote: il sangue è sempre più donna. Donna come moglie, compagna, amante, figlia.
E mentre il Parlamento dà una pessima immagine di sé sulle quote rosa, mentre il Paese si riempie di rose, mimose e Baci perugina, il sangue scorre nelle nostre case: quasi sempre è in famiglia che si consumano i delitti, quasi sempre l’assassino è il marito, l’ex compagno, l’amante o il fidanzato lasciato per un altro. Questa è emergenza. Prima di parlare di quote rosa in politica (ho visto liste del pd per gli organismi interni, fatte da amiche, mogli ,figlie o perfette sconosciute, utilizzate solo per raggiungere la quota rosa obbligatoria!), le istituzioni si chiedano perchè le recenti leggi contro il ‘femminicidio’ non funzionano o non vengono applicate. Si chiedano cosa fare, in termini ‘culturali’ per fermare questa infinita strage. Che è una strage che ci riporta al peggiore Medioevo, quell’epoca in cui le donne erano streghe e le streghe andavano bruciate. E così la cattolicissima Europa si è macchiata del sangue di tante ‘streghe’ ammazzate!
Ecco i nomi e i numeri dello spargimento di sangue di donna, nei giorni della ‘festa della donna’:
8 marzo
A Gualdo Tadino una badante 27enne accoltellata a morte dal compagno che, prima di tentare il suicidio, avrebbe fotografato il corpo e inviato le immagini ai parenti di lei in Romania.
8 marzo
Vigevano, la compagna lo lascia per un altro e lui la uccide a coltellate nel bar che gestivano.
8 marzo
Frosinone, donna uccisa di botte dal marito. Era già stato condannato per maltrattamenti. Dopo l’aggressione l’uomo si era messo a dormire lasciando la moglie agonizzante.
7 marzo
Sparò alla moglie ma colpì la figlia, condannato a sette anni. L’uomo, direttore di un albergo, trovò la moglie nella camera di un cameriere dell’hotel.
6 marzo
Un 44enne residente a Giglio di Veroli, in provincia di Frosinone, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio. Dopo una lite avrebbe spinto la donna dalle scale della loro casa facendola cadere. Aveva precedenti per maltrattamenti in famiglia
3 marzo
Donna uccisa a Mozzate: arrestato l’ex fidanzato, nei guai il datore di lavoro per l’alibi.
La litania delle morti ammazzate per ‘femminicidio’ è lunga, lunghissima. E non accenna a diminuire. I dati del Viminale: nel 2013 il numero delle vittime è salito a quota 177. Una tendenza confermata dalle cifre della prima settimana di marzo, con altre 6 donne uccise: le ultime 3 nelle ultime 48 ore!
Alcune morti sono particolarmente spietate. Ad esempio quella di qualche mese fa, della sedicenne calabrese Fabiana Luzzi, massacrata e bruciata dal fidanzato mentre era ancora viva e implorante pietà! O come le donne uccise e sciolte nell’acido dalle stesse famiglie, quasi sempre legate alla mafia.
Un dramma senza fine, legato all’odio contro la donna, contro la propria donna, contro la compagna della vita che diventa nemica da abbattere.
E poi c’è un dramma nel dramma: la donna, la mamma, che ammazza i propri figli. Proprio in questi ultimi giorni, una strage dietro l’altra. L’ultima quella di una mamma che ammazza le tre figlie! Nel loro lettino.
La società italiana, la gente della civilissima Italia, patria di santi, poeti e …assassini, è veramente malata. Profondamente malata.
Ma…ora torniamo a parlare di quote rosa, e poi vediamo!