Da Antonio Gramsci a Barbara D’Urso! Finisce così il senso della politica
Diceva Sartre: “Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor di più può fare a meno dell’uomo”. La nostra epoca è in pieno degrado. Il 2020 come “annus horribilis” si piazza al primo posto nella classifica dei peggiori anni di sempre. Ha portato la peste del terzo millennio (contagiato in questo dalle ultime settimane del 2019), fatto scoppiare la pandemia, e si è preso centinaio di migliaia di persone nel mondo. E tanti vip dal nome pesante: Luis Sepulveda, Ennio Morricone, Franca Valeri, Philippe Daverio, Gigi Proietti, Stefano D’Orazio, Diego Armando Maradona, Paolo Rossi.
Annus horribilis che non accenna a placarsi. Un anno che ha distrutto la scuola, l’arte, la cultura “La poesia è inutile, come Dio. Ed è gratuita, perciò essenziale, come la vita” scrive Andrea Temporelli. Questo maledetto 2020 ci ha lasciati senza speranza. Rendendo tutto e tutti inutili. Ci stiamo tutti abbruttendo. Il problema, quindi, non è dei poeti o della cultura in sé. Ma della società che non è più educata a pensare, a riflettere, a leggere, a chiedere senso alla poesia. La marginalità della letteratura è una questione politica. La poesia non è utilizzabile, non è programmabile. “Con la cultura non si mangia” diceva il famigerato ministro dell’Economia nell’epoca della grande recessione degli inizi del decennio. Ma nel 2020 le cose si sono un po’ complicate: se fai cultura non hai abbastanza titoli per mangiare. E a cosa serve se un giovane poeta calabrese, Adolfo De Santis firma questi versi bellissimi: “Talvolta ramingo, talvolta perduto, mi affanno e mi volto a cercarti. Le ore macigni, i minuti coltelli. Trattengo la voce, l’odore di te e pago al tramonto il conto del vuoto”.Fosse vissuto oggi, in piena pandemia e con le scuole tutte chiuse, con la cultura raminga, la politica ormai morta e sepolta, senza più ideali, valori e punti di riferimento, Gandhi sarebbe ancora più pesante: “L’uomo si distrugge con la politica senza princìpi, col piacere senza la coscienza, con la ricchezza senza lavoro, con la conoscenza senza carattere, con gli affari senza morale, con la scienza senza umanità, con la fede senza sacrifici”. Un anno drammatico per le nuove generazioni, private del senso della vita e della speranza del futuro. Giovani privati di tutto. “Voi non vi rassegnerete ad un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro. Voi difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di rendere questa terra sempre più abitabile per tutti” (Giovanni Paolo II). Nel mentre le agenzie ben informate lasciano correre una notizia che anticipa l’imminente fine del mondo: “E’ Barbara D’Urso la candidata a presidente della Regione Calabria per il centrodestra?” Sarà veramente lei? Non Occhiuto, non la Ferro, non Gallo. «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza». Antonio Gramsci non aveva capito un granché se basta recitare “L’eterno riposo” in tv, con Salvini e il crocifisso esposto come miracoloso sponsor, per finire per essere acclamato presidente della più disperata regione italiana. Cosi sia.