Adriano Mollo, Non sparate sul cronista!
Adriano Mollo mi ha fatto venire in mente i tempi in cui scrivevo per un coraggioso giornale calabrese, Il Crotonese, direttore un giornalista di razza qual è Domenico Napolitano. Tempi di inchieste e di grandi battaglie giornalistiche in quegli anni 80, tempi di speranza per una Calabria immersa nel malcostume. Grazie a Domenico Napolitano ho imparato
Mollo, grazie al Quotidiano che si dimostra un giornale libero e aperto, recupera il valore del giornalismo di indagine e di denuncia, toglie il velo a tutte quelle cose costruite per rimanere coperte, al buio. Tutto questo merita un apprezzamento ed un incoraggiamento. Oggi, come sempre è accaduto, non saranno mancate a Mollo e al Quotidiano pressioni e avvertimenti, il più innocente dei quali suona sempre come un buon consiglio: ma chi te lo fa fare, tanto funziona da sempre così!
Dallaltra parte della barricata mi sta capitando di scoprire come i confini non esistano più: le regole sono ormai saltate, in troppi si vendono perché in molti sono pronti a comprare, nessuno sembra resistere alla forza di un potere che frena lidea di una Calabria finalmente libera.
In questa terra tutto è così complesso e contraddittorio.
Le inchieste a tutto campo del Quotidiano aprono le porte ad una nuova stagione di impegno e di rispetto delle regole. Se qualcuno vigila e denuncia, tutti gli altri sono costretti a stare più attenti. Il problema vero in Calabria è proprio questo: il sistema dei controlli non funziona più, controllore e controllato troppo spesso coincidono, maggioranza e opposizione si intersecano e si difendono a vicenda. Ed ecco perché Adriano Mollo, facendo semplicemente il proprio dovere, diventa un giornalista coraggioso, anzi diventa quasi un modello per quanti il proprio dovere non lo fanno più: per quel cittadino che non vede, non sente, non parla; per quel politico corrotto; per il giornalista ossequioso; per limprenditore che ruba; per il prete indifferente.
E con Danilo Dolci vorrei dire Ma quanto abbiamo innanzi di stupefacente, e non guardiamo. Ogni attimo ci è la prima volta.
Sognando una Calabria finalmente libera!
Franco Laratta