Voglia di Sacro nella politica
In Italia sta nascendo un partito nuovo di zecca. Per fare un partito ci vuole un progetto.
pubblicato da “il Quotidiano della Calabria” il 17 luglio 2007
In Italia sta nascendo un partito nuovo di zecca. Per fare un partito ci vuole un progetto. Di più: per favore un buon partito, oltre al progetto ci vuole un’anima. Sin dal secolo scorso, viviamo in unepoca che sembra aver tolto, direi liminato, lanima alle cose. E’ una società fredda la nostra, che oggi scopre il bisogno di guardare oltre. Anzi, più in Alto.
La politica ha bisogno di sacro- scrive Hulien Ries- oppure sparisce.
Per sacro si intende ideali, valori, simboli, bandiere, miti. Perché un partito è come un piccola chiesa: ha il suo credo, un libro fondamentale, riferimenti storici, un culto, la tradizione, ‘miracoli’ e leggende, gli uomini che sanno interpretare i segni dei tempi e fanno sognare. E chi tende escludere il sacro dalla politica, dalla società, si illude. Non sarà mai cosi. Il sacro, alla fine, ritorna sempre. La democrazia tende ad escludere l’anima alle cose, anche ai partiti, come alla società, alla cultura, all’economia. Le dittature, invece, utilizzano il sacro per rafforzare il potere dell’uomo forte, unico al comando, simbolo egli stesso di Dio. Oggi si pensa che la politica debba esclusivamente dare risposte alla gente (cioè risolvere i problemi, costruire ricchezza e benessere, creare le migliori condizioni per vivere degnamente la vita). In realtà, facendo così abbiamo creato un immenso vuoto. Ed ecco che, alla fine, il vuoto si colma in altro modo, si riempiono le piazze ( e c’è qualcosa di sacro nelle piazze: quelle che protestano contro chi governa, quelle che inneggiano alla famiglia, quelle che chiedono diritti per pensionati, professioni, gay e via dicendo). Spesso ( è accaduto in passato in Europa, nell’Unione Sovietica) si forma il culto della personalità: per i grandi dittatori del 20 secolo, ad esempio. Anche queste sono forme, sebbene alternative, per rispondere al bisogno di sacro. Ecco, noi che oggi cominciamo la costruzione di un nuovo partito, non possiamo immaginare che un partito serva a dare risposte alle gente in termini di soddisfazione del bene comune e degli interessi personali. Non è così: è chi governa che punta al bene comune. Chi fa politica, chi fa partito, deve puntare ad un progetto, ad un’idea di società, ad un programma fatto di valori, di etica, di principi. La politica, i partiti, vivono di simboli, di ideali. L’uomo di oggi cerca un simbolo, una fede, un ideale. E non sempre li trova. Il partito ha quindi bisogno di ideali, di progetti. Ha bisogno di un’anima. Se noi costruiamo un partito senz’anima, avremmo fatto un partito destinato a finire presto. Abbiamo
tutti bisogno di dare al Paese una speranza, un’ idea, un progetto per il futuro. Solo così faremo un grande partito. Il partito del nostro futuro.