Una nota (ironica) sulla marcia su Roma
Ben 13 elicotteri d’attacco Boeing
AH-64 Apache sono stati intercettati la notte scorsa dall’Aereonautica militare italiana mentre sorvolavano lo spazio aereo di Arcore. Scarni i dettagli. È giusto trapelato che il comandante di ‘Siamo tutti puttane’, Daniela Santanchè, ha ordinato di prelevare l’ex cavaliere ed ex senatore Silvio Berlusconi per condurlo in ‘territorio amico’.
Congratulazioni per la brillante missione portata a termine dalle cadette Biancofiore, Gelmini, Brambilla e dalle paracadutiste della Nuvenia Pocketsono giunte dal gotha pidiellino: Schifani, Brunetta, Gasparri, Alfano, Bondi, menti del blitz, sono rimasti a terra per la comune paura di volare, che si somma a quella cronica di attraversare la strada in autonomia.
Al neonato Esercito di Silvio, tenuto nelle retrovie per linesperienza mostrata durante la lettura della sentenza Mediaset, è stato affidato in queste ore il compito di volantinaggio per raccogliere adesioni al progetto di guerra civile: agghiacciante, se non fosse firmato Bondi. Anche i comitati della libertà sono frenetici: Silvio ci manchi della fidanzata Francesca, Dudù, azzanna la Pimpa!, Marina ti voglio al più presto votar, Tutti con Silvio, Silvio con tutte hanno mandato in scena ieri, a Roma, una grande mobilitazione per chiedere la riforma della giustizia. Da tutta Italia sono arrivati pullman e treni di pellegrini che alla partenza avevano ricevuto cestino, bandiere, magliette, sulle quali i più sagaci stentavano a riconoscere limmagine del nuovo papa.
Sotto la canicola agostana, nel giorno della beata Berta, non quella che filava con tutti, si sono scanditi cori in playbacke live contro le toghe rosse, e sollecitazioni di grazia a Napolitano che nei giorni scorsi, informato della cosa, ha dovuto ammonire lo sboccato giornalista che ha risposto per le rime alla sua domanda di chiarimentoGrazia a chi?.
Via del Plebiscito era blindata. Si temeva che ministri e parlamentari tirassero fuori armi di dimissioni di massa. Niente happyhour delle 18 nei bar antistanti allarea: tartine, olive e gazzose potevano invogliare ad uninedita e pericolosa intifada. Vietati pure accendini, fiammiferi e pietre focaie per scongiurare scene di martirio e attentati alle doppie punte dei vicini.
I promotori del raduno, anche alla luce di nessun incidente registrato, hanno criticato le severe misure di sicurezza predisposte dalle autorità, sottolineando il carattere pacifico dei moderati che, a differenza dei sinistri centri sociali, lottano con grazia e senza mai rinunciare ad un outfita de guato e a una nuvola di profumo.
Ma la domanda, prima e dopo la marcia su Roma -che molti tra le file dello stesso centro destra hanno derubricato in aperitivo in piazzetta -è solo una: quale territorio così amico ospiterà Silvio?
Leditoriale del Financial Times ci ha, per qualche strano meccanismo dellinconscio, illuminato.
Il buffone di Roma con cui saluta Berlusconi, convince anche gli ultimi scettici che Silvio è ufficialmente un kazako!
Altro che domiciliari e servizi sociali inItalia. Nazarbayev gli deve pigiama partyper molti anni.
Vietate le righe.