«Una Capusuvero 2.0? I pericoli incombono…»
Laratta avverte il suo Pd: «O si cambia o si muore»
intervista pubblicata su CalabriaOra dell’11 marzo 2013
«Mi auguro che non ci sarà una “Caposuvero 2.0, ma i pericoli incombono».
Franco Laratta entra nel dibattito che il Pd calabrese ha avviato dopo la delusione delle Politiche e avverte: nella fase congressuale che si sta per aprire «se qualcuno pensa che ci sia ancora spazio per manovre e manovrette non ha capito proprio nulla, è meglio lasciare stare da subito». Parlamentare uscente non rieletto anche perché ricandidato in una posizione scomoda nella lista alla Camera, Laratta contesta il lungo commissariamento che – dice – «ha aggravato le condizioni del Pd calabrese». Quindi Laratta, che in Calabria rappresenta il leader dell’area Franceschini, descrive un quadro del partito regionale quasi apocalittico, osservando che adesso «o si cambia o si muore». E comunque – sostiene ancora – «basta con il partito delle nomenclature e delle burocrazie».
Onorevole Laratta, al coordinamento regionale del Partito democratico di venerdì scorso tutti schierati contro il commissario D’Attorre: ma quali sono statigli errori più gravi commessi dal commissario e anche dal partito nazionale?
«Il Pd calabrese paga dieci anni di errori. Il lungo commissariamento ha aggravato le sue condizioni: il partito non c’è più. E il Pd nazionale è troppo distante, freddo. Ora basta, registriamo il fallimento e guardiamo avanti».
Però, forse, anche il grupII Pd calabrese paga dieci anni di errori. Il lungo commissariamento ha aggravato le condizioni: il partito non c’è più. E Roma è troppo distante po dirigente del Partito democratico calabrese dovrebbe fare una seria autocritica: sul territorio in fin dei conti ci siete voi, parlamentari, consiglieri regionali, amministratori, dirigenti…
«Io sono tra coloro che ci sta da sempre, in mezzo alla gente. E da parlamentare ho fatto il mio dovere. Ma nei territori il partito è troppo spesso una finzione. E tra noi c’è chi tra la gente non c’è mai stato».
Le elezioni politiche sono andate male: quanto hanno inciso sul risultato quelle primarie per la scelta dei parlamentari che hanno lasciato più di un dubbio, e lei ne sa qualcosa…
«Le elezioni sono andate malissimo. E non mi faccia parlare delle primarie. A Cosenza, lo stesso Bersani ha espresso pubblicamente le sue riserve. In queste elezioni abbiamo dato una pessima prova. Il partito calabrese ha subito una violenta colonizzazione, siamo stati occupati e aggrediti. Non accada mai più o sarà la fine del partito».
Comunque ora si apre la stagione dei congressi. Il commissario D’Attorre a Calabria Ora ha detto che non potrà esserci una “Caposuvero 2.0″…
«Me lo auguro davvero. Ma i pericoli incombono».
In effetti chi conosce la storia – e le persone – del Pd calabrese immagina che da qui a maggio inizieranno le grandi manovre, le trattative più o meno alla luce del Apriamo le porte e le finestre di questo partito e facciamo entrare aria fresca e pulita. È tempo di riscoprire la buona politica, il tempo delle idee… sole, i colpi bassi, gli accordi sopra o sottobanco, insomma tutto il campionario di “perle” che hanno caratterizzato le vicende del partito in Calabria…
«Se qualcuno pensa che ci sia ancora spazio per manovre e manovrette non ha capito proprio nulla. Se la risposta dovesse essere un freddo e burocratico congresso, fatto di conta di tessere e di tesserati, allora è meglio lasciare stare da subito. Ognuno sarà libero di fare quello che meglio crede. Non ci rimarrà nessuno».
Ma nemmeno la strada del rinnovamento totale sembra sgombra da rischi e incognite. Insomma, cosa dovrà essere questa stagione congressuale per consentire al Pd di evitare che Scopelliti e il centrodestra in Calabria governino fino alla notte dei tempi?
«Apriamo le porte e le finestre di questo partito e facciamo entrare aria fresca e pulita. È tempo di riscoprire la buona politica, il tempo delle idee. È soprattutto il tempo dell’umiltà. Basta con il partito delle nomenclature e delle burocrazie. E l’ora del partito dei cittadini e dei problemi. Il Pd del futuro. Rompiamo il giocattolo e costruiamone uno nuovo di zecca».
Ultima domanda: Franco Laratta un pensierino per diventare segretario regionale lo sta facendo?
«Io non penso a niente. Vorrei solo lavorare con chi ha voglia di aprire la strada del cambiamento. Siamo in una situazione drammatica in Calabria. Occorrono risposte forti e di rottura. Occorrono strumenti nuovi e rivoluzionari. Il Pd avrà un futuro solo se saprà rispondere con il coraggio delle idee. O si cambia osi muore. Tertium non datur».
ANTONIO CANTISANI