Un nuovo progetto contro il carovita.
Varato da Provincia e associazioni.
Lappello dellassessore provinciale al Welfare, Franco Laratta:”lobiettivo è quello di creare i presupposti per fermare laumento dei prezzi nel territorio provinciale”.
Un nuovo tentativo istituzionale contro il carovita. Stavolta, lidea è della Provincia che ha chiamato a raccolta associazioni professionali e di categoria per fermare «una nuova ondata di perdita di posti di lavoro sul nostro territorio». Ne sono convinti Assindustria, Camera di Commercio, Confcommercio, Confesercenti, Confederazione italiana dellArtigianato, Confederazione italiana Agricoltori, Unione provinciale degli agricoltori, e Coldiretti che hanno risposto allappello dellassessore provinciale al Welfare, Franco Laratta. Lobiettivo dichiarato è quello di creare i presupposti per fermare laumento dei prezzi nel territorio provinciale. E ciò «per evitare una crisi delle imprese che provocherebbe la perdita di centinaia di posti di lavoro». Nel corso dellincontro, Laratta ha proposto il suo progetto: chiedere alle categorie di «dattivare iniziative e azioni positive finalizzate ad una consistente e generalizzata riduzione dei prezzi dei beni di largo consumo, che riescano a riportare la fiducia dei loro consumatori e i distributori di beni e servizi del territorio provinciale». Unidea che potrebbe diventare presto operativa. Il mese scelto per una possibile sperimentazione del progetto è quello di aprile, durante il quale le lancette dellorologio dei prezzi torneranno indietro. Se liniziativa avrà successo, si potrà ottenere un inversione di tendenza dellattuale fase economica. Per la riuscita del progetto stroncarincari, Laratta intende sentire anche organizzazioni sindacali e associazioni di consumatori. I rappresentanti delle associazioni si sono fatti portavoce, ciascuno, «di chi è dallaltra parte della barricata, riconoscendo che insieme a chi, tra gli operatori economici, ha approfittato del change-over (il passaggio dalla lira alleuro), cè anche chi patisce il blocco dei consumi».