«Un argine alle primedonne» Il deputato democratico propone le primarie per cariche e candidature
Laratta dà la sua ricetta sul Pd ed esulta per la fine di Berlusconi
Pubblicato su “il Quotidiano della Calabria” domenica 13 novembre 2011
Vincere la sfida dello stare insieme, mettendo da parte tutte le primedonne. In queste convulseore per la politica nazionale, il deputato Pd Franco Laratta, subito dopo aver partecipato alla seduta di Montecitorio sulla legge di stabilità, dà le sue indicazioni per il futuro del partito.
Partiamo dall’attualità politica: Monti ce la farà?
«Berlusconi è finito in parlamento, nell’odiato parlamento. E’ la rivincita della democrazia. Con la drammatica conta alla Camera, è finita un’epoca. Rimangono macerie, e tanta amarezza per le condizioni del Paese. Ieri sera davanti a Montecitorio una grande folla di gente comune è stata lì, per ore, per vivere il momento delle dimissioni di Berlusconi. La data è storicaeMonti èlamiglioresoluzione per salvare l’Italia».
Il governo Berlusconi lascerà devastazioni anche in Calabria?
«Sottosegretari del tutto inutili a parte, oltretutto nominati a tempo ormai scaduto, è stato il governo più antimeridionale della storia repubblicana. Ricordo solo: lo scippo dei Fas (30 miliardi di euro) dirottati al Nord; il taglio degli investimenti per le infrastrutture, il porto di Gioia Tauro (che con Prodi era diventato un obiettivo strategico) dimenticato, i trenitagliatia decine,il fantasma del Piano per il Sud, i fondi dell’ Apq per la tutela del mare (60 milioni di euro) cancellatti, la favoletta della Banca del Sud. E’ tutto in disastro. Una regione umiliata e sempre con il voto dei parlamentari del centrodestra e il silenzio colpevole di Scopelliti impegnato a fare il Dj d’estate a Reggio».
Intanto, il Pd in Calabria è in crisi di nervi. Secondo lei perché è andato via Musi? Quali scelte dovrebbe compiere Bersani? E quale ruolo sta recitando l’area Franceschini a cui fa riferimento?
«Musi ha fatto un duro lavoro. Il partito è apparso anarchico, devastato da una guerra fra primedonne senza esclusione di colpi. Ripartiamodadove Musi ha lasciato: regolamento, tesseramento, congressi. Immagino congressi politici, luogo di confronto e di decisione. Non una conta né unaresa dei conti. Spero nelle nuove generazioni, a patto che non si lascino infettare dal virus della lacerazione».
Dopo la convention di Oliverio, avete organizzato un evento per il 25. E’ la risposta moderata al presidente della Provincia?
«No. Oliverio sta giustamente mobilitando il partito per affrontare i temi dell’attualità politica. Io, Nicodemo Oliverio, Mimmo Bevacqua, Giovannino Russo e tanti altri, stiamo lavorando per unire il partito. Per cui, senza liste nè elenchi, senza forze organizzate, invitiamo tutti per il 25 novembre a discutere apertamente, della Calabria».
Primarie per la scelta dei parlamentari. Si faranno?
«Primarie per tutti: cariche monocratiche in primis, e per i parlamentari (sperando cambi la legge elettorale). Ma che non siano primarie- truffa! Chi sarà prescelto dovrà esserlo per merito».
Il Pd partito di opposizione in Calabria?
«Serve una forte opposizione a Scopelliti, il cui fallimento è ormai evidente. Il Pd su alcune cose deve spingere Scopelliti ad assumersi le sue responsabilità, mentre noi dobbiamo essere pronti a discutere e a prenderci le nostre. Con Principe, che fa un ottimo lavoro, abbiamo a più riprese proposto al presidente di affrontare insieme alcune emergenze. Non serve un uomo solo al comando (l’esempio di Chiaravalloti e Loiero dovrebbe insegnare), ma un impegno comune».
A proposito di Loiero, che pensa del suo abbandono?
«Ci sono tanti modi per lasciare la scenadopo 40anni di intensa attività. Ha scelto il peggiore! Poteva fare il padre nobile, ha voluto lasciare un pessimo ricordo di sé»!