Tutti gli amori di Silvio
Le ormai arcinote intercettazioni telefoniche non sono più un segreto. Il primo ministro è stato intercettato nei mesi scorsi più volte: con attrici, veline e amichette. Ma ci sono anche alcune telefonate con dirigenti di aziende di stato e con dirigenti politici di primissimo piano. Il Primo Ministro, si abbandona a momenti di pura poesia con le donne. E non si ferma qui. Tra cuori, amori ed erotismo, spuntano anche brevi flash di politica e affari. Ma ci sono anche molte sorprese.
Le intercettazioni possono essere pubblicate perché pervenute alle redazioni di giornali prima dellentrata in vigore del Decreto Legge che ne vieta la pubblicazione, pena larresto fino a 5 anni per il giornalista colpevole. Si tratta, comè noto, di un decreto urgente approvato nellinteresse generale del Paese e degli italiani tutti.
Il 13 giugno alle 23.40 il Presidente chiama una certa Mara al numero 33984997xx:
P.: Tu si na cosa grande pe me, na cosa ca mma fa nammura, na cosa ca si tu guard a mme, me ne moro accussi, guardann a te.
M.: E importante questo mio momento, perché: io ti chiedo ancora il tuo corpo ancora, le tue braccia ancora, di abbracciarmi ancora, di amarmi ancora, di pigliarmi ancora farmi morire ancora (nella conversazione si inserisce improvvisamente una voce: presidente, presidente è urgente, mi risponda è urgente. Il petrolio vola oltre i 150 dollari, linflazione è a quota 4%, i consumi sono in calo, i giudici la cercano e i p.m. avanzano con nuove indagini. Giulio dice vuole regalare un chilo di pasta e di latte anziani soli; angelino dice che per bloccare il suo processo se ne dovranno bloccare 150 mila, poi ..
P.: basta Sandro, mi avete seccato, fate quello che c volete, cribbio! Fermate i processi, date brioche ai vecchi, cacciate i magistrati ..ma lasciatemi in pace, ho problemi gravissimi da affronatare ..!)
P: scusami tesoruccio, torniamo a noi, dicevi?…….
M.: io ti chiedo ancora la tua bocca ancora, le tue mani ancora sul mio collo ancora di restare ancora consumarmi ancora perchè ti amo ancora,ancora,ancora,ancora ..
P.: Oh sì mi fai impazzire un giorno sarai con me al governo
Alle 00,15 il presidente riceve una telefonata da parte di tale Daniela Santa ..!
D.: presidente Con te dovrò combattere, non ti si può pigliare come sei…i tuoi difetti son talmente tanti, che nemmeno tu li sai….sei peggio di un bambino capriccioso, la vuoi sempre vinta tu
P.: Femmina, Tu si na malafemmena, Chist’uocchie ‘e fatto chiagnere
Lacreme e ‘nfamità. Femmena, Si tu peggio ‘e na vipera, m’e ‘ntussecata l’anema, nun pozzo cchiù campà. Femmena
Si ddoce comme ‘o zucchero però sta faccia d’angelo te serve pe ‘ngannà…
(si inserisce la voce di prima, in modo concitato ancora più concitato ..presidente, presidente, la scongiuro mi risponda. Cè il Santo Padre che la cerca perché vuole lanciare un appello sulla fame nel mondo; cè Veltroni che annuncia 5 milioni di italiani in piazza contro il Governo; cè Famiglia cristiana che scrive cose terribile contro di lei. Cosa devo fare? La prego, cosa devo fare?) .
Alle 01.45 il presidente rientra nella sua abitazione privata. Veronica, sospettosissima, lo attendeva ancora sveglia. Appena messo piede in casa, il presidente viene chiamato al telefono fisso di casa:
Dallaltra parte, una voce rauca, con forte accento dialettale del nord italia forse si tratta di tale Umberto- sussurra con strana dolcezza al telefono:
Umb.: Ciao, sono io
Silvio: Ah! Buonasera, Dottore
Umb.: Amore mio
Silvio: Sì, mi dica
Umb: Non resistevo più
Silvio: Ah, bene
Umb.: Pensavo a te
Silvio :Direi che è importante.
Umb.: Quando verrai?
Silvio: Mah!, adesso non so, dipende
Umb.: Non parlare se lì c’è lei.Lascia parlare me, di’ sì o no
Silvio: Certo, certo, d’accordo
Umb: Ma vieni appena puoi. Anche tardi, se tu lo vuoi. Io tanto non dormirei. Quanto mi manchi non sai. Ma vieni almeno per un po’. Non ho sonno, non mi sveglierai. Dì quello che vuoi, però stasera non dirmi no.
Silvio: Eh!, va bene, va bene Dottore, se è proprio necessario vengo
Umb: Adesso chiudo, non vorrei fare insospettire lei. Amore, io sono qui
e potrei anche morir
Umb: No, no, stia tranquillo, adesso la raggiungo
Buonasera, Dottore.
In piena notte, Il presidente esce di corsa da casa.Porta con sé una valigia fatta in fretta e furia e si dirige verso luscio. Veronica gli grida dietro piangendo: Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale). Se mi lasci, non vale. (Se mi lasci, non vale). Non ti sembra un po’ caro il prezzo che adesso io sto per pagare? Se mi lasci, non vale. Dentro quella valigia tutto il nostro passato non ci può stare.
Silvio, va di fretta. Lautista gli chiede: Andiamo a Palazzo Chigi? E Lui: No, andiamo in Padania, il mio cuore è ormai lì. Per sempre
(Presidente, presidente, grida il povero Sandro al telefono di Silvio. Presidente le piazze domani saranno stracolme di cittadini infuriati, chiedono di rispettare gli impegni presi, di aumentare gli stipendi e le pensioni, di .).
Ma Silvio, ormai, non lo ascolta nemmeno. Mentre lauto sfreccia a 200 allora in piena notte, sottovoce canta: e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere
se poi e’ tanto difficile morire . E stringere le mani per fermare qualcosa che,
e’ dentro me, ma nella mente tua non c’e’ . Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi emozioni .
tu chiamale se vuoi emozioni. Nella mano la foto di Umberto in canottiera. E sul retro versi damore intensi e commoventi, scritti a mano da Umberto per Silvio :
Questo amore così violento, così fragile, così tenero, così disperato. Questo amore.
Bello come il giorno . Cattivo come il tempo, quando il tempo è cattivo. Questo amore così vero.
Questo amore così bello, così felice, così gioioso, così irrisorio.
Tremante di paura come un bambino quando è buio. Così sicuro dì sé.
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte . Questo amore che faceva paura. Agli altri. E li faceva parlare e impallidire. Questo amore tenuto d’occhio . Perché noi lo tenevamo d’occhio.
Braccato, ferito, calpestato, fatto fuori, negato, cancellato.
Perché noi l’abbiamo braccato, ferito, calpestato, fatto fuori, negato cancellato.
Questo amore tutt’intero. Così vivo ancora. Umberto.
Nessuno da quel giorno ebbe più notizie di Silvio e Umberto.