Trecentomila firme per un parlamento pulito
Successo del V-day promosso da Beppe Grillo. La manifestazione a Bologna
LIBERTA’ di domenica 9 settembre 2007
Davanti a una piazza Maggiore gremita – «siamo 200mila» ha esultato il comico, ma la polizia parla di 30mila – Grillo ha annunciato che sono state già raccolte 300.000 firme per la proposta di legge di iniziativa popolare (“Parlamento pulito”) contro l’elezione dei politici condannati, la limitazione dell’eleggibilità in Parlamento a due legislature e la preferenza diretta per l’elezione dei parlamentari. «Abbiamo fatto un referendum» ha urlato alla piazza. Intanto, sul suo blog, ha provveduto a sgombrare il campo da alcune illazioni: «Santagata, il ministro per l’attuazione del programma – ha scritto – ha detto che sarei in campagna elettorale: “Beppe Grillo sta pensando a formare una lista per le prossime elezioni, quelle europee del 2009”. Non hanno capito niente». E poi aggiunge che «questa mattina alle sette c’era già la coda ai banchetti. Molti hanno dovuto aprire due ore prima». E tra i primi a firmare, a Milano, è stato il ministro Antonio Di Pietro: «Mandare i delinquenti a casa, non in Parlamento» ha commentato subito dopo.
Il collega di governo Alfonso Pecoraro Scanio ha definito il V-day «un grande successo della rete e della società civile». A favore dell’iniziativa di Grillo anche il deputato della Margherita
Presa di distanza anche del sindaco di Bologna, Sergio Cofferati: «Le piazze sono di tutti» ha risposto a chi gli chiedeva un commento sul fatto che Grillo abbia scelto proprio Bologna per dare il via al V-day. Critico anche il capogruppo del Prc al Senato Giovanni Russo Spena: «La manifestazione di Grillo è la risposta sbagliata e pericolosa a un problema reale». Ma la risposta popolare, secondo le prime notizie, sembra all’altezza delle aspettative dei promotori. Dal palco di Bologna, il comico genovese non ha mancato di lanciare strali contro i politici, incitando alla lotta «agli abusivi veri, che non sono i lavavetri ma i parlamentari». Grillo ha avuto parole di fuoco contro il ministro dell’Interno Giuliano Amato e quello della Giustizia Clemente Mastella.