Dopo lestate dominata dagli incendi che hanno devastato e sfigurato il volto saggio e verde delle nostre montagne, viene il tempo delle scelte per la politica, momento in cui si scrive lagenda programmatica con proposte coraggiose e forti da avanzare per un progetto di riscatto sociale per la Calabria. Ancora una volta la nostra regione sale agli onori della cronaca per i fatti efferati consumatisi in Germania e rilanciano con forza il problema della criminalità crescente in Calabria che affina armi e strategie alla conquista di nuovi e più allettanti mercati. La scena politica è dominata dal costituendo Partito democratico e dalle scelte che esso assumerà da qui alle primarie di ottobre, sarà determinante per il proseguo della legislatura regionale. Ci si chiede quale sarà il ruolo dei cattolici democratici in tale processo? I cattolici devono convivere con un nuova stagione che non li vede più forza di maggioranza elettorale in Italia, ma che richiede lo stesso slancio ideale nellessere propositivi in modo nuovo in un nuovo soggetto politico dove confluiscono diversi filoni riformisti della cultura politica italiana. La sfida è vivere questo momento da protagonista in questa delicata e difficile fase politica. In questi giorni si sta celebrando ad Assisi una importante incontro sulla natura dellimpegno e sulle ragioni della presenza dei cattolici nella contingenza politica attuale, momento alto di analisi e riflessione della coscienza credente in politica, per disegnare la nuova responsabilità politica dei cattolici democratici. I cattolici democratici devono accettare la sfida del Partito democratico in Calabria, terra tormentata da numerosi problemi e drammi sociali e sono chiamati a dare risposte decise e forti a tanti cittadini che aspettano sviluppo e coesione sociale. A cominciare dalla governo regionale che fino da adesso non ha rappresentato la svolta tanto sperata dagli elettori di centro-sinistra che hanno dato ampia delega; non si è avvertita un inversione di tendenza rispetto a pratiche politiche del passato.
I cattolici democratici del Pd devono essere incidenti e protagonisti in questa fase costituente dellintero quadro politico, dando risposte chiare a problemi seri e impellenti che la gente pone con urgenza. La Calabria è stanca di aspettare, ha diritto ad essere governata da una classe politica che sia in sintonia con i sentimenti della gente, reclama trasparenza e correttezza nei comportamenti dei suoi governanti, contesta la visione della politica come affare di pochi e chiede rigore nei comportamenti. Aleggia forte nella nostra regione la questione morale, come questione culturale, che scredita e rende impresentabile lintera classe politica calabrese. Lanti-politica, tanto in voga nella nostra regione, è espressione culturale che segna la rottura di rappresentanza in corso tra cittadini e politica, segnale un pericoloso corto circuito democratico. Per tali motivi, i calabresi aspettano dalla classe politica pochi interventi ma netti e chiari, come la lotta alla corruzione, ai tanti rivoli sommersi di illegalità che infestano e avvelenano questa terra, che frenano lo sviluppo integrale della nostra regione e bloccano la normale vita democratica dei cittadini.
La credibilità politica passa attraverso la conversione stessa della politica in un serio progetto di rilancio di questa regione, mediante la messa in atto di progetti di crescita, di attenzione a quelle situazioni di disagio sociale che sono presenti sulla nostra terra. Una politica alta interpreta il suo compito di governo delle emergenze sociali se riesce a dare prova di un nuovo vigore, di una amministrazione pubblica efficiente e snella, che è presente a fianco ai cittadini nella sfida quotidiana dellesistenza. La politica costruisce consenso e produce consenso se dialoga con i cittadini, se media i molteplici interessi in vista del Bene Comune, inclusiva cittadinanza che rafforza il tessuto etico dellintera comunità.
In Calabria la politica si ri-legittima nellazione programmatica di contrasto alla criminalità, nel porre argine al dilagante fenomeno sociale della disoccupazione. La gente giustamente richiede sicurezza sociale e solo ricostruendo un clima di fiducia è possibile avviare una stagione di riforme strutturali che permettono il rilancio socio-culturale della nostra regione.
La Calabria ha bisogno di una nuova politica, di un nuovo e motivato centro-sinistra per restituire dignità alla politica e speranza ai calabresi; i cattolici democratici sapranno interpretare in modo moderno e solidale le emergenze, assumendo con responsabilità scelte importanti e incisive per il riscatto della nostra regione.