Storie di successo, in una Calabria che resiste
di GABRIELLA CANTAFIO pubblicato su “Vanity Fair” novembre 2019
Nel libro «Vantativinne» di Franco Laratta vengono raccontati i successi di giovani calabresi che sono riusciti ad affermarsicon idee innovative e un forte legame alla propria terra
Adagiata sulla punta dello stivale, bruciata dal sole e, di tanto in tanto, anche dai cliché, la Calabria, un tempo culla della Magna Grecia, che ha dato i natali a personaggi come Milone, Bernardino Telesio e Tommaso Campanella sino ai contemporanei Corrado Alvaro, Rino Gaetano e Domenico Lucano, ha deciso di non attendere più. Cresce sempre più il numero di calabresi che, mossi da idee innovative, costruiscono futuro, senza mai allentare il legame con la propria terra dal sapore agrodolce.
Si tratta di più o meno giovani visionari che non attendono il cambiamento ma ne diventano protagonisti mettendosi in discussione, facendo scelte coraggiose.
Imprenditori, musicisti, chef, fotografi, ballerini, archeologi, artisti: testimonianze di menti brillanti racchiuse nell’opera editoriale Vantativinne di Franco Laratta, politico calabrese nonché giornalista attento alla promozione della Calabria giovane e propositiva.
Vantativinne, «vantatevene» in dialetto calabrese, è un inno alla resilienza che si tramuta in genialità sino a rappresentare, appunto, un motivo di orgoglio.
«La Calabria è stanca, è in eterno ritardo, in infinita attesa. Noi promuoviamo la Calabria sfasciume pendulo sul mare che non crolla mai, sempre in bilico su se stessa: difendiamo la terra degli imprenditori onesti che non mollano mai, delle eccellenze, delle qualità e dei valori, del futuro e della speranza. Tuteliamo la Calabria dal nostro disfattismo, dal nostro pessimismo innato, dalle nostre miserie, e diamo voce alla migliore Calabria, che è forte e non lo sa. Alla Calabria che non si arrende» dichiara Laratta, sfogliando il piccolo tomo in cui, già dalla copertina, traspare la magia del racconto tra generazioni così distanti temporalmente ma unite dalla stessa brama di futuro.
Eccole allora le storie che vengono raccontate nel libro, tutte da prendere ad esempio.
Stefano Caccavari
Cresciuto a pane e informatica nel piccolo borgo di San Floro, alle porte di Catanzaro, conseguiti gli studi in economia aziendale, sogna di sbarcare in America. Ma, quando un amico gli chiede cosa fa per difendere il suo territorio, sente l’urgenza di recuperare le tradizioni.
Cede così al richiamo della sua terra dando vita a Orto di famiglia, laddove rischiava di sorgere la più grande discarica d’Europa: una multiproprietà agricola con spazi affittati ad oltre 150 ortisti, cultori del bio.
Incuriosito dai racconti della nonna sulle origini dei grani antichi del suo territorio, con un post su Facebook lancia un crowdfunding innovativo per recuperare un antico mulino a pietra: in meno di tre mesi raccoglie 500 mila euro per sostenere Mulinum, la più grande startup agricola con, attualmente, 200 soci sparsi nel mondo.
Qui, ogni giorno, macinano grani antichi, producono farine integrali, pane impastato con lievito madre e pizze agricole, sviluppando una filiera corta e garantita nonché un modello d’impresa sostenibile che si sta espandendo in tutta Italia.
Lontano da finanziamenti pubblici e industrializzazioni, il suo progetto di retroinnovazione sta giungendo in Toscana, Puglia e Sicilia, dimostrando come si può creare un futuro recuperando l’antico sapore della genuinità.
Filippo Arlia
Ci vorrebbe una bacchetta magica per cambiare musica in Calabria, pensano in molti. Filippo Arlia, trentenne di Belmonte Calabro, prende in parola tale pensiero e, dopo aver conseguito il diploma di pianoforte al conservatorio, imbracciando la sua bacchetta, debutta come direttore d’orchestra sui più prestigiosi palcoscenici internazionali.
Pianista e concertista brillante, è considerato dalla critica internazionale uno dei musicisti più versatili della sua generazione: passa dalla musica classica al jazz, suona con prestigiose orchestre italiane e straniere, registrando successi sino in Russia. Ma il legame con la sua terra è indissolubile: qui, infatti, dirige l’Orchestra Filarmonica della Calabria, nutrendo giorno dopo giorno il sogno di formare un’orchestra stabile in Calabria, ripopolando i teatri. Nel frattempo agita la sua bacchetta, non si sa mai!
Davide Zicchinella
Giovane pediatra a Sellia, piccolo borgo medievale arroccato sulle prime alture della Sila catanzarese, di cui è anche il sindaco, rivoluzionario.
Decide, infatti, di trasformare un paesino di qualche centinaio di anime nel luogo magico in cui concretizzare il suo spirito visionario. Dopo aver inaugurato la teleferica, che da una delle colline porta dritto nel borgo, prende la rincorsa verso lo sviluppo turistico e culturale, dando il via a una vera e propria missione impossibile: far risorgere Sellia, trasformandola nel Borgo della Cultura e dell’Avventura. Da qui un susseguirsi di successi per l’intero territorio: l’Eco-Museo all’Aperto, il Museo della Scienza e della Terra con resti in fossili di varie specie di dinosauri, il primo Museo dei Bambini-MuseBa, che attirano migliaia di visitatori e studenti. Tutto ciò sorge ove regnavano abbandono e profonda sfiducia, grazie alla visione temeraria del giovane sindaco che, due anni fa, attirò la stampa mondiale con la firma dell’atto amministrativo con cui “vietava di morire” ai suoi concittadini.
Caterina Ceraudo
Laureata in enologia, dopo aver frequentato la scuola di alta formazione dello chef tristellato Niko Romito, sente il richiamo della sua terra. Qui, ove sorge la tenuta di famiglia, realizzata grazie a decenni di sacrifici e straordinarie conquiste del padre Roberto, tra ulivi secolari e vigne rigogliose, dirige la brigata del Ristorante Dattilo di Strongoli.
Amalgamando passione e determinazione, con un pizzico distintivo di genuinità, dà vita alla ricetta del suo successo: con un sorriso semplice come la sua cucina ha conquistato una stella Michelin, il riconoscimento Donna Chef 2017, il Premio Miglior Chef Under 35 ai Food Community Awards, oltre l’impegno in cene stellate in svariati angoli del mondo e prestigiosi eventi sul cibo biologico.
Affondando mani e cuore nelle sue origini, mette in atto una rivoluzione della cucina calabrese, raccontando la sua terra attraverso piatti evocativi, composti da pochi elementi che esaltano i sapori semplici della tradizione.
Francesco Gabriele Bafaro
Laureato in archeologia, con un’incontenibile passione per l’enologia, si dedica alla ricerca sugli antichi impianti di produzione e alle metodologie di vinificazione utilizzate nel Bruzio, antica Enotria, terra da sempre vocata alla produzione di vini.
Dà così vita al suo progetto di archeologia sperimentale: la produzione dell’archeo-vino Acroneo, frutto di uno studio accurato delle fonti letterarie, iconografiche e archeologiche per ricostruire il processo di vinificazione antico.
Ogni aspetto è curato nei dettagli: dallo studio dei vitigni autoctoni calabresi alla realizzazione di un vigneto di conservazione con il materiale di propagazione, mantenendo la raccolta dell’uva in cassette di legno o cesti di vimini e il processo di vinificazione in anfora.
La sfida del giovane acrese è difendere la tradizione della vinificazione dall’aggressività dei mercati internazionali, attraverso un viaggio multisensoriale nell’antichità, intinto nel sapore inebriante del tempo.
Giuseppe Samà
Architetto trentenne, partito da Fuscaldo, cittadina adagiata sull’incantevole Riviera dei Cedri, nel 2012 approda negli States. Qui, sfoderando talento e creatività, proprio nel cuore di Manhattan, diventa Associate Architect per Fzad Architecture & Design, studio che vanta clienti come Max Mara e Tommy Hilfiger.
Promuovendo l’artigianato italiano, in particolar modo calabrese, dalle mattonelle ai marmi, dalla cucina all’illuminazione sino agli arredi, con il Made in Italy ben impresso, conquista gli americani che gli commissionano, tra i lavori più recenti, il design di lussuosi appartamenti nel cuore di Brooklyn e di un ristorante nel Financial District di Manhattan, con giardino vista statua della Libertà.
Raffaele Montepaone
Fotografo sin da ragazzino, all’età di 12 anni, prende per la prima volta in mano il suo giocattolo preferito: una 35 mm. Inizia a frequentare lo studio fotografico di un parente, a fare il “discepolo”, a trascorre i pomeriggi nella camera oscura. Lasciandosi pervadere dall’odore degli acidi, mentre la magica luce rossa della camera avvolge la sua fantasia, grazie a questa scatoletta magica impara ad esprimere le sue emozioni.
Reporter per testate locali, nel 2007, viene inviato a Stilo per fare un servizio sulle tradizioni pasquali dell’entroterra calabro. E’ proprio in quell’occasione che il suo obbiettivo si sofferma su mani che stringono grani di un rosario o agghindano folte chiome argentee; volti solcati dal tempo che esprimono la poesia della vita. Posando lo sguardo sulla saggezza degli anziani, instaura un’intesa con le sue muse centenarie e dà vita al progetto fotografico Life, con cui si aggiudica il Talent Prize 2015, espone alla Maison de l’International a Grenoble per poi racchiudere il racconto fotografico nell’omonimo libro, edito dall’AFI, con la prefazione del maestro Ferdinando Scianna.
Lorenzo Pupo
Con una laurea in Scienze turistiche e la brama di scoprire il mondo, poco più che ventenne, lavora per qualche anno a Londra, non trascurando mai il sogno di tornare in Calabria, esattamente in Sila, per occuparsi dell’azienda agricola di famiglia, ultimamente un po’ abbandonata.
Proprio fra le sontuose montagne della Sila Grande, avvia il percorso di rinascita dell’azienda del nonno, costruendo una vera impresa agricola. Inizia con la coltivazione delle patate e mira anche alle fragole e ai frutti di bosco.
Sospinto dall’amore per la sua terra, da operatore turistico diviene un contadino che, quotidianamente, decanta la bellezza fruttuosa dell’agricoltura.
Federico Veltri
Armeggiando con sax e oboe, si avvia allo studio del canto lirico per imporre la sua voce potente e la sua notevole presenza di scena sull’intero territorio nazionale. Tenore ventisettenne, nato a Cosenza, si rivela un astro nascente della lirica italiana: viene diretto dai più grandi direttori d’orchestra, incanta con un’aria della Traviata di Verdi allo spettacolo “Opera on ice” su Canale 5, rete su cui fa capolino anche nel noto programma “Amici”.
Il suo canto si propaga sino in Russia, Germania e Francia ma la Calabria è sempre la sua base, dove è presidente dell’associazione musicale “R. Leoncavallo” nonché tenore solista dell’Orchestra di Fiati “Franco Rodolfo Aiello” di Dipignano, nella quale ha mosso i primi passi artistici.
Luigia Granata
Esperta in cromoterapia, pittrice, illustratrice per riviste internazionali, oltre ad aver fondato l’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani), sostiene che fare moda vuol dire riuscire a fare qualcosa che passi di moda, perché è in quel preciso momento che si capisce che è stata fatta la moda.
La sua arte è un’esplosione di colori ed emozioni che esprime nelle sue tele ma anche sui suoi foulard di seta, su cui lascia impresso il suo concetto rivoluzionario di “arte a passeggio”.
Artista prestata alla moda, realizza, infatti, una linea di abbigliamento e un design per la casa, contraddistinti da capi e accessori unici, completamente personalizzabili, fatti a mano e trasposti dalla carta alla seta. Dipingendo le tinte vivaci che tratteggiano i paesaggi del Mediterraneo nonché della sua Calabria, si afferma con mostre permanenti negli Stati Uniti, in Cina, in Canada ma anche alla Biennale di Venezia.
Francesco Rodilosso
Volteggiando con grazia, a 13 anni, si avvicina alla danza. Sembra tardi ma, con la caparbietà tipicamente calabrese, si distingue sin da subito e, da Cassano allo Ionio, spicca il volo verso concorsi internazionali e importanti palcoscenici persino a New York.
La danza è la sua grande passione, in scena si libera da ogni catena, tira su l’ancora e sembra volare. Danza con una carica artistica così ben gestita da farlo primeggiare in qualsiasi competizione sino ad attirare l’attenzione di Carla Fracci.
Prosegue quotidianamente il suo volo d’arte ma, frattanto, pensando al momento in cui la danza lascerà il posto a una nuova fase della vita, si è laureato in economia in Calabria, laddove fa parte anche della compagnia “Create Danza”.
Vincenzo Pugliano
Laureato in giurisprudenza con una tesi sui beni confiscati, coltiva una passione innata per la politica che lo porta, poco più che ventenne, a sedere fra i banchi del consiglio comunale di Amantea, a sostegno delle battaglie per la legalità.
Sempre attento alla promozione del suo territorio, con impegno, da un pugno di sabbia realizza l’impossibile, grazie all’amore incondizionato per la sua terra: con la sua associazione sportiva “ASD Beach&Volley Amantea”, si aggiudica le finali del campionato di Beach Volley Under 19 e Under 21.
Da Rio alla Calabria, passando per Jurmala, dalla Baia di Copacabana al Tirreno, toccando il Baltico: il beach volley si attesta uno sport che diverte, unisce e fa registrare successi sia sportivi che organizzativi e turistici al giovane promotore ma soprattutto al territorio calabrese.
Emanuele Ferragina
Ricercatore nel Dipartimento di Politiche Sociali dell’Università di Oxford, dove ha conseguito il dottorato e ora insegna, si occupa di temi del mercato del lavoro.
Il trentenne catanzarese, dedito allo studio dello stato sociale e delle disuguaglianze, è impegnato anche in politica attraverso il l think tank Fonderia Oxford, fondato assieme ad un gruppo di giovani ricercatori espatriati.
Torna spesso in Calabria, invitando i suoi coetanei concittadini a non piangersi addosso e risolvere i problemi volgendo lo sguardo alle positività che rappresentano un esempio e migliorano l’autostima.
Roberto Galati
Studente catanzarese di ingegneria civile, sin da piccolo coltiva la passione per i treni e le ferrovie a tal punto che, all’età di 15 anni, inaugura il blog “Ferrovie in Calabria”, all’interno del quale pubblica notizie e curiosità sul mondo del trasporto su ferro calabrese. Da qui, anni dopo, nasce l’associazione “Ferrovie in Calabria”, di cui è presidente. Oltre a far parte del tavolo tecnico su trasporti e mobilità istituito dalla Regione Calabria per il rilancio del sistema di trasporto su rotaia in Calabria, con i suoi associati smuove l’opinione pubblica e le istituzioni preposte per ottenere il ritorno della vecchia locomotiva a vapore delle Calabro-Lucane, costruita nel 1926. Lo storico “Treno della Sila”, ogni domenica, è tornato a sbuffare lungo l’altopiano della Sila, promuovendo il territorio e le eccellenze enogastronomiche.
Tony Brusco
Mascotte di Vantativinne nonché modello di resilienza soprattutto per i giovani, nel lontano 1955, parte con il padre da Paola, la città di San Francesco, verso l’America, cuore dell’emigrazione, laddove si ritrovavano gli immigrati provenienti da tutti i paesi del mondo, da diverse nazioni e culture.
Negli States comincia la sua nuova vita: con coraggio, senza mai rassegnarsi dinanzi alle difficoltà, cerca di affermarsi. Arriva a cambiare ben 18 lavori, uno diverso dall’altro, in un solo anno, mirando sempre a trovare una soluzione migliore. Si trasferisce, poi, a Brooklyn, dove viene accolto soprattutto dalla presenza della cultura italiana.
Il suo obiettivo, però, è Manhattan, dove, nonostante gli anni difficili, il grande business è di casa. Qui, col suo fiuto e la sua intraprendenza, ha la prima esperienza nel settore della litografia. Inizia come magazziniere in una grande litografia-tipografia: lavora dodici ore al giorno e la sera frequenta una scuola di litografia. Si innamora di questo mestiere, si specializza in chimica della litografia diventando uno dei pochi specialisti di questo settore. La sua sete di successo lo conduce a diventare socio di una nuova tipografia con 400 dipendenti agli inizi degli anni ’90, successivamente quotata in borsa. Frattanto, esplora anche il settore immobiliare: costruisce ville tra la Florida e New York, con manodopera e materiali Made in Calabria. Perché la propria terra rimane sempre nel cuore, anche di chi è riuscito a conquistare l’America.