Solo noi siamo gli artefici del nostro destino e del nostro futuro.
Eugenio Garofalo è un fiume in piena: ma non si tratta solo di parole, bensì di idee, progetti, traguardi, successi. Quasi avesse vissuto il doppio degli anni che ha. Con un’ alta percentuale di consensi, entra nel senato accademico dell’università ‘Magna Graecia di Catanzaro.
La passione per lo studio della medicina e per la ricerca si corona nel 2014 con il conseguimento della Laurea in Medicina e Chirurgia con 110 e lode.
Successivamente consegue anche la Laurea in Biotecnologie.
È Componente Eletto del Comitato Regionale Università Calabria;
Componente Eletto Ordine dei Medici di Cosenza triennio 2015/2017.
L’insegnamento di Guarasci.
“Nell’anno 2005 conseguo la maturità scientifica al Liceo Scientifico di Rogliano, intitolato al primo Presidente della Regione Calabria, Antonio Guarasci, storico delle vicende del nostro meridione d’Italia.
Ricordi scolastici, Insegnamenti di famiglia ed esperienze palpitanti che si tradurranno in impegno professionale ma anche politico durante il percorso di studio intrapreso come studente in medicina all’università Magna Graecia di Catanzaro.
La coscienza universitaria.
“Organizzare il movimento studentesco, rendere gli studenti protagonisti della vita istituzionale dell’ateneo, creare una comune coscienza universitaria, è stato il primo obiettivo che unitamente ad alcuni compagni ci siamo prefissi di raggiungere in breve tempo”.
Lo spirito di servizio.
“Questa esperienza di “senatore accademico”, di rappresentante degli studenti in medicina, vissuta a fianco di grandi ricercatori del mondo accademico contribuisce ad infoltire la mia esperienza istituzionale che non perde mai di vista, comunque, lo spirito di servizio rivolto al mondo studentesco che vivo intensamente”.
Le nuove generazioni in una Calabria che soffre. Il futuro che non c’è.
“La regione Calabria, è una regione ricca di valide persone, di validi giovani, di validi talenti che non possono fermarsi di fronte alle aride possibilità che questa amata terra concede . La vera svolta è dentro di noi, di noi giovani che non devono fermarsi di fronte alle difficoltà, ma devono affrontare qualsiasi problematiche con la propria passione emotiva, realizzando i propri obbiettivi con l’aiuto delle persone più care”.
La speranza al tempo della guerra e del terrorismo. L’Europa dei confini e della paura.
“Ritengo che l’unica speranza per l’umanità sia abolire la guerra. Nella maggior parte dei paesi sconvolti dalla violenza, coloro che pagano il prezzo più alto sono uomini e donne come noi, per la tragrande maggioranza civili. Non dobbiamo mai dimenticarlo e non possiamo accettarlo. Come le malattie, anche la guerra deve essere considerata un problema da risolvere. Da medico, potrei paragonare la guerra al cancro. Il cancro opprime l’umanità e miete molte vittime: significa forse che tutti gli sforzi compiuti dalla medicina sono inutili? Al contrario, è proprio il persistere di questa devastante malattia che ci spinge a moltiplicare gli sforzi per prevenirla e sconfiggerla”.
‘L’ingenuità, l’entusiasmo dei sogni che uno fa quando è giovane sono meravigliosi. Impari presto che i sogni sono destinati a infrangersi, ma chi se ne frega dei muri’.
“Non bisogna mai smettere di sognare. I sogni alla fine dal mio punto di vista non sono altro che obbiettivi da raggiungere. Con passione, spirito di sacrificio, voglio di “essere”, voglia di “diventare, si raggiungono tutti i vari sogni, dunque i vari obbiettivi che ci poniamo. Arrendersi significa solo ritirarsi, non aver combattuto fino in fondo. Gli ostacoli che la vita ci pone, devono essere “saltati”, o al massimo raggirati, ma non devono mai bloccare i nostri sogni, i nostri obbiettivi. Invito tutti i giovani a non fermarsi mai di fronte alle difficoltà, ma ad affrontarle a testa alta con la consapevolezza che solo noi siamo gli artefici del nostro destino e del nostro futuro”.