Se la magistratura si suicida!
Ho sempre avuto rispetto, perfino ammirazione per la Magistratura e per il lavoro di tanti bravi magistrati.
Al contrario di quanto affermato dal nostro Primo Ministro (I giudici sono doppiamente matti. Per prima cosa lo sono politicamente, secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro devi avere seria turbe psichica, essere antropologicamente diverso dal resto della razza umana!) ho sempre rispettato e , nei miei diversi ruoli, difeso la Magistratura. Soprattutto quando il magistrato parla solo attraverso le sentenze, non va in tv, non fa proclami e non decide secondo teoremi. E di magistrati così, intellettualmente onesti, coraggiosi e sempre in prima linea contro lillegalità e la criminalità, lItalia è piena. E grazie a questi magistrati sono stati assestati colpi molto duri alla mafia, alla corruzione e al malaffare. Quanti ottimi magistrati anche in Calabria. Quanti di loro, nel Sud hanno perso la vita per il determinazione nel combattere mafia, ndrangheta e camorra (Falcone, Borsellino, Livatino e il giovane calabrese Scopelliti troppo presto dimenticato) , rimanendo spesso soli nella loro intransigenza e nella grande onestà di giudizio.
Ma quanto è accaduto in questi ultimi anni in Calabria ha dellincredibile. Abbiamo assistito a scontri senza precedenti allinterno delle procure, fra una procura e laltra, tra gli stessi magistrati, fino allodierno furibondo scontro tra le procure di Catanzaro e Salerno che ha coinvolto perfino il Csm e i vertici dello Stato; abbiamo visto e assistito a tutto il peggio possibile e immaginabile, tanto che nemmeno una mente diabolica poteva mai pensare che la magistratura se riducesse a questo stato. Nel frattempo, in un tritacarne spaventoso sono finiti un po tutti: politici, istituzioni, magistrati, imprenditori, vescovi. Ne è venuta fuori una maionese impazzita; un assurdo girone infernale nel quale sono finite persone perbene, alcune del tutto estranee ai fatti, altre tirate dentro ad arte o a causa di spaventose superficialità, fianco a fianco con persone corrotte e con autentici criminali!
Il rischio che ora si corre è che di queste inchieste alla fine non rimarrà nulla, e che i disonesti , i corrotti e i corruttori la faranno franca. In questa guerra dichiarata fra procure e fra magistrati, le vittime saranno gli innocenti tirati dentro, mentre a vincere saranno i delinquenti che la faranno franca per scadenze dei termini o perché le inchieste saranno trasferite altrove e non se ne farà più nulla.
Che vergogna per il sud e per la Calabria rispetto al resto dItalia. Siamo stati capaci di apparire e forse anche essere veramente- come la regione più schifosa dItalia, dove imperversano criminalità, corruzione, malaffare senza limiti; dove scorre sangue; dove tutto è sporco; in cui tutti sono colpevoli. Non si salva infatti più niente e nessuno agli occhi degli altri italiani: non la politica, non la magistratura o limprenditoria o la stampa e nemmeno la chiesa. Nessuno. Tutti colpevoli davanti agli occhi dellintera nazione. Tutti, buoni o cattivi, onesti o disonesti. E questa, se permettete, è la più grande sconfitta della nostra storia recente! Della storia di una regione che ha vissuto pagine terribili di sangue e di violenza, ma ha anche scritto capitoli di grande cultura, di storia e di storie straordinarie. Hanno tutti dimenticato, ormai, che proprio grazie ai calabresi lItalia del nord ha potuto risorgere, che molti Paesi europei e dellAmerica del sud e del nord hanno visto i calabresi dare un una grande contributo alla crescita economica e sociale di quei Paesi. Spesso anche a costo della loro vita nel corso delle grandi emigrazioni dei primi del 900 e degli anni 50 e 60 del secolo scorso.
A quei magistrati calabresi che da anni si stanno facendo una guerra senza esclusioni di colpi va detto che il cittadino ha bisogno, oggi come non mai, di verità. E di giustizia. Al Csm (che per la prima volta ha agito con tempestività) si chiede di fare luce immediatamente su quanto sta accadendo, arrivando anche a smantellare lesistente, a mandare a casa tutti gli attori di questa storia, a fare pulizia senza guardare in faccia niente e nessuno. Diversamente, ci chiediamo: che cosa ci sta a fare il Consiglio Superiore della Magistratura? E o non è lOrgano di autogoverno dei giudici?
Non sfuggirà a nessuno che il clima politico che stiamo vivendo in questo momento in Italia non è per niente favorevole al recupero del rapporto tra politica e magistratura. Ora qualcuno utilizzerà quanto accaduto in questi giorni per mettere in riga la Magistratura. E lo faranno coloro che governano il Paese in questo momento, che pensano che i magistrati siano sostanzialmente dei malati mentali, da tenere al guinzaglio per non fare danni! Da qui partirà una profonda riforma della sistema giudiziario italiano, che farà il governo scavalcando ancora una volta il parlamento. E quanti di noi hanno invece a cuore le sorti dellindipendenza della magistratura non avranno spazio, saranno messi a tacere. Il rischio concreto è che in Calabria e in Campania la Magistratura si sia suicidata, portandosi nella tomba lintera Magistratura italiana. Noi ci batteremo affinché questo non accada, affinché la Magistratura sia sempre autonoma e indipendente dal potere politico.
Ma non sarà facile. Il clima volge al brutto nel nostro Paese.
Franco Laratta