Se il Centro-sinistra non diventa una vera alternativa alla Destra.
Non sembra partire nel verso giusto il confronto allinterno del Centro-sinistra sulle strategie da adottare per impostare un discorso sulle prossime scadenze elettorali. Provinciali ed Europee del 2004, Regionali del 2005, sono un banco di prova straordinario in vista delle politiche del 2006 che segneranno una svolta per l Italia con lauspicata fine del regno del Cavaliere, oppure laffondamento del Centro-sinistra e la fine dei sogni di rinascita del Paese.
Lattesa per le scadenze elettorali del 2004 è carica, però, di incertezze e dubbi. Anche in Calabria. IL centro-sinistra rischia di arrivarci scimmiottando lo stile berlusconiano che impone che si discuta di candidati prima ancora del progetto politico e dei programmi. Si rischia di farsi travolgere dalla spirale di un presidenzialismo inventato, il che significa scendere sullo stesso terreno del Cavaliere. Un terreno per noi pericolosissimo.
Rispetto a questa impostazione è necessario chiarire che lopposizione deve distinguersi completamente dalla maggioranza di centro-destra che governa la Calabria ed il Paese.
Prima di parlare di nomi (che non sono assolutamente neutri o indifferenti!) bisogna capire chi siamo, per cosa lottiamo, come vogliamo arrivarci. Sapendo che le destre si battono se il centro-sinistra sa stare unito, sa allargarsi, si presenta con un progetto chiaro e credibile, si affida a uomini credibili e in grado di vincere.
Importante anche i metodi. Le scelte vanno condivise, fatte con chiarezza con il coinvolgimento di tutti, consentendo la partecipazione alle decisioni degli organismi dei partiti, ma anche di quanti sono impegnati nella società, negli enti locali, nelle associazioni. Le primarie sarebbero auspicabili; se non fosse possibile realizzarle, si può studiare un mix di consultazione-sondaggio della base, insieme al voto dei dirigenti locali e degli amministratori.
Ultimo punto. Il centro-sinistra non ha bisogno di capi e capetti. Ha bisogno di uomini credibili, di personalità competenti, di dirigenti capaci. Accettare che lItalia sia già una repubblica presidenziale è una sfida persa in partenza. Il centro-sinistra deve essere capace di presentare proposte completamente alternative, anche nei modi e nei metodi.
Il ruolo della Margherita. Lo straordinario risultato della campagna di adesioni al partito conferma la validità del progetto. In Calabria è necessario costruire una Margherita che sia visibilmente nuova, capace di proporre un progetto che unisca il centro-sinistra ma che garantisca le esigenze e le richieste dei moderati dell alleanza. Cattolici e laici della Margherita chiedono che il nostro partito non sia subalterno a nessuno, ma che non sia nemmeno incapace di partecipare al processo di costruzione di unalleanza forte che, unita e forte, batta le destre di Chiaravalloti.
In Provincia di Cosenza, indubbiamente la più forte in Calabria anche per la Margherita, la responsabilità è maggiore: dobbiamo ricostruire i rapporti allinterno della coalizione che al momento sono tesi e difficili. In troppi enti locali prevale la divisione. Abbiamo bisogno di portare il partito al tavolo del confronto con gli altri alleati, mettendo tutti da parte le cose che ci hanno diviso. Per poi discutere il nostro ruolo che non può essere secondario o insignificante.
In Calabria, come a Cosenza, nella Margherita cè molto da fare. Superando gli errori commessi e le strategie sbagliate di questa prima fase, possiamo dare vita ad un partito che non sia una fotocopia ingiallita di vecchie storie senza futuro. Occorre procedere nella chiarezza per creare condizioni interne che garantiscano a tutti di partecipare, decidere, discutere. E la stagione dei congressi di primavera dirà parole importanti sul modello di partito che vogliamo presentare agli elettori, sugli uomini che lo guideranno, sul progetto che vogliamo discutere con gli alleati e gli elettori.
Franco Laratta
Assessore provinciale-Cosenza
Cosenza 27.2.03