Scelgo Renzi, ma il PD così non va!
Scelgo Renzi dopo avere già scelto Bersani. Lo scelgo perché credo ancora possa costruire il Pd di Veltroni e Franceschini: in quel momento la politica italiana sembrava volare alto, respirare puro, coinvolgendo i giovani ai quali veniva offerto un futuro, una grande prospettiva.
Scelgo Renzi ma vorrei non ripetesse gli errori che ha fatto in questi tre anni. Il primo quello di avere trascurato il partito. Soprattutto nei territori, soprattutto al sud. Abbiamo invocato a lungo, ed io fra i tanti, di mettere mano al partito, di riorganizzarlo, di ristrutturarlo, di dargli un volto e un cuore. Di affidarlo a volti e gambe nuove. Non tanto per età, quanto per idee e fantasia. Non ce l’abbiamo fatta. Abbiamo bisogno di investire in un partito nuovo e diverso, che sappia essere riferimento e protagonista in rete, nei social, ma anche in piazza, nelle aziende, nelle università. Non abbiamo bisogno di rifondare il partito del ‘900 (la “ditta”), ma di costruire il partito del terzo millennio. Della speranza. Del futuro. Un partito aperto, plurale, trasparente. Abbiamo bisogno di meno “cerchio magico” e di più “arcipelago delle idee”. Dobbiamo essere più comunità, più squadra: e che non si parli più di “renzismo” e di “renziani”. Non facciamoci più del male. Il partito è veramente democratico se sa discutere e condividere. Se sa essere luogo di incontro. L’Italia ha bisogno di un forte e rinato Pd! L’Europa ha bisogno di una grande Italia, forte, stabile, moderna. Il governo degli ultimi tre anni ha cambiato volto al Paese. I risultati si vedranno meglio col tempo. Ora occorre ripartire, in un clima completamente diverso. In un contesto che si fa complesso e delicato.
Governare l’Italia sarà una grande sfida: solo il Pd può farcela Ci aspettano momenti difficilissimi: tutto sembra portare verso una stagione di grave instabilità. La sconfitta del 4 dicembre (una partita che abbiamo giocato piuttosto male) ha lasciato il segno. Profondo. Doloroso. Ma non possiamo fermarci. Non dobbiamo.Renzi vincerà le primarie perché saprà essere più umile e saprà ascoltare di più. Il Pd saprà ripartire, ma la vera sfida saranno le prossime elezioni politiche: in autunno o nei primi del 2018, la sfida sarà immensa. L’Italia si gioca il suo futuro. Perfino l’Europa si gioca un pezzo della sua storia. Abbiamo il dovere di fermare l’ondata di populismi e di estremismi che rischiano di far fare all’Italia un salto indietro spaventoso! Un partito forte, unito; un leader vero, riconosciuto e credibile; la sfida della governabilità: con Matteo Renzi e con un suo nuovo profilo da statista maturo, riporteremo il Paese verso una nuova stagione di crescita.