San Giovanni in Fiore / Riesplode la protesta di centinaia di disoccupati che non vogliono sentire solo promesse
Città’ isolata a causa di blocchi stradali. Si attendono interventi della Regione
SAN GIOVANNI IN FIORE La protesta riprende. Centinaia di lavoratori disoccupati hanno nuovamente bloccato il transito lungo la superstrada della Sila che collega Cosenza con Crotone e Catanzaro. Dalle prime luci dell’alba di ieri, eirca 400 disoccupati hanno eretto «posti di blocco» in diversi punti: il primo a nord di San Giovanni in Fiore, in località Garga, che impedisce il tnmsito da e per Cosenza; il secondo a sud, nei pressi di Dffesa della Serra, che blocca il transito per Crotone e Catanzaro; il terzo posto di blocco chiude il vecchio tracciato della statale 107 nei pressi di Palla-Palla ed isola così l’Alto Crotonese. Bloccata anche la Ferrovia della Calabria. I disa gi sono quindi enormi per chi viaggia ma anche per i residenti. Scuole in difficoltà per l’impossibilità dei docenti di raggiungere San Giovanni in Fiore; uffici pubblici dimezzati; lunghe file di auto, pullman e mezzi pesanti lungo la superstrada della Sila. È ripresa così la protesta di centinaia di disoccupati del più grosso centro silano che attendono ancora una risposta da parte della Giunta regionale che possa sbloccare la loro situazione. Il giorno precedente i senza lavoro avevano incontrato il commissario prefettizio, dott. Mario Gonzales, ed in serata le forze politiche che si erano presentate all’incontro. Il comissario ha confermato i suoi interventi presso la Giunta regionale e la presentazione di un progetto di nuova occupazione (ma darebbe lavoro a non più di 50 unità). I partiti politici hanno usato termini di versi. Rifondazione comunista e Alleanza nazionale propongono che nessuno dei cittadini vada a votare il prossimo 21 aprile; contrari i Popolari che invece chiedono alla Regione un intervento urgente e l’aumento del Fondo sollievo disoccupazione che insieme all’approvazione dei progetti presentati dalla disciolta Giunta comunale possa dare lavoro ad alcune centinaia di lavoratori, cauti i Cdu che comunque sostengono la protesta dei lavoratori. Il sindacato tenta di aprire un tavolo di confronto con la Giunta regionale attraverso lo stesso sindacato regionale che dovrebbe Prendere in mano latrattiva. La soluzione non è facile. Di fronte alla disperazione dei disoccupati che non trovano lavoro in una realtà in gravissima crisi economica, si frappongono le lungaggini burocratiche, la perenne mancanza di fondi, l’assenza di un progetto strategico capace di creare lavoro produttivo ed occupazione. Quello che è successo in questi anni a San Giovanni in Fiore è di una gravità eccezionale. Basti pensare che il blocco del tourn over dei forestali ha fatto perdere almeno 400 posti di lavoro. Adesso qualcuno propone di dichiarare San Giovanni in Fiore «area depressa» in modo che possa essere interessata agli interventi urgenti previsti a livello nazionale. Si tratterebbe di dirottare su questa zona i finanziamenti previsti a livello europeo attaverso una concertazione predisposta da una «cabina di regia» nazionale con l’apporto di soggetti regionali. C’è anche chi prospetta la possibilità di riaprire i termini della legge 442 che ha bloccato le nuove assunzioni nel settore forestale. Ciò porterebbe alla sostituzione di centinaia di lavoratori andati in pensione nel corso degli anni e mai rimpiazzati. Ma il superamento della «492» sarebbe possibile solo con un intervento legislativo del Parlamento. Assumere nuove unità lavorative nel settore forestale permetterebbe interventi divenuti ormai indispensabili. Basti pensare che il bosco silano è praticamente abbandonato a se stesso, tanto che i danni provocati dalla grande nevicata del ’92 sono ancora visibili agli occhi di tutti. Centinaia di alberi caduti sotto il peso della neve sono ancora lì e il bosco nel frattempo marcisce. Intervenire lungo l’altopiano silano darebbe una boccata di ossigeno a centinaia di disoccupati e salverebbe il bosco silano dal de grado e dalla distruzione. Altre possibilità di nuova occupazione sono realizzabili con l’approva zione dei progetti presentati al cuni mesi fa dal Comune da finanziare con i Piani operativi pluriennali. Si tratta di interventi in vari settori per circa 12 miliardi. La Regione dovrebbe approvare questi progetti e allo stesso tempo garantire che venga assunta manodopera locale per la loro realizzazione. In altri termini, comune, partiti, sindacati locali chiedono che l’emergenza lavoro a San Giovanni in Fiore venga posta .con urgenza all’ordine del giorno degli interventi della Regione. San Giovanni in Fiore sta vivendo un momento delicatissimo. L’economia locale è senza ossigeno, lavoro non se ne trova, sbocchi occupazioni non se ne vedono all’orizzonte, le liste dei disoccùpati crescono e si ingrossano a vista d’occhio. Ormai non si può più far finta di non sapere.