S.Giovanni in Fiore / Un’altra giornata difficile per i collegamenti tra Cosenza e Crotone
Ancora blocchi, poi la protesta viene sospesa. La decisione di tornare a casa dopo lunghe tarttative fra una delegazione di disoccupati e prefetto
S. GIOVANNI IN FIORE Solo nel tardo pomeriggio di ieri sono state sbloccate tutte le strade che collegano l’altopiano silano con Cosenza e Crotone. San Giovanni in Fiore è così uscita dal totale isolamento in cui l’avevano costretta i circa 400 disoccupati che da quattro giorni impedivano il transito lungo la Superstrada della Sila e le arterie secondarie dell’altopiano. Lo sblocco delle strade è avvenuto al termine di concitate assemblee tra i disoccupati e la delegazione che li ha rappresentati nel vertice in Prefettura di ieri a Cosenza. Un vertice lungo e difficile al quale hanno preso parte il prefetto, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri, alcuni parlamentari, il presidente della Provincia Antonio Acri la disciolta giunta comunale del grosso centro silano, il commissario prefettizio che amministra al momento lo stesso le delegazioni del Pds, dei socialisti dei popolari, dei socialdemocratici, di An, Forza Italia, Ccd e Cdu. Tutti insieme, ma tra distinguo e forzate polemiche, per discutere delle drammatiche vicende che hanno sconvolto la vita del più grosso centro silano nel corso dègli ultimi giorni. Il sindacato, però, ha voluto essere ricevuto in un tavolo di contrattazione separato con il prefetto, forse per meglio evidenziare il suo ruolo e per discutere più approfonditamente del «caso-San Giovanni in Fiore» Le vicende politiche e sociali di questo grosso centro sono così state analizzate dal vertice convocato dal prefetto Guerriero, il quale ha ricordato il suo interessamento per la risoluzione dei problemi di San Giovanni in Fiore e ha annunciato di avere chiesto e ottenuto dal presidente della Giunta regionale un incontro per martedì prossimo a Catanzaro per verificare quali risposte urgenti l’esecutivo regionale potrà dare per affrontare l’emergenza di questa.provata zona interna della Calabria. Il prefetto, però, ha chiesto alla delegazione dei dimostranti di sospendere il blocco stradale che stava creando non pochi problemi ai due capoluoghi di Provincia e soprattutto a San Giovanni in Fiore dove cominciano anche a scarseggiare perfino alcuni generi alimentari. Il prefetto, inoltre, ha annunciato di avere reperito nei fondi del ministero degli Interni, un finanziamento di circa 300 milioni per interventi urgenti su San Giovanni in Fiore, e più precisamente per lavori di ristrutturazione e consolidamento del Palazzo comunale che a fine dicembre era stato incendiato da altri dimostranti. n commissario prefettizio Gonzales, gestirà questi for;di che saranno spesi entro breve, ma che non rappresentano altro che una goccia in mezzo al mare. Il problema vero e proprio quello dell’emergenza lavoro nel più grosso centro silano si sposta cosi nella sua sede naturale. A Catanzaro, infatti, il sindacato e le forze politiche af fronteranno martedì con la Giunta regionale le possibilità di trovare una risposta ai mali di San Giovanni in Fiore. Prima di tutto si tenterà di trovare un finanziamento ai numerosi progetti che il comune silano ha inoltrato alla Regione nei mesi scorsi. Con i Pop (Piani operativi pluriennali) sono stati presentati progetti per 12 miliardi di lire a finanziamento europeo; vi sono altri piccoli progetti presentati, l’ultimo dei quali in questi giorni nel quadro del piano Nog (Nuova occupazione giovanile). Come e quando questi progetti potranno essere finanziati, se lo saranno, e come potranno determinare uno sbocco occupazionale che interessi i 400 disoccupati, sono gli interrogativi più gravi che attendono una risposta. Il vertice di Catanzaro non sarà facile vi’sto che i problemi di Sari Giovanni in Fiore sono molto gravi. Con i suoi 20 mila abitanti, 4.000 disoccupati, centinaia di precari e sottoccupati, per San Giovanni in Fiore sarebbe necessaria una legge ad hoc. Lo ha detto, sin dal suo insediamento, il commissario prefettizio, Mario Gonzales, sconcertato davanti al dramma che appariva ai suoi occhi. «Ci vorrebbe una legge dello Stato, come per Napoli», disse a fine dicembre il commissario Gonzales. E del resto i mali di questo paese sono così enormi da preoccupare veramente chiunque. La Regione ha un ruolo importante nel dare priorita’ d’intervento a questo Comune che, per le condizioni geografiche e sociali in cui vive (San Giovanni in Fiore è uno dei paesi più grossi d’Europa di alta montagna), non può essere paragonato a nessun altro. Qui tuffo è più difficile: un inverno che dura otto mesi, la mancanza di sbocchi occupazionali, la fine delle rimesse degli emigrati, l’impossibilità di avviare una qualsiasi attività produttiva, rendono difficile le condizioni di vita del paese. I giovani, moltissimi dei quali diplomati e laureati, non hanno mai avuto un primo impiego, migliaia di loro sono parcheggiati lungo le strade della città in attesa di chissà cosa, la criminalità e la droga stanno mettendo radici in un ambiente depresso e in via di degrado.