Regione e Governo: risposte immediate o crolla il sistema!
Venti di tempesta sulle istituzioni. Il processo sommario è cominciato da tempo, laccusa è di corruzione, lusso e privilegi dei politici, incapacità ad agire da parte del governo. Sul banco degli imputati: la tutta la politica. Laccusa è ad opera degli industriali. Con il consenso di buona parte dei media, dei maggiori opinionisti, delle Gerarchie Ecclesiastiche e dellopinione pubblica.
Serve a poco sostenere che è quasi tutto il sistema Italia ad essere corrotto e senza scrupoli, e che in quanto a privilegi non si salvano di certo gli industriali, le Gerarchie, i magistrati. Ora è la politica che, dovendo essere e apparire pulita, onesta e trasparente più di qualsiasi altra categoria sociale, deve dare risposte immediate. E allinterno della politica deve essere il centro-sinistra, che si è sempre detto diverso dalla destra, a dover reagire.
Prima di suggerire cosa dovrebbe fare subito lUnione, sarebbe il caso di elencare rapidamente i principali errori che abbiamo commesso a livello nazionale e regionale.
A livello nazionale: 1) un Governo di oltre 100 fra ministri, viceministri e sottosegretari è stata una pazzia. 2) La litigiosità da comari fra i leader dei diversi partiti, i conflitti interni e i ricatti quotidiani hanno mortificato il popolo del centrosinistra;
3) lassoluta incapacità di comunicare da parte del Governo ha di fatto trasformato in un boomerang il necessario indulto, lindispensabile Legge Finanziaria per il 2007, il tesoretto e tutte le altre buone azione di governo;
A livello regionale: 1) La nascita del PDM ad opera del Presidente Loiero; 2) la mancata rottura con il passato e levidentissima complicità con la destra nel governo regionale; 3) La corruzione, il clientelismo, il nepotismo, larroganza da parte di alcuni uomini del governo regionale; 4) Limmobilismo nella gestione, lincapacità di superare le emergenze, la mancanza di un progetto per la Calabria, la strategia degli effetti speciali 24 ore su 24 hanno messo in ombra quelle poche cose buone che sono state fatte in questi anni.
Riconosciuti questi errori,il centro sinistra deve ora reagire.
A livello nazionale: avviare finalmente la riforma dello Stato, magari con lelezione popolare di unAssemblea Costituente che in un anno presenti al Paese una nuova Carta Costituzionale che: 1) superi il bicameralismo perfetto, riduca di un terzo il numero dei parlamentari, fissi il numero massimo dei ministri (al massimo 20) e dei sottosegretari (stesso numero), rafforzi la figura del Presidente del Consiglio, stabilisca il numero dei consiglieri regionali secondo il numero degli abitanti (in Calabria si dovrebbe scendere da 50 a 30) , riduca il numero degli assessori di regioni, province e comuni; elimini gli enti territoriali inutili; dia poteri forti ai sindaci e nuove competenze ai comuni; 2) Si approvi immediatamente una nuova legge elettorale che garantisca la stabilità dei governi, reintroduca la preferenza nelle elezioni del parlamento oppure ripristini i collegi del mattarellum, raddoppi la preferenza per i comuni (una sola preferenza ha creato situazioni molto negative); 3) si metta mano ai costi della politica che sono vissuti come uno scandalo: si ritorni al volontariato nei comuni, nelle circoscrizioni e in tutti gli altri enti minori, si riducano sensibilmente i costi per consiglieri regionali e parlamentari, soprattutto si stabilisca il tetto massimo delle legislature a tutti i livelli: 2 o 3 al massimo per sindaci, consiglieri regionali e deputazione nazionale ( è una mia proposta da sempre); via tutti i parassiti che vivono alle spalle della politica e delle istituzioni; eliminare tutti i carrozzoni, gli enti e le società superflui; 4) obbligo del concorso con regole ferree per tutte le nomine pubbliche a livello nazionale, regionale, locale;
5) regolamentare, sempre con legge, la vita dei partiti ( è stata depositata a tal fine alla Camera unottima proposta di legge da parte di Pierluigi Castagnetti e da me sottoscritta con un gruppo di altri colleghi parlamentari, 6) introduzione delle primarie per legge per tutte le cariche elettive nel Parlamento, nelle Regioni e nei Comuni, stabilendo lincompatibilità fra cariche di partito e ruoli di governo a qualsiasi livello.
A livello regionale ( parliamo della Calabria): verificare seriamente se esistano ancora le condizioni per proseguire lesperienza in corso, diversamente è meglio lauto-scioglimento del consiglio regionale; approvare una nuova legge elettorale regionale che riduca il numero dei consiglieri ( in attesa di una riforma costituzionale che riporti questo potere allo Stato): 30 sono più che sufficienti, metta mano alle indennità e a tutti i privilegi, elimini gli enti inutili, cancelli gli sprechi del consiglio regionale, delle strutture e delle sovrastrutture che esistono in Calabria.
Se il centro-sinistra, a Roma come a Catanzaro, saprà rispondere con energia ai furori dellantipolitica che attraversano lItalia, potremmo ancora salvare le istituzioni democratiche dalla demagogia, dal populismo, dal qualunquismo, dalla tentazione dell uomo forte.
La gente ha un grande bisogno di certezze, di sicurezza, di uno Stato forte, di un evidente severità nella vita pubblica. E alla fine sarà soddisfatta di avere una classe politica forte, autorevole, competente e, prima di tutto onesta, della quale ritornare a fidarsi.
Franco Laratta