Regionali in Calabria: serve una rottura radicale!
Tra ottobre e novembre le elezioni regionali anticipate in Calabria.
Ma si litiga sui nomi, ci si azzuffa tra chi è vecchio e chi si crede nuovo, ma non si parla di programma e tantomeno di un progetto per salvare la Calabria che affonda!
Ma nel Pd calabrese la situazione non è delle migliori. L’obiettivo sembra essere uno solo: la conquista del potere!
Ma questo rischia di essere il nostro fallimento, perché non riusciamo ad essere alternativi nelle idee e nelle proposte. Ma non siamo nemmeno credibili e autorevoli.
E nel Pd c’è chi pensa che la Calabria avrà risolto tutti i suoi problemi, conquistando la presidenza della regione.
Un’idea fallimentare in sé!
Abbiamo bisogno di mettere in campo un modello nuovo di Calabria, insieme ad una competente e alternativa classe dirigente, e mettendo in atto la rottura netta con il passato.
Se non facciamo questo, le stesse primarie saranno inutili, se non dannose!
Le elezioni, che sono anticipate, si svolgono in un contesto economico e sociale drammatico. Il presidente Scopelliti, fra l’altro condannato e decaduto, lascia un cumulo di macerie, mentre la sua maggioranza si è liquefatta.
In tutto ciò, dal Pd non emerge ancora un’idea forte e vincente, non si riesce ad essere e ad apparire alternativi e credibili, non viene fuori un progetto coraggioso e di rottura con il passato.
La Calabria ha bisogno di rinascere, di ripartire, di risalire la china.
Ma per riuscirci non può essere lasciata da sola!