Regionali 2015: tra vittoria e sconfitta!
Il Pd conquista tante regioni. Ma perde 2 milioni di voti. Gli stessi che perde M5S! Ed in Calabria il pd rischia un amaro risveglio! Un dato è assai confortante: Il Pd di Renzi ha conquistato domenica scorsa, ben 5 regioni su 7. E altre 2 (Calabria ed Emilia) le aveva conquistate a fine novembre. Quindi risultati molto soddisfacenti. Ma il problema non sta qui. Il problema è tutto in un partito che soffre per le divisioni e le lacerazioni profonde al suo interno. E c’è da dire che nei territori, di fatto il Pd non è mai nato. E così la perdita dei voti si fa molto preoccupante. E non riguarda solo il Pd. Anche M5S in forte perdita. Rispetto alle Europee del 2014, il pd perde oltre 2 milioni di voti (-2.143.003). Ma occorre però ‘leggere’ anche il voto delle liste messe in piedi dallo stesso Pd, che per molti aspetti finiscono per danneggiare lo stesso partito. Ci sono poi le ‘liste del presidente’ e le ‘liste del sindaco’, utili a conquistare più agevolmente la vittoria, ma comunque in grado di sottrarre voti al Pd. Ai voti della Lista Pd occorrerebbe aggiungere quelle delle liste collegate. Almeno in parte. Chi ha detto che M5S ha vinto le ultime regionali? Le urne del 31 maggio hanno riservato amare sorprese ai grillini: -60% dei voti rispetto alle Politiche del 2013, ma anche -40% rispetto alle Europee del 2014. Il che significa, in valori assoluti, una perdita di voti pari a 1.956.613 rispetto alle Politiche e 893.541 rispetto alle Europee 2014. Il crollo di Forza Italia è notevolissimo ( e prevedibilissimo): quasi 2 milioni di voti sul 2013 (-1.929.827) e quasi 1 milione rispetto al 2014 (-840.148). L’unico partito a crescere è la Lega Nord, che ha ottenuto +109,4% rispetto alle e elezioni politiche del 2013 e quasi il 50,0% in più rispetto alle Europee 2014. La Lega va forte nelle ex regioni rosse, dove ha raddoppiato (triplicato in Toscana e Umbria) i consensi delle europee 2014. E così ha finito per superare davvero Forza Italia. Pensare che appena un paio di anni fa sembrava finita, travolta da scandali e corruzione interna. Il primo partito del Paese? L’astensionismo. Secondo l’Istituto Cattaneo per la «prima volta è divenuto l’opzione maggioritaria in diverse regioni del Paese». Infatti l’affluenza alle urne non ha raggiunto il 60% dei voti in nessuna delle sette regioni al voto. Nel 2010 il 60% era stato superato in tutte e sette. E in Calabria? Dopo la conquista della Regione a fine novembre, il 31 maggio si è votato solo in 60 dei 409 comuni della Calabria. Il Pd vince nei piccoli centri. Mentre nei comuni con oltre 15mila abitanti stravince a Siderno (con Pietro Fuda) e a San Giovanni in Fiore dove ottiene un successo clamoroso! Ma va al ballottaggio a Castrovillari (in netto vantaggio), a Lamezia Terme e Gioia Tauro dove è in svantaggio. Ma il Pd non ce la fa a strappare al Centrodestra la città di Vibo Valentia, grazie anche alle lacerazioni all’interno del centrosinistra. Lacerazioni che troviamo in più comuni, dove esponenti del Pd hanno sostenuto candidati sindaci contrapposti ai candidati ufficiali del centrosinistra. Come a Soverato, dove il pd si spacca nettamente. E a Cetraro dove la lacerazione è profonda. Una cosa che la dice lunga sulle condizioni del partito nei territori. Se al ballottaggio di Lamezia e Castrovillari le cose dovessero andare male, sarebbe per la classe dirigente democratica della Calabria un colpo durissimo!