Raccontare la nostra terra.
Raccontare la nostra terra. Farlo in maniera puntuale, precisa ed obiettiva. Lha fatto finora ilCrotonese: una scommessa un po troppo azzardata per finire bene. Eppure- nonostante tutto, nonostante le difficoltà di una regione difficile come la nostra- oggi ilCrotonese è ancora qui, vivo, forte, dinamico. In trasformazione. Supera lazzardo delluscita bisettimanale (che non so quanti altri esempi conti in Italia) e ne lancia un altro: luscita tre volte a settimana! Inventando così un modello di giornale che non esiste. Un quasi-quotidiano, destinato ad incidere, pesare, contare più di tanti altri giornali quotidiani calabresi, alcuni dei quali, poco più che carta macchiata di inchiostro.
Ho raccontato, allinizio della mia attività di cronista di periferiae per tanti anni, tutto quello che accadeva, proprio su queste pagine. Lho fatto da San Giovanni in Fiore ogni settimana, sin dallinizio; poi due volte a settimana. Ora lo farei volentieri tre volte a settimana, per capire comè cambiato il lettore, come si raccontano oggi gli eventi, cosa sta diventando il crotonese, che fine farà la Calabria. Questa nostra terra, vecchia e avara di frutti per i suoi figli migliori, vive oggi in una condizione sconsolante. Vorrei poter dire che la Calabria si sta disintegrando, sta diventando un contenitore del nulla. Terra di lacerazioni, malaffare, cattiva politica e devastanti politicanti che da 30 anni decidono sempre su tutto e per conto di tutti. Terra di ingiustizie, contrasti e contraddizioni: bella, colta, superba, accogliente. Antica, eppure non conosce le sue stesse potenzialità e vive di miserie e di compromessi quotidiani. Un calabrese è disposto a tutto! Il calabrese vero non cede mai a nulla!
Terra di contrasti. Ecco la Calabria che dovrà raccontare tre volte a settimana ilCrotonese; ecco la terra di Crotone, la sua provincia, i suoi splendori e i suoi veleni, la sua classe politica senza senso e senza prospettiva, i suoi cittadini distratti, indifferenti. Ma dovrà raccontare anche il meglio, che cè anche qui. Forse qui più che altrove. Ma questo meglio, che non sa di essere tale, dovrebbe svegliarsi, gridare, protestare. E impegnarsi. Solo limpegno dei migliori potrà fermare il declino di questa terra. Solo quando gli uomini di cultura (ma ce ne sono ancora?) e gli intellettuali torneranno a far sentire la loro voce, forse questa nostra terra potrà sperare in un futuro. Magari utilizzando le tre edizioni settimanali de ilCrotonese. Di sicuro troveranno un direttore che saprà come sempre ospitarli, saprà fare battaglie di crescita e di sviluppo. Tenace e instancabile, questo giovanotto di una stagione che non cè più, ne ha inventata unaltra delle sue. Unaltra sfida. Lennesima battaglia che anche questa volt, ci si può scommettere, vincerà. Per Crotone, per la Calabria.