Quella devastante corruzione!
Il marcio è dentro di noi, nelle nostre azioni quotidiane, nelle nostro lavoro e nelle nostre professioni, nei nostri rapporti personali, nelle sceltee nelle assunzioni di responsabilità.
Il marcio è così marcio che ormai nessuno lo nota più, nessuno ne avverte la sua forza devastante, i rischi per la tenuta sociale, per i rapporti economici che ne vengono alterati, per gli equilibri che sconvolge, per le ingiustizie che provoca.
Tutto è marcio perchè tutti siamo portatori sani di corruzione! Un mamma, qualche tempo fa, mi chiedeva se c’era un modo per far cantare la sua brava e amata figliola a Xfactor. Un carabiniere era interessato a passare il concorso di maresciallo. Qualcuno aveva bisogno di una mano (una volta si dicera di ‘un calcio’!) per superare un concorso. C’è chi puntualmente telefona per far ricoverare subito un parente, o almento per scavalcare la lista di attesa per la tac. E c’è chi deve passare l’esame all’università dopo alcuni tentativi a vuoto. Ti chiedono di tutto, con una ingenuinità, e a volte con una leggerezza, dalasciar dedurre che nessuno si rende più conto di quello che chiede. Ormai non ci si accorge nemmenodi commettere un illecito. L’illegalità è diventata norma, regola condivisa e accettata.
In Calabria (ma un pò dappertutto) ci sono politici corrotti, e qui siamo nella quasi normalità!, preti e monsignori finiti in galera, magistraticoinvolti in inchieste piuttosto gravi, dirigenti eprofessionisti finiti dietro le sbarre, imprenditoriin accordo con i clan mafiosi,ditte che fanno finti lavori, tecnici che dichiarano ilfalso,medici che accertano di tutto.
Quella attuale è una società corrotta nel profondo, devastata dall’imbroglio, dall’illecito. Ovunque capita di sentirsi chiedere soldi per ottenere un favore, per avere una pratica approvata, per garantirelabuona riiuscita di un’impresa.
Il falso è penetrato nel cuore, nelle vene, nel cervello di una società che ha smarrito il senso della legalità, delrispetto delle regole.
Come si poteva salvare la Calabria da questo marcio travolgente? No, non si poteva salvare. Semmai qui da noi è ancora più grande e profonda la montagna di corruzione sucui è seduta la società.Qui la corruzione più banale si assomma allamalavità e allacriminalità organizzata; l’imprenditorecondivide i suoi affari con i malavitosi; i clan controllano vaste porzioni del territoriocalabresee impongono le loro regole, la loro legge.E tutti la rispettano perchè non hanno la forza o il coraggio per reagire. E il crimine calabrese è ormai padrone in altre regioni italiane, fa affari nella ricca Lombardia, ha notevoli proprietà a Roma e nel Lazio. E,come se non bastasse, la nostra mafia è giunta in Germania, è penetrata nel centro-america, si prenota un pezzo d’Africa, tratta con i le tigri asiatiche sempre più pronte a governare e gestire l’economia mondiale.
In Calabria la società civile èmorta, o peggio ancora, forse da noi non è mainata. Il calabrese non ama lo stato, le sue regole, le leggi che esso approva.Non le ama, non le rispetta e fa finta di lamentarsi quando gli altri fanno la stessa cosa. E questo vale per il politico, il magistrato, il giornalista, l’imprenditore: ognuno è complice in un malaffare, e molto spesso ne è il protagonista principale.
Le indagini di questi ultimi giorni confermano quanto sia diffusa la forza e la potenza criminale nella nostra regione. LA corruzione non risparmia niente e nessuno. Come la ‘ndrangheta, padrona del potere politico come mai prima d’ora. Sul consiglio regionale della Calabria tira un brutto vento. Se il precedente si era visto coinvolto in decine di inchieste (molte delle quali finite nel nulla) tanto da meritare il titolo di ‘consiglio regionale più indagato d’Italia, la nuova classe dirigente della Calabria sembra voler fare di più, e di peggio. Sarebbe il caso che il governatore eil consiglio regionale, smentissero con dati certie fatti concreti, di non essere coinvolti in nessun fatto di rilievo penale. Soprattutto quando si dice, si sussura e perfino si scrive che qualcosa di grave potrebbe essere accaduto di recente, e qualcuno ora presenta il conto. E quel qualcosa di grave sfiora, e perfino tocca, un mondo oscuro che avrebbe garantito voti e sostegni a sindaci, amministratori locali, consiglieri e amministratori regionali.