Con la presentazione della squadra e del programma di governo, il presidente Loiero si avvia a governare la Calabria per i prossimi 5 anni. Lo fa da presidente e non da governatore, come ha tenuto opportunamente a precisare subito. Lo fa sapendo che la Calabria vive un momento drammatico, essendo stata governata per 10 anni da un gruppo di potere che ha provocato danni gravissimi e minato sin dalle fondamenta le prospettive di crescita e di sviluppo della regione. Il centrosinistra calabrese, consapevole di tutto questo, scende in campo con i suoi uomini più importanti, con i leader dei partiti di maggioranza, con personalità di spicco che dovranno decidere il futuro della Calabria. Cosa si aspettano i calabresi dal nuovo governo regionale? Molto. Forse anche troppo. E subito. Come se tutti i problemi, non avendo mai avuto una risposta, dovessero essere risolti immediatamente. Non essendo possibile questo, i calabresi si attendono dal presidente Loiero e dalla sua squadra di governo, segnali precisi, indicazioni chiare su come sarà governata la Calabria. E opportuno a questo punto, diciamo pure che è indispensabile, che si avverte subito una chiara rottura con il passato. Che metodi, procedure e uomini rappresentino un chiaro segnale di svolta. Lo richiede la gravità dei problemi ne hanno bisogno i calabresi per capire che davvero Loiero, con il suo prestigio e la sua autorevolezza, intende fare di tutto per cambiare la Calabria. Meglio ancora, fare una rivoluzione, come egli stesso ha annunciato in campagna elettorale.
I calabresi si aspettano una rivoluzione nel modo di governare i problemi, si aspettano a lutilizzo di una classe dirigente moderna; chiedono un approccio coraggioso nel disporre le soluzioni. A mali antichi non si può che rispondere con soluzioni drastiche e coraggiose. Pensiamo alla Sanità, che versa in condizioni pressoché disperate, dove gli interventi dovranno lasciare il segno se si vuole evitare il crollo; pensiamo al problema dello sviluppo e quindi del lavoro: limpresa sta morendo, strozzata comè dalla delinquenza, dal costo del denaro, dallassenza di una prospettiva di mercato, pensiamo al dramma della disoccupazione e dellinfinito precariato come fare per dare lavoro ai giovani, fermare la fuga dei cervelli, stabilizzare Lsu-Lpu, idraulico forestali, operai del Fondo Sollievo? E che dire dei problemi dellagricoltura che è in condizioni gravissime, dellambiente, del turismo
Una Calabria in ginocchio, abbiamo gridato tutti in campagna elettorale. Una Calabria moribonda, verrebbe da dire oggi. Una Calabria per la quale il centrosinistra si gioca la propria faccia e anche il futuro di unintera classe dirigente; una Regione che oggi si gioca le ultime carte per poter sperare di riprendere il cammino, utilizzando le risorse finanziarie europee spendendo bene e in tempi brevissimi al fine creare economia, sviluppo ed occupazione. Una Calabria che non ha più unimmagine credibile, una Regione che non ha un programma né un progetto. Quale Calabria, è la prima risposta che dovrà darsi Loiero e la sua squadra. Quale sarà la Calabria di Loiero, come sarà questa Regione che il presidente immagina, i calabresi lo capiranno da subito: dai primi atti, dalle prime scelte, dalle prime indicazioni. Conoscendo Loiero non possiamo che immaginare che sarà una Regione che guarda avanti, pensa al futuro, ben sapendo di avere radici antiche, solide. Una Calabria che sia terra di cultura, di storia, di tradizioni, ma anche di innovazione e di sperimentazione. I calabresi, dopo tante sofferenze e illusioni smarrite, meritano decisamente una Calabria migliore.