PROBLEMA CASA, DA QUESTIONE SOCIALE A QUESTIONE POLITICA
COSENZA 25 MARZO 2005 – Al Paese e alla Calabria serve una nuova e più seria politica per la casa. Uno di quei problemi irrisolti che ha messo in crisi migliaia di famiglie, e rappresenta oggi una vera e propria priorità sociale. E quanto è emerso da un incontro tra il candidato nel listone dellUlivo alla Camera dei deputati, Franco Laratta, e una delegazione del Sindacato degli inquilini (Sunia) guidata dal responsabile regionale Emilio Surace. «La questione della casa ha detto Franco Laratta – è divenuta soprattutto per il Mezzogiorno un grossa incognita che pesa sulle spalle di molte famiglie, soprattutto giovani che, penalizzate da una forte riduzione del potere dacquisto, devono fronteggiare una emergenza di grande portata come la locazione o lacquisto di un allogio». Il candidato della Margherita ha criticato il governo di centrodestra che su questi temi «ha solo lanciato inutili slogan senza guardare seriamente al problema», anzi, a parere di Laratta, «il premier pensa di utilizzare la questione abitativa per scopi elettoralistici, senza rendersi conto che il problema casa esiste, è drammatico e prorompente almeno quanto lo sia il tema del lavoro». Laratta sullemergenza abitativa propone di guardare ai «nuovi fabbisogni cercando di frenare lascesa dei prezzi, programmando, nel contempo, nuova edilizia sociale per tutte quelle famiglie che nellimpossibilità di accedere alla proprietà, per via del basso reddito, sono costrette al pagamento di cifre esorbitanti per laffitto di un appartamento». «Lerogazione di contributi per aiutare le famiglie meno abbienti è un aspetto utile, ma non sufficiente ha proseguito – a risolvere un problema che invece va affrontato alla radice, che, in primis contrasti duramente le speculazioni». Dal canto suo il segretario del Sunia Surace ha posto laccento sulla necessità di rivedere il quadro normativo, soffermandosi come «in Calabria sono circa quattrocentomila i cittadini che vivono in locazione, l80 percento dei quali in condizione monoreddituale o precaria. Per questi, continua ancora Surace, «i dati correnti dicono che si è aperta una fase molto delicata che riguarda il peso dellaffitto sproporzionato rispetto al reddito familiare, e questo aspetto, secondo Surace, riapre la questione sociale, di cui tanto si parla, che dovrebbe diventare invece questione politica».
«La soluzione di questo problema sottolinea il sindacalista – può essere individuata cominciando a tenere conto del fatto che il monte fitti non può essere, per i motivi addotti, una variabile indipendente dal contesto sociale in cui si vive.» Da qui le proposte del Sunia che sul problema del fitto casa è spesso intervenuto. «Il fitto ha detto Surace – deve essere modulato attraverso una intesa tra le parti sociali direttamente interessate. Una intesa da configurare come accordo giuridicamente vincolante e contenere disposizioni sulle questioni abitative tra le quali anche la possibile costituzione di un fondo (nazionale o regionali) sulla manutenzione». Emilio Surace si è detto favorevole a criteri di «defiscalizzazione delle entrate da canoni, per i piccoli proprietari, ed abbassamento del livello complessivo di imposizione, riducendo il tutto ad una sola imposta, per gli altri». Lincontro si è concluso con laccordo di un costante monitoraggio sul mercato della casa che denunci a tutti i livelli le forti speculazioni che in questi anni vi sono state soprattutto nel privato: «Non è tollerabile ha considerato Laratta che un appartamento di tre vani in una città del sud arrivi a costare duemila euro al metro quadro. Ciò significa che una giovane coppia è lontana dallidea di mettere su famiglia tanto più che a quella di contrarre un mutuo trentennale con le banche che assorbe per tre quarti lo stipendio medio mensile. Questa gravissima e ingiustificata speculazione va assolutamente interrotta».