Perché non sorteggiare i candidati alle elezioni?!
Primarie? Ma no! Alla fine vengono eletti sempre gli stessi! Primariette? Macchè. Sono un inganno! Allora i candidati scelti direttamente da Roma? No, basta con le imposizioni dallalto, non siamo una colonia!
Ma allora, come si fa a scegliere i parlamentari (ma anche i consiglieri regionali) accontentando tutti e dando a chiunque la possibilità di concorrere? Come si fa a impedire che i soliti noti occupino sempre e comunque i posti di potere e con i loro pacchetti di voti battano sempre i poveri ignoti?
Questioni già note nellantica Roma. Problemi irrisolti da secoli e in qualunque epoca. Temi che hanno lacerato qualsiasi forma di democrazia. Senza alcuna vera soluzione definitiva.
Unidea ci sarebbe: eliminare le liste dei candidati! Chiunque può essere votato. Chi prende più voti vieni eletto. Semplice, comodo, democratico; e molto economico.
Perché non si fa, allora? Non lo so. A me a pensarci bene viene da ridere.
Ma il problema comunque cè tutto. Occorre trovare una soluzione al più presto per porre fine ai guasti di questa schifezza di legge elettorale.
Ma con le precedenti leggi elettorali (quella della prima Repubblica- in vigore per oltre 30 anni-, il mattarellum in vigore dal 1994 al 2005) i candidati non sono mai stati scelti dal basso. Cera sempre qualcuno in alto che compilava le liste ( e ordinava quali quaterne votare!) o sceglieva i candidati nelle singole circoscrizioni uninominali.
IL PD qualcosa di serio lha fatto proprio in questi giorni. Prima di tutto un tetto al numero delle legislature: chi ha fatto già tre mandati al parlamento dovrà andare via. E a pagare saranno decine di parlamentari in carica per decenni, ma anche uomini di valore (De Mita, Violante, Mattarella, Visco, Maccanico, Zanone, e almeno altri 40). Ampio spazio, quindi, ai giovani trentenni (alcuni dei quali capilista), a personalità del mondo della cultura, della scienza, della società.
Poi, il PD, ha deciso di fare pulizia nelle liste: chi è stato condannato non potrà essere candidato. E vale sin dalla condanna in primo grado (il che è piuttosto punitivo e presenta molti dubbi, ma è giusto in questo particolare momento).
Rimane pur sempre il problema della selezione della classe dirigente, dei candidati alle varie competizioni elettorali. E se tornassimo alle vecchie e care preferenze? Come dite? Chi ha pacchetti di voti vince sempre? Chi ha soldi e li sa spendere viene sempre molto votato? Chi gestisce potere, fa clientele e si spende molto in promesse e inganni risulta il primo eletto? Giusto. Vero.
E allora non ci rimane che un metodo: il sorteggio! Sorteggiare fra 60 milioni di italiani chi dovrà sedere in Parlamento!
Dopo di ciò, non ci resta che piangere.