Solleciterò il ministero. Voglio che sia fatta chiarezza
da Il Sole24Ore di domenica 14 maggio 2006
Manca da casa dallo scorso 3 settembre. Otto mesi di lacrime e preghiere, di appelli caduti nel vuoto. Giuseppe Loria è scomparso. Pino, come la chiamavano tutti da queste parti, e uscito di casa al mattino per andare al lavoro e non è mai più tornato. Adesso resta la disperazione di una madre, la tristezza di amici e parenti, gli interrogativi di una città. Chi è Pino? Un ragazzo nato nel 1979. un ragazzo che diventa uomo in fretta. Pino cresce nel quartiere pagliarelle, zona alta della città florense. Sempre circondato da amici, frequenta le scuole elementari al plesso Dante Alighieri, e le medie alla Gioacchino da Fiore che è ha pochi passi da casa sua. Un ragazzo impulsivo, limato dalla strada: spinelli, sudore e pallone. Fascino da duro, che piace alle donne: esempio classico del bello maledetto. Ma chi cresce troppo in fretta paga dazio. Sempre. Pino comincia a fare i conti con la droga troppo presto. Storiacce da quartiere. Dai 15 ai 25 anni vive gli eccessi del moderno, sempre ai margini di una società esclusivista. Brutte compagnie, vita notturna, partenze di speranza e ritorni anticipati. I miti del sesso, droga e rock and roll. Ma Pino non cambia. Il buono che ha nel cuore non può nasconderlo. Un paio di anni fa la scelta di ricominciare a vivere. Ripulirsi non è facile. Pino ci riesce. Te lo ritrovi al bar, con gli occhi un po spenti. Saluta i vecchi amici e si becca le spalle di molti: chi sbaglia una volta, oggi, è segnato per sempre. Ma il ragazzo ha una volontà da leone. Riesce a trovare lavoro. Situazioni instabili, non contrattualizzate. Tira a campare con 30 euro al giorno, come tantissimi suoi coetanei che vivono in Sila. La Scomparsa. È il pomeriggio del 3 settembre 2005. Pino torna dal lavoro insieme ad alcuni amici. Il furgoncino lo lascia al Dinos. Dice di avere un appuntamento proprio lì. Da allora il ragazzo è sparito. Lallarme è scattato qualche giorno dopo, con la madre che si è presentata dai carabinieri. Sembra subito tutto molto strano: nonostante le vicissitudini che ne hanno segnato la vita, il ragazzo era morbosamente legato alla madre, alla quale diceva sempre in che posto si trovava. Del caso si è occupato anche Chi lha visto?, il programma televisivo che va in onda su rai tre. Mesi di speranza che non hanno portato a nulla. La disperazione. La madre di Pino è una donna forte, che ha sempre vissuto nel sacrificio pur di far star bene il figlio. Adesso è crollata. Sono otto mesi che aspetta un segnale, un indizio. Laltro ieri ha deciso di rivolgersi allonorevole Franco Laratta, neoeletto deputato sangiovannese. Laratta, qualche giorno fa, aveva lanciato un appello attraverso lemittente locale Sila tv:la volontà di aiutare la famiglia di Pino. Un appello colto con tempestività. Ho ascoltato al telefono ha detto il deputato al quotidiano una mamma distrutta e disperata. Una donna che mi ha raccontato una storia triste, troppo triste per passare inosservata. Non ho perso un cagnolino, ha perso mio figlio. : ha detto la donna in lacrime al deputato. Lunedì ha proseguito Laratta andrò al ministero degli interni perchè voglio capire se si è fatto di tutto. Voglio sapere a che punto sono le indagini. Ho limpressione che questa storia sia stata un po abbandonata. Non vorrei che per il semplice motivo che si tratta di persone umili, che magari non hanno molti soldi per farsi pubblicità, la storia di Pino finisca nel dimenticatoio. Non esistono cittadini di serie A e altri di serie B ha sostenuto ancora il deputato Le istituzioni devono fare di tutto per questo ragazzo che nella sua vita ha commesso degli sbagli, dai quali era riuscito ad uscire. Farò di tutto affinchè questa faccenda trovi una via duscita. E San Giovanni in Fiore aspetta. Ad ogni alba nel quartiere pagliarelle si accende una nuova speranza:quella del ritorno di Pino. Ma al tramonto torna lansia e langoscia. Un nuovo giorno è appena iniziato. di Biagio Simonetta