Pd orfano di Minniti
Laratta rimpiange la mancata unità su Marco. Pubblicata su “il Quotidiano della Calabria” del 3 agosto 2009.
Con Franco Laratta, deputato e punto di riferimento di Franceschini in Calabria proviamo a tirare le somme in un momento cruciale per il partito.
Onorevole, lei è sempre stato un fautore delle primarie vere. Contento per come stanno le cose?
Le primarie sono un bell’esercizio di democrazia. Dobbiamo farle sempre: dalla scelta dei parlamentari, ai sindaci e presidenti. Primarie vere,libere, aperte a tutti.
anche se andrebbero regolamentate.
Lei ha auspicato un ripensamento di Marco Minniti per la segreteria regionale. Deluso dopo la scelta di Caminiti?
Minniti è stato un segretario autorevole e forte. L’unico capace di rappresentare la Calabria nei Palazzi romani. Cosa che ha sempre fatto con decisione e forza. La cosa che mi meraviglia è che il presidente Loiero e i suoi amicinon abbiano condiviso il fatto che in un momento delicato come questo serviva un uomo di garanzia e autorevolezza come Minniti. almeno fino alle Regionali. Non so se Marco avesse accettato. Però dovevamo provarci.
Su Minniti i giudici non sono tutti positivi. I militanti lamentano il mancato radicamento, la sua assenza nei momenti più delicati del partito e del centrosinistra
Radicare un partito complesso come il pd non è facile. Non ci sono regioni italiane dove il radicamento è stato fatto. In Calabria sono stati celebrati i congressi provinciali e quasi tutti i cittadini. Tuttavia, immaginare che il pd possa essere un partito come ai tempi della prima repubblica è fuori da ogni logica. in tempi di elezione diretta di sindaci e presidenti, i partiti perdono forza. dobbiamo semmai evitare che diventino cartelli elettorali, come in America
La coerenza in Caabria è spesso un optional, lei era con Franceschini al tempo di Veltroni e resta con Franceschini al tempo di Bersani. Il trasformismo è duro a morire in Calabria’
In Calabria da circa 30 anni è attiva lastessa classe dirigente. A destra come a sinistra. Il trasformismo è un’arte velenosa che impedisce la crescita di un nuovo gruppo dirigente. Ci sono espressioni politiche che stanno bene da una parte e anche al suo opposto. Indifferentemente. Da noi la prima Repubblica non è morta, e la seconda è impresentabile. Abbiamo la classe dirigente più vecchia d’Italia. Provo un grande imbarazzo quando penso alle altre regioni italiane. Senza una reale svolta e un profondo cambiamento, la vedo dura alle prossime regionali.
Il suo amico e collega Franco Bruno ha detto che se vince Franceschini scatta lo sfratto per Loiero. Condivide?
Bruno pone in maniera forte un tema che sarà presto all’ordine del giorno.Nel senso che un segretario regionale unitario sarebbe stata la garanzia di un partito unito alle regionali. E’ chiaro che adesso si aprono scenari difficili da gestire. Spero e credo che prevalga il buonsenso, anche perchè gli avversari stanno fuori dal pd non dentro. mentre noi perdiamo più tempo a sparlare di noi che a combattere una destra prepotente e arrogante. Però il problema si porrà.
Loiero Sarà ricandidato alla presidenza?
Agazio Loiero ha storia e prestigio che parlano da soli. Tuttavia, la prima parte della legislatura ha fatto qualche errore di troppo. Ha contribuito a dividere i partiti, poi nella sanità ha sbagliato un bel pò di nomine nell’ Asl. Tuytt’ora le Asp non brillano per efficienza, mentre i risultati si fanno attendere. questo ovviamente non è atrribuile al presidente.
Rifacciamo la domanda: Loierosarà candidato?
Ci saranno le primarieper scegliere il candidato presidente. Dicevo che si tratta di un bell’esercizio di democrazia. E poi non dipende solo dal pd, ci sono gli alleati, ci sono fattori esterni, bisogno recuperare la fiducia dellla gente che oggi mi pare sia molto bassa. Insomma , fra qualche settimana si decidera tutto. Ricordando bene che non si tratta solo di trovare un candidato, semmai un candidatovincente. e non è facile.
Mario Oliverio ha varato la giunta provinciale di Cosenza utilizzando come criterio quello elettorale con due esterno donna. Soddisfatto?
E’ nelle prerogative del presidente scegliere i collaborati che più gradisce. lo dice la legge. Io avevo anche proposto di non presentare rose di nomi, ma di lasciare lbero il presidente di farsi la giunta di suo assoluto gradimento. Il criterio degli eletti è giusto, così come altri criteri..Ricordo che il presidente Acrinomino’ una giunta di soli esterni, cosa che prevede esattamente la legge. CominqueCredo sii dimostrerà una buona giunta. Il mio apprezzamento va al riconfermatovicepresidente Bevacqua per come ha saputo lavorare in questi anni e nelle ultime settimane. Ma, fatta la giunta, dobbiamo recuperare il rapporto tra il presidente e il pd, che si è sciupato dopo il voto. Un voto che ha visto il pd e l’intera coalizione impegnati fino all’ultimo secondo. Ci abbiamo creduto tutti, a cominciare dai tantissimi candidati, poii le strutture di partito, quindi la gente. Ha vinto Oliverio. Hanno vinto i partiti che lo hanno sostenuto davvero. Ora basta polemiche. dobbiamo lavorare!
Giovedì ci sarà la surroga di Mario Pirillo con il suo subentro. Andrà in consiglio regionale? E per quanto tempo ci resterà?
Sì, andrò in consiglio regionale. lo farò per quelle c irca ottomila persona che nel 2005 mi votarano in un contesto difficilissimo per me: non gestivo potere, ero fuori da tutto, il presidente Loiero in provincia di Cosenza sosteneva, scorrettamente, suoi amici candiìdati; la margherita di allora era tutta chiusa su un altro candidato. io ero solo, solo con tantissimi amici. ed ecco quel gran bel risultato. quanto resterò in consiglio? Sto decidendo se candidarmi alle prossime regionali, non so ancora in quale ruolo. ne parlerò in partito e con i miei amici. vedremo, credo ci saranno sorprese a proposito. e poi,sa una cosa? PIù mi sollecitano ad andare via e più rimarrò!! Ritengo offensiva la pressione che sto ricevendo.
Belusconi mette a tacere l’Mpa sbloccando 4miliardi, possibile che i parlamentari del Sud stanno a guardare?
Berlusconi ormai è sotto ricatto. La Lega e l’Mpa, le escort e le veline, è un presidente che è sempre meno libero e sempre più condizionato. Al posto dei parlamentari calabresi del centrodestra proverei ad inscenare un finto suicidio davanti Palazzo Grazioli. Con un bel cartellone: “Silvio, pensa anche a noi”. chissà dovesse funzionare magari un assegno lanciato dalla finestra! Ma visti i cuor di leone dei parlamentari calabresi di centrodestra, temo che non se ne farà nulla. Stanno ancora aspettando un posto da sottosegretario.
Intervista di Adriano Mollo, pubblicata su “il Quotidiano della Calabria” del 3 agosto 2009.