Omicidio Fortugno, Laratta (Dl): Non spegnere i riflettori sulla Calabria, mafia agisce invisibile come terrorismo
“Non vorrei che dopo un anno dal delitto Fortugno in Calabria si spegnessero i riflettori. La ndrangheta purtroppo è un fenomeno analogo al terrorismo: agisce sotto vesti invisibili ma produce effetti devastanti, per questo serve una risposta forte e intrasigente. E quanto ha affermato il deputato dellUlivo, Franco Laratta, a conclusione della presentazione del suo suo libro La lunga notte della Calabria.
Spero ha aggiunto – che lattenzione suscitata da un evento così drammatico, come lomicidio Fortugno, possa persistere ancora a lungo per consentire alla nostra regione di percorrere su un sentiero illuminato il suo cammino verso il riscatto.
Laratta ha sottolineato che per interesse non si intende solo la gradita attenzione dei media, ma limpegno serio, concreto e diretto dello Stato che in Calabria deve riaffermare con forza la sua presenza.
Oggi purtroppo, ha detto Laratta – la regione è ostaggio oltre che della ndrangheta, della corruzione, ma soprattutto di una sottocultura illegalitaria radicata in tutti gli strati sociali.
Laratta, appresa poi la notizia secondo cui il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, si sterebbe interessando del caso Fortugno, ha commentato: Tutti i calabresi si attendevano un segnale così importante ed autorevole, che senza dubbio può contribuire a riaccendere la speranza di quanti oggi hanno perso la fiducia nelle istituzioni. Se adesso interviene la più alta carica dello Stato, significa che gli appelli che abbiamo lanciato negli ultimi mesi non sono caduti nel vuoto. In Calabria ha spiegato il deputato – cè una larga parte di società sana che vuole contribuire allo sviluppo, ma spesso non si espone per il paradossale timore di essere dalla parte sbagliata. Quando in una società prevale un tipo di cultura incline alla sopraffazione, agire nel rispetto della legalità incute una sensazione di inferiorità e rassegnazione. Il compito di chi ha responsabilità politiche ed istituzionali è quello di ribaltare queste posizioni, affinché si possano restituire ai calabresi onesti e intraprendenti gli spazi di libertà che la mafia e questa cultura perversa ha loro sottratto.
Alla presentazione del libro sono intervenuti, tra gli altri, il giudice di Cassazione, Romano De Grazia, presidente del Centro studi Lazzati; il procuratore della Repubblica di Cosenza, Alfredo Serafini; il direttore editoriale del Quotidiano della Calabria, Ennio Simeone; il direttore de Il Crotonese, Domenico Napolitano; lassessore regionale alla Cultura, on. Sandro Principe; lassessore regionale ai Trasporti, on. Demetrio Naccari Carlizzi; lon. Armando Veneto e il rettore dellUniversità della Calabria, prof. Giovann Latorre.